Israele: mai avrei immaginato una barbarie così

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La civiltà umana non può non essere misurata su vari e fondamentali fattori.

Il grado di ripugnanza e il superamento degli istinti violenti primordiali è sicuramente uno di questi.

E così pure la capacità di risolvere le inevitabili controversie con mezzi pacifici, come ci ricorda la nostra preziosissima Costituzione.

Ma allora il conflitto Israelo-Palestinese, per come si va sempre più caratterizzando, non può non rappresentare il più grande arretramento di civiltà!

L' atrocità inumana perpetrata da Hamas il 7 Ottobre contro inermi civili israeliani rappresenta certamente uno dei punti più bassi della civiltà attuale: una vera e propria calcolata barbarie.

Nessuna possibile giustificazione per tale bestiale azione, ma che dire della ancor più crudele, inumana e prolungata reazione di Israele che sta letteralmente sterminando un altrettanto innocente popolo di civili palestinesi?

Su tale terribile situazione mi ero già ripetutamente espresso perché di fronte alla barbarie continuamente riproposta da media, spesso non imparziali, qualsiasi persona che abbia un minimo di umanità non può rimanere silente, non denunciando radicalmente tutte le contraddizioni passate e presenti di tale aggrovigliato conflitto.

Nel sempre più terribile perpetrarsi della situazione militare e senza un apparente spiraglio di composizione del conflitto, ma semmai di preoccupanti estensioni planetarie, occorre mantenere soprattutto un doppio atteggiamento sia nell'opinione pubblica che, soprattutto, nel consesso internazionale che si sta impegnando per una risoluzione diplomatica : evitare sia l'insorgenza della rassegnazione che l'applicazione di un “doppio-pesismo” giustificatorio.

Ecco perché, imbattendoci in prese di posizione asimmetriche come queste https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2023/12/10/news/israele_hamas_steven_spielberg_shoah_foundation-421617784/ , non possiamo non domandarci se Israele attuale non stia pretendendo strumentalmente “favoritismi giustificativi” dal consesso internazionale in ragione del terribile olocausto subito nel secolo scorso. Il tutto alla faccia del Diritto Internazionale (spesso anche in precedenza eluso – ignorando anche specifiche risoluzioni ONU- non solo nei “territori occupati”) che dovrebbe valere per tutti, ma anche delle più basilari leggi umanitarie: come Israele può pretendere di non essere condannato anche in sede ONU vista quantomeno la sproporzione tra le proprie vittime civili( circa 1500) e quelle enormemente superiori ( circa 18000) di altrettanto inermi e incolpevoli Palestinesi? Il tutto ulteriormente aggravato dal fatto, in questo tristissimo conteggio dei morti, che le vittime sono in gran parte donne e bambini!

E il consesso internazionale, specie quello “occidentale”e in particolare gli USA, come può pretendere che altri Paesi rispettino il Diritto Internazionale se ciò non è fatto valere anche nei confronti di Israele?

E se si vuole essere veramente oggettivi, come si può non condannare la perlomeno ambigua posizione americana che da un parte sostiene di far pressioni sul governo estremista di Benjamin Netanyahu per una soluzione negoziale e dall'altro affossa, unico contrario, la risoluzione ONU per un ormai non più procrastinabile “cessate il fuoco”?

Due pesi e 2 misure?

Si vuole così ipocritamente consacrare, dietro più o meno pretestuose motivazioni, la preminenza delle ragioni della forza su quelle del Diritto?

Sicuramente se gli Usa avessero votato la risoluzione, e senza l'astensione del Regno Unito, la cinica ed attuale leadership israeliana sarebbe andata in crisi, visti anche i grandi malumori interni temporaneamente sopiti per la ricompattante reazione all'inumano attacco di Hamas.

Non è un caso che il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ( peraltro in precedenza già sbeffeggiato da qualificati esponenti del governo israeliano) ha avvertito che "la situazione si sta rapidamente evolvendo verso una catastrofe" che potrebbe avere conseguenze "irreversibili" per i palestinesi e la regione. Ed ha pure denunciato la "paralisi" delle Nazioni Unite di fronte alla guerra, dopo che gli Stati Uniti hanno posto il veto.

E' questa la sbandierata civiltà “occidentale” che pretende d'insegnare al mondo intero i propri “superiori” paradigmi? Il tutto con una, immagino non solo mia, personale amarezza dovuta al fatto di aver ben presente quanto ha significato il genocidio nazista della Shoah al punto dall'aver volutamente visitato , congiuntamente alla mia famiglia e in tempi non sospetti, i campi di sterminio di Auschwitz.

Ma, come ho avuto già modo di scrivere, temo che i poveri deportati di allora finiti nelle camere a gas si potrebbero oggi veramente rigirare nella tomba, se ne avessero avuta alcuna, vedendo quanto certi loro “eredi” stanno facendo patire ad altri uomini, donne e bambini.

Spero che Qualcuno dall'alto illumini le menti di tutti gli uomini di buona volontà, al di là di mal interpretati nazionalismi, fedi religiose e quant'altri divisivi aspetti che mortificano l'unica e vera essenza: la consapevolezza di appartenere ad una sola e comune Umanità.

Germano Bosisio
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