Missaglia, lavori alla scuola primaria: il Comune ''appella'' la sentenza

Lo avevano annunciato da subito, a poche ore di distanza dalla presa d'atto della sentenza del giudice Dario Colasanti del Tribunale di Lecco che ha visto soccombere il Comune di Missaglia nella causa civile che lo contrapponeva all'Impresa costruzioni edili Bianchi srl, occupatasi della prima fase delle opere relative all'ampliamento della scuola primaria Teodoro Moneta.
L'intervento - che aveva preso il via diversi anni fa quando sindaco era Bruno Crippa - puntava a creare nuovi spazi a favore degli alunni e delle insegnanti del plesso di Via Beretta. Il cantiere missagliese ben presto aveva però subito una battuta d'arresto: l'amministrazione comunale e l'impresa erano entrati in conflitto per una serie di questioni tecnico-economiche, fra cui la tipologia dei pannelli da posizionare sulla facciata esterna dell'edificio. Dopo alcuni ''faccia a faccia'' le posizioni delle due parti, troppo distanti fra loro, non avevano trovato una conciliazione, con i lavori fermatisi (affidati poi ad altro soggetto ndr) e la controversia spostatasi dalle stanze del municipio a quelle del tribunale di Lecco, a seguito della causa civile promossa dall'impresa.
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Una vicenda giudiziaria che, in primo grado, si è conclusa lo scorso febbraio quando il dispositivo del giudice Colasanti ha dato una svolta decisa alla vicenda. Il Comune di Missaglia è stato condannato al pagamento di 229.625,60 euro alla controparte (pari al lavoro delle lavorazioni effettuate prima della risoluzione del contratto da parte del Comune). Una somma alla quale vanno aggiunti gli interessi contrattuali, oltre alle spese giudiziali (circa 15mila euro) e a quelle attinenti la consulenza tecnica d'ufficio (CTU) che era stata disposta durante il procedimento civile per fare chiarezza sulla vicenda. 
In sintesi per il giudice l'istruttoria avrebbe contraddetto la tesi dell’inadempimento dell’appaltatrice, ritenuta invece ''nell’oggettiva impossibilità a proseguire i lavori per le carenze progettuali e le inerzie del Comune''. In sostanza a fine gennaio 2017 l'impresa non avrebbe abbandonato il cantiere ma sarebbe stata messa nelle condizioni di non proseguire le opere mancanti ''per il ritardo nell’adozione della perizia di variante, a cui era tra l’altro collegata la possibilità di contabilizzare le ingenti lavorazioni effettuate in precedenza''.
Di parere opposto il Comune di Missaglia che ha deciso di impugnare la sentenza ricorrendo in Appello. Negli scorsi giorni la giunta ha affidato l'incarico legale all'avvocato Antonella Tiraboschi che in questi anni aveva seguito gli interessi dell'ente, subentrando ad un precedente difensore. ''Abbiamo deciso di andare avanti nella causa perchè non riteniamo di avere torto e crediamo di poterlo dimostrare'' le parole del primo cittadino Paolo Redaelli. 
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G.C.
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