Rispondo al lettore sui medici di base: vanno supportati, mettendo in rete e potenziando i servizi

Gian Mario Fragomeli
Gent.le sig. Ripamonti
per me non è mai facile la critica sull'operato degli altri, innanzitutto perché parto sempre da un profondo rispetto per tutti coloro che si occupano della cosa pubblica e, poi, perchè credo che chi opera possa sbagliare.
Come ho scritto nella conclusione del mio articolo - a cui è seguito il suo commento - l'importante è accorgersi degli errori e riparare al disservizio, cosa ahimè, che non riscontro minimamente in chi ha avuto responsabilità di governo in regione Lombardia negli ultimi anni in particolare sulla medicina di territorio.
Sempre nel mio articolo ho esplicitato alcuni proposte, che probabilmente avrei dovuto chiarire meglio, su come intervenire per frenare questa drammatica emorragia dei medici di base e il conseguente abbandono per migliaia di lecchesi della principale figura di riferimento per la salute.
Ribadisco pertanto che le soluzioni nel breve periodo stiano nel fidarsi di chi il territorio lo conosce, i sindaci, dargli più potere e, non come prevede la legge regionale, ridurli a semplici auditi dei dirigenti regionali che poi decidono in piena autonomia sui servizi sanitari.
E' fondamentale ad. es. collaborare con i comuni, consentendo a quelli dello stesso distretto che non hanno criticità, di favorire la condivisione temporaneamente di una quota di ore-ambulatorio in solidarietà versi i comuni senza medici. Potrebbe essere l'occasione per rivedere le anacronistiche frammentazioni territoriali all'interno delle stesse province e ATS.
Mettere in rete significa anche potenziare e supportare i medici - specializzandi assunti a contratto dalle ATS in sostituzione dei medici titolari - con personale in grado di sgravarli delle incombenze burocratiche, dalle prenotazioni settimanali, mantenendo il più possibile rapporto medico-territorio di competenza.
Mi fermo qui, ho espresso solo alcune idee e credo che molte altre potrebbero maturare da un dialogo costante tra Regione e territori, sempre che a questi ultimi sia poi consegnato un reale potere di intervento.
Cordiali saluti,
Gian Mario Fragomeli - candidato consigliere PD (elezioni regionali)
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