
Un paio di immagini del cantiere sulla superstrada 36 per la ricostruzione del ponte di Annone
Fiducia nell'operato della CO.EST di Moliterno, azienda vincitrice dell'appalto che peraltro in passato ha già avuto occasione di presentare le proprie maestranze al lecchese in occasione della costruzione del tunnel al monte Barro, viene anche dal primo cittadino di Annone, Patrizio Sidoti.
''L'impresa sta procedendo bene. Vedo che i lavori, dopo i problemi legati allo sminamento e la pausa estiva, stanno andando avanti senza sosta. Le opere in subappalto sono state affidate a imprese del nostro territorio che conosciamo già per il loro buon operato".
É facile vedere, percorrendo la strada statale, il cantiere aperto con macchine e operai al lavoro, talvolta anche il sabato. Al momento si sta lavorando alla palificazione sul lato sud, quello prossimo a Cesana Brianza, mentre dall'altra parte, a nord, stanno preparando il terreno per palificare. L'operazione dovrebbe concludersi nell'arco di un mese con le operazioni di muratura. In seguito si procederà con il posizionamento delle travi e dell'impalcato.
Se i lavori stanno procedendo speditamente, l'inchiesta giudiziaria ha avuto negli ultimi giorni un nuovo ''cambio'', con il fascicolo sulla tragedia del 28 ottobre 2016 affidato al sostituto procuratore Andrea Figoni, che lo esaminerà insieme al procuratore capo Antonio Chiappani. Una novità che si è resa necessaria a seguito del trasferimento a Monza di Cinzia Citterio, il pubblico ministero che aveva ereditato il corposo faldone giudiziario da Nicola Preteroti, primo assegnatario del fascicolo che lo scorso anno aveva lasciato Lecco per la Procura di Bergamo.

La complessa inchiesta aveva portato pochi giorni dopo la tragedia ai primi avvisi di garanzia per omicidio colposo nei confronti del dirigente dell'ufficio viabilità della Provincia di Lecco, Angelo Valsecchi, di un tecnico dello stesso ente, Andrea Sesana, e di Giovanni Salvatore, dirigente dell'Anas. Da settembre sono iscritte nel registro degli indagati altre quattro persone, ma gli accertamenti - che si basano anche sulla perizia redatta dal professor Marco Di Prisco del Politecnico di Milano - non sono ancora conclusi.
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