Non solo bilanci economici ma anche e soprattutto etici

banner ramobannercentromela-13788.gif
Cortese Direttore
non siamo già ai tradizionali bilanci di fine anno ma forse s'impone già da ora una qualche riflessione che incroci i grandi macro temi con quelli micro e local.
Lo faccio attingendo da alcuni flash mediatici relativi ai 2 livelli. Del resto c'è chi parla giustamente di una interconnessione glocale e cioè valutare il locale come riflesso del globale.
Ecco quindi, perlomeno a mio parere, 2 esempi di glocalismo che ho visto in qualche modo illustrati  su Merateonline, come altri sui grandi media.
Il tutto, sempre a mio parere, connotato spesso da quello che definirei come un rovesciamento delle parti o quantomeno una non completa comprensione delle questioni trattate.

Lo sperticato elogio ( con il superlativo) del consigliere regionale Piazza circa l'operato dell'ormai quasi ex DG dell'Asst di Lecco Paolo Favini, rappresenta, come da lei sapientemente evidenziato, certamente un bell'esempio di rovesciamento dei termini tipico di certa politica attuale  (il micro e il macro).
Del resto ne avevo avuto qualche tempo fa, e di persona, analoga dimostrazione rispetto a quanto il consigliere stia oggi cercando di auto accreditarsi come sensibile alle sorti dell'ospedale Mandic di cui negava la graduale spoliazione, già allora invece ripetutamente da voi documentata, addebitandone il discredito solo all'azione fuorviante dei media locali (leggasi Merateonline).
Che bel capovolgimento!

L'altro esempio mi sembrerebbe derivante da quell'animato dibattito scaturito dall'intervento di Paolo Trezzi circa la piantumazione di 700 alberelli a Osnago. Ovviamente era evidente che la sua critica non era sulla lodevole iniziativa in se' ma sull'uso d'immagine che ne poteva consapevolmente trarre Silea, notoriamente di questi tempi votata al massimo rendimento economico relativo all'attuale sua predominante attività di incenerimento della quota non recuperabile dei rifiuti, peraltro in buona parte proveniente anche da fuori Provincia. 

L'ineludibile confronto tra le enormi emissioni annuali di CO2 e i possibili milioni di alberi “compensativi” equivalenti (ne ho molte volte trattato anch'io, con vari amici, in passato nel tentativo purtroppo infruttuoso di scongiurare l'avvio del teleriscaldamento, altra “foglia di fico”...) non può non apparire stridente a chiunque sia mosso da sincero ambientalismo.

Silea, che comunque ha operato anche scelte positive di maggior recupero dei materiali (sicuramente per effetto anche del pressing di varie realtà della Società Civile oltre che istituzionale), dovrebbe semmai ridurre il più possibile i tempi di dismissione dell'inceneritore già previste entro il 2032 (col dubbio fondato, da parte di non pochi, sul suo effettivo rispetto) sostituendolo nell'alimentazione della rete di teleriscaldamento con altre “fonti pulite” e non climalteranti ( mai del tutto identificate).

E' soprattutto sul controllo continuo da parte dei Comuni della Provincia rispetto alle tempestive scelte operative  di Silea, propedeutiche al minor tempo possibile di dismissione, che si dovrebbero concentrare le concrete loro attenzioni, ma anche quelle di tutti. Ma ovviamente, ben vengano anche altre lodevoli iniziative integrate di piantumazione o simili, peraltro a forte valore educativo.

Del resto se si chiede, più che giustamente, il contributo di tutti i cittadini per risolvere l'ormai ineludibile e catastrofica questione climatica ( che mondo lasceremo ai nostri figli e nipoti?) sono anche le istituzioni più vicine ad essi che dovrebbero dare, per primi, segnali inequivocabili e comunque con sicuri effetti positivi incommensurabilmente superiori anche grazie ad una sola dismissione come questa..

Rispetto al macro, che rischia rispetto a certi atteggiamenti mediatici di assuefare il micro all'informazione mistificatoria, come non rilevare quanto testimoniato in controtendenza da due grandi media Usa e quasi ignorato, non certo casualmente, dalla gran parte del “circo mediatico”: a fronte di ripetute dichiarazioni da parte di Israele di voler contenere gli effetti dei continui e massacranti bombardamenti si scopre che hanno utilizzato centinaia di bombe da 900 kg che producono un cratere oltre i 12 mt e effetti nel raggio di 300 mt. 
Non occorrono certo altri dati per considerarne i terribili effetti su popolazioni civili “concentrate” e peraltro bombardate anche nel sud della striscia di Gaza, dove erano state letteralmente sospinte dalle ''raccomandazioni'' israeliane.

L'altro esempio di macro che si scarica inesorabilmente sulle teste del micro è rappresentato dall'ennesima riproposizione dell'asfissiante nostro Debito Pubblico, che condiziona di fatto e a cascata ogni aspetto del nostro vivere, richiamato anche recentissimamente dalla cosiddetta  rivisitazione del ''Patto di stabilità e crescita'' europeo.

Ridotto ai minimi termini, l'ineludibile interrogativo rimane sempre lo stesso: 
come può essere credibile un sistema che di fatto pretende di misurare la virtuosità di uno Stato con organismi asserviti alle logiche speculative del mercato finanziario ( agenzie di rating in mano a investitori internazionali, che  sono gli stessi che usufruiscono degli effetti economici derivanti dalla  “valutazioni critiche” di queste agenzie sulla solvibilità degli Stati)?

E come può essere risanabile un bilancio statale quando il tasso di crescita del Pil è sistematicamente e nettamente inferiore ( come quasi tutti gli altri Paesi europei) al tasso d'interesse pagato a chi acquista i propri titoli di Stato, appunto fortemente e spesso strumentalmente condizionato, specie per l'Italia, dai meccanismi speculativi sopra decritti?

Non è che il sistema è volutamente congegnato per tenere sempre sotto schiaffo gli Stati e in definitiva le proprie categorie dei meno abbienti, quasi sempre purtroppo destinatarie dei tagli al bilancio pubblico?
Per fortuna su tutto ciò e quant'altro è ancora possibile esercitare consapevolmente un senso critico, come sembra emergere da questa lettera aperta di pochi minuti su di un caso emblematico di come, più o meno volontariamente, si rischi di ottenebrare, inseguendo culture purtroppo dominanti quanto striscianti, le menti secondo parametri etici assai discutibili se non addirittura spersonalizzanti. 

https://www.youtube.com/watch?v=hTx7XjylEbs

Approfitto per fare gli auguri a tutta la redazione e a tutti i lettori.
Germano Bosisio
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.