Non alimentiamo nessuna escalation di guerra

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Quello che si temeva da tempo rischia purtroppo di avverarsi: lo scenario di guerra globale si va sempre più concretizzando.
Ora, da ultimo, c'è anche la missione europea a difesa del traffico commerciale nel mar Rosso contro gli attacchi dei ribelli yemeniti a connaturare questa inquietante escalation. E l' abbattimento del drone presuntivamente yemenita da parte di un' unità navale italiana rischia di coinvolgerci direttamente.
E il nostro Parlamento che fa: si schiera apertamente quanto malauguratamente (tranne i VeS usciti dall'aula) a sostegno di questa solo apparentemente giustificabile azione di difesa. E cosi pure l'Europa sembra orientata a riarmarsi facendo fronte comune avallando acquisti condivisi di armi, come fatto coi vaccini anti COVID ( "triste" similitudine della Presidente CE Ursula von der Leyen, sich!).
Su quest' ultima prospettiva ben altre parole continua a proferire un Papa scomodo come Francesco. Ma restando all'abbattimento del drone non si può non accostarlo all' ormai arcinota sindrome della "rana bollita":
Invece che farsi risucchiare nella pur prevedibile e graduale spirale degli eventi non occorreva invece esercitare un effettivo sforzo nel contribuire energicamente a rimuovere le cause alla base degli attacchi yemeniti? L'ignobile massacro nei confronti del Popolo Palestinese, ormai da tempo non è più ipocritamente giustificabile ( lo sostengono anche non pochi Israeliani dissenzienti) come reazione di Israele all' inumano attacco del 7 ottobre di Hamas, vista anche l'enorme sproporzione delle decine di migliaia di vittime inermi, in gran parte donne e bambini.
La cultura della "legittima difesa" degli interessi occidentali può rappresentare il più grande alibi quando non si è fatto quasi nulla per scongiurare l'escalation censurando e isolando comportamenti inumani, a prescindere da quale parte avvengano.
E cosi pure non è arrivato il momento, vista l'enorme costo umano e l'attuale situazione sul campo, di interrompere, invece che "accanirsi", l'invio delle armi a Kiev come spinta nei confronti di Zelenski a trattare ( del resto già apparentemente e finalmente orientato a farlo) e nel contempo svolgere un' azione mirata che, legittimando un ruolo primario della Cina, produca una spinta di quest' ultima per un "contingentato ripensamento" da parte di Putin, magari lasciando decidere ai Popoli oggetto dell' invasione russa quale assetto statuale darsi?
Quali sono i veri interessi della povera gente? Quella di farsi a turno reciprocamente macellare o di neutralizzare coloro che ci stanno portando nel baratro spesso in nome di nazionalismi solo di facciata?
Germano Bosisio
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