Oggiono: serata di confronto sui distubi del comportamento alimentare con OGVN

''Ascoltare per capire'' era il titolo scelto dai ragazzi di OGVN, per rappresentare l’obiettivo dell’iniziativa, promossa in occasione della giornata del fiocchetto lilla contro i disturbi del comportamento alimentare (DCA), che cadrà il 15 marzo. La conferenza, svoltasi nella serata di ieri e sostenuta dai comuni di Oggiono, Molteno, Galbiate e Annone Brianza, ha lasciato spazio alla testimonianza di storie vissute in prima persona da Gloria Vismara, Eleonora Acerbi e Veronica Quitadamo, ma anche da genitori.
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Simone Ripamonti di OGVN, Gloria Spreafico, Eleonora Acerbi e Veronica Quintadamo

''Tutti noi di OGVN - ha esordito Simone Ripamonti, presidente dell’associazione giovanile - siamo molto contenti di vedere quante persone sono intervenute questa sera. Volevamo che questo evento fosse un’occasione di ascolto per comprendere questo disturbo, cercando di conoscerlo non solo dal punto di vista scientifico, ma anche attraverso storie di vita vera. Proprio a fianco a me ci sono ragazze e genitori che hanno dovuto affrontare e superare questa sfida e oggi hanno il coraggio di raccontare la loro esperienza''.
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Tra le ospiti presenti, ha preso parola la dottoressa Marta Magni, che ha chiarito i tratti psicopatologici della malattia, focalizzandosi in modo particolare sulle modalità di riconoscimento dei campanelli di allarme: ''in generale, questi disturbi condividono un’eccessiva importanza alle forme del corpo, al peso e alle abitudini alimentari, da parte della persona affetta da DCA. La manifestazione, tuttavia, cambia da caso a caso, le cui cause sono multifattoriali: diversi studi dimostrano anche alcune categorie di persone maggiormente suscettibili a sviluppare tale malattia''.
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La scarsa conoscenza di questo disturbo è stata condivisa anche dalle tre ragazze ospiti, tra cui anche Gloria Vismara. ''La prima volta in cui sono caduta non ero consapevole di quello che mi stava succedendo, pur essendo sui social già da un po' di tempo. Quando mi sono trovata di fronte allo stesso problema per la seconda volta, odiavo il fatto che, nonostante ci fossi già passata, le persone intorno a me pur a conoscenza della mia condizione, non lo capissero. A quel punto ho compreso quanto fosse necessario parlarne, sia per aiutare le altre persone, sia perché si tratta di un dolore che nasce dall’interno di una persona, dunque non così facilmente accessibile agli altri''.
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Questa incomprensione e difficoltà nel supporto ai figli è stata rivelata anche dalle mamme presenti, tra cui Cinzia Fumagalli, presidente di Ananke Family, associazione familiare contro i disturbi alimentari. ''Purtroppo, i genitori non sono in grado di cogliere i segnali di allarme, perché in passato non se ne parlava molto. Anche io, per prima, non sono stata capace di riconoscerli, vedevo solo gli occhi tristi di mia figlia e il suo cambiamento radicale di umore e di comportamento. È stata lei a confessarmi di essere in quella situazione dal momento che era arrivata al limite: sono malattie che spaventano perché non è paragonabile a un infortunio fisico, ma riguarda la sfera mentale, che non rispetta le regole della logica'' le sue parole.
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In seguito a questa esperienza dolorosa, Cinzia Fumagalli ha deciso di fondare l'associazione, volta non solo alla sensibilizzazione, ma anche alla ricerca di strumenti che aiutino le famiglie. Orientati in questa direzione, tutti i membri, grazie a una donazione nel mese di novembre, sono riusciti a raccogliere fondi destinati alla ''terapia sospesa'', integrata da un servizio di supporto psicologico per fratelli, sorelle e amici di persone affette da questo genere di disagio. In questo modo, l’associazione si occupa di un accompagnamento che non riguarda solo il paziente, ma anche la sua rete sociale. 
Per informare maggiormente riguardo a questo tema, anche le ragazze stesse hanno deciso di scrivere due libri autobiografici, disponibili online: ''Quando crederai in te'' di Eleonora Acerbi e Gianluca Alzati e ''Ci vuole coraggio per rifiorire'' di Veronica Quitadamo.
V.I.
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