Banca Intesa chiude cinque filiali nel lecchese ''non strategiche'' dopo la fusione con UBI

Ancora chiusure per gli sportelli bancari della provincia di Lecco. L'ultima ad annunciare l'intenzione di ridurre ulteriormente il numero di filiali a disposizione dell'utenza, è stata Banca Intesa San Paolo che da lunedì 13 dicembre cesserà a tempo indeterminato la propria attività a Bulciago, Casatenovo, Costa Masnaga, Verderio e in Viale Montegrappa a Lecco. Si tratta degli effetti di un fenomeno - quello della desertificazione bancaria - che progressivamente si sta mostrando in tutta la sua forza anche nel nostro territorio.

La filiale di Via Mameli a Casatenovo

Per quel che rigurda Intesa, la chiusura delle sedi è diretta conseguenza dell'accordo di fusione con UBI-Banca Popolare di Bergamo, avvenuto nei mesi scorsi e che ha portato la società a scegliere su quali filiali investire e quali invece chiudere, considerandole meno strategiche rispetto ad altre. A Bulciago ad esempio, la sede di Via don Canali era divenuta Intesa solo di recente e ora si appresta a chiudere i battenti con buona pace della popolazione, soprattutto più anziana, che vedeva nello sportello un punto di riferimento importante. Lo stesso era avvenuto a Costa - con le nuove insegne installate al posto di quelle di Banca Popolare di Bergamo in Via Cadorna - e nella sede di Viale Montegrappa a Lecco.
Come non citare poi, il caso del comune di Casatenovo dove in pochi anni si sono registrate le chiusure di UBI di Via Mameli, Banca Popolare di Lodi di Via Misericordia, BCC di Via Sirtori, BPM di Via Volta a Rogoredo e ora pure di Banca Intesa, già esautorata di alcuni servizi tanto che la stessa azienda aveva indicato quella di Piazza Libertà a Missaglia quale filiale di riferimento per una serie di consulenze e operazioni da effettuare. Quella verderese è invece la storica filiale Intesa situata in Via Principale (ex Superiore).

L'ex sportello UBI poi divenuto Intesa a Bulciago

Una dinamica dunque preoccupante, come ha rilevato Davide Riccardi, segretario generale di Fisac Cgil Lecco, evidenziando i disagi per l'utenza che - soprattutto nelle aree più periferiche - si vede privata della presenza di sportelli bancari, punti di riferimento per la popolazione più anziana con poca dimestichezza con i sistemi informatici o con le app per smartphone.
''Le ragioni delle aziende, secondo le quali le filiali sono sempre meno frequentate a causa del boom dei cosiddetti canali virtuali, non bastano a giustificare questo impoverimento in termini di servizi. Senza la presenza degli sportelli non si fa nemmeno consulenza, con gravi disagi per i cittadini, spesso costretti a spostarsi di qualche chilometro per poter accedere ad una sede bancaria'' ci ha detto Riccardi, rivelando che dopo le chiusure annunciate da Banca Intesa, potrebbero esserci ulteriori disagi dovuti al piano industriale presentato da BPM che prevede la cessazione di oltre duecento filiali in tutta Italia. A questo proposito non si conoscono ancora gli eventuali effetti di questa decisione per quel che riguarda il territorio lecchese, già colpito negli ultimi anni dal fenomeno.

Intesa San Paolo, filiale di Verderio (ex Superiore)

Basti pensare che se nel 2015 i dipendenti superavano le 1450 unità e c'erano 247 filiali, oggi in provincia di Lecco si contano poco meno di 1200 addetti per 183 sportelli bancari. Un ridimensionamento che rende sempre meno attrattiva per un giovane diplomato o laureato, la professione creditizia, un tempo considerata fra le più sicure.
''Le banche sono da sempre un presidio di legalità e di argine nei confronti dei fenomeni legati all'usura e alla criminalità. Per questo come Fisac Cgil Lecco crediamo che l'accesso ai servizi finanziari non possa essere solo lasciato ai canali virtuali e in mano alle società finanziarie'' ha concluso Riccardi.
G. C.
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