Consiglio di Rappresentanza e nomina del presidente della Provincia: interpreti e personaggi. Con la solita ''regia''

In principio fu l”Ordo virginis” ma poi il richiamo della politica si è fatto sempre più acuto e le ambizioni sempre più intense.
Caro Direttore, dietro la riconferma di Adele Gatti alla presidenza dell’Assemblea dei sindaci del distretto di Merate c’è tutta una storia che ho ricostruito sentendo in incognito diversi tra protagonisti e comparse. Ciascun personaggio citato, spero Tu me lo autorizzerai, potrà chiedere e ottenere spazio per rettificare, correggere, aggiustare la mia ricostruzione dei fatti.
Dunque, atto primo: nomina del presidente del Consiglio di Rappresentanza, quell’organismo che, diciamo così, sta sopra le assemblee dei tre distretti della provincia di Lecco. Storicamente il presidente è controllato dal cosiddetto “clan di Valmadrera”, oggi tutto renziano: fino a ieri Guido Agostoni e, prima di lui, Mario Villa. Ma la lunga epopea formigoniana volge al termine e la sua riforma è messa parecchio in discussione dal “Libro Bianco” che Roberto Maroni ha promesso di approvare entro fine anno per riscrivere robusti capitoli di quella riforma. I confini territoriali dei vari enti di gestione sanitaria però sono tracciati in modo piuttosto indeterminato. Il nuovo presidente del Consiglio di Rappresentanza, per ragioni diverse, questa volta deve essere un meratese in grado tuttavia di garantire che non ci sia una smagliatura nei rapporti con i distretti di Lecco e Bellano. Si cerca un nome autorevole capace di trattare e mediare. Forte del rapporto con Carlo Spreafico la sindaca di Airuno si candida alla presidenza. In suo appoggio interviene subito Renato Ghezzi, anch’egli alleato di Spreafico, quindi non in linea con Antonio Rusconi e gli altri di Valmadrera. Ghezzi non risulta iscritto al PD, o meglio pare che lo fosse ma che avesse poi stracciato la tessera. Comunque sia la verità, resta l’accorato sostegno del sindaco di Viganò alla candidatura Gatti. Virginio Brivio, membro autorevole del clan di Valmadrera tace cercando con lo sguardo qualcuno che indichi pollice verso. Ma anche il consesso tace. Quindi tocca a lui prendere la parola e premere il delicato tasto del conflitto di interesse, proprio quello su cui hai battuto tu, caro Direttore. Il Consiglio di Rappresentanza è l’interlocutore primo dell’Asl di cui la Gatti è dipendente in qualità di coordinatore del personale non medico di un importante e molto delicato servizio. Un ottimo elemento al posto giusto, dicono. La Gatti, visto che nessuno prende più la parola in difesa della propria candidatura sostiene che il conflitto di interesse non esiste e che comunque la sua nomina è caldeggiata dal gruppo Pd del meratese assieme a quella di Alessandro Origo di Verderio. Ma non risulta che vi sia mai stata una discussione in tal senso nella conferenza dei sindaci dei meratese. Dal canto suo il circondario casatese propone Renato Ghezzi e un rappresentante del comune di Missaglia. La situazione a questo punto si fa complicata. Il primo a muoversi è Ugo Panzeri di Brivio il quale telefona qua e là per sondare le disponibilità a sostenere la candidatura di Felice Baio. L’ex assessore, già esponente di primo piano in diversi organismi socio-sanitari meratesi è negli Usa in quei giorni ma probabilmente si tiene in contatto col vero mentore dell’operazione, Stefano Motta, ex sindaco di Brivio ed ex segretario provinciale del PD. Baio per la verità tentenna: è un personaggio mite e l’idea di un possibile conflitto con la sindaca di Airuno lo sconsiglia dal mettersi a disposizione. Ma ormai la macchina è in moto. Gli uomini di Valmadrera fanno circolare l’indicazione e sembra che Virginio Brivio arrivi persino a promettere di impegnarsi per costituire un’unica azienda provinciale per i servizi sociali. La partita per la Gatti è ormai persa. Non resta che ripiegare sulla presidenza della Provincia o quanto meno su un posto di rilievo nel “governo” provinciale. E qui si apre il secondo atto. Valmadrera si rimette in azione e lancia la candidatura di Ugo Panzeri o, in alternativa, di Bruno Crippa sindaco di Missaglia. Panzeri, celibe, come nubile è la Gatti, non dice di no ma attende che attorno alla proposta si consolidi una forte maggioranza. Crippa invece declina subito l’invito. Parte la trattativa ma appare subito chiaro che quello di Ugo Panzeri fosse un falso bersaglio. Ora si attende la chiusura del negoziato con il nuovo centrodestra. Se la presidenza della comunità montana andrà a Carlo Signorelli, alla Provincia sarà nominato il 12 ottobre Agostoni o Polano, sindaco di Malgrate. Alla Gatti viene concessa la riconferma alla presidenza dell’assemblea distrettuale di Merate ma a condizione che non ostacoli l’apertura della Pneumologia al Mandic e l’installazione di una Risonanza Magnetica sempre al presidio di Via Cerri. Dopo due sconfitte la Gatti accetta e viene eletta all’unanimità alla presidenza. Nel suo discorso introduttivo, non a caso, cita proprio i problemi Inrca e RMN da attenzionare in modo particolare. Diciamo pure come mai era stato fatto nella passata gestione sempre presieduta dalla Gatti.
Detto questo ci sarebbe da aprire uno spaccato su Consolida, il consorzio di cooperative sociali nato nel 1993 per operare nell’ambito dei servizi alla persona (di tipo A e B). C’entra qualcosa col tema? Si c’entra e vedremo come si evolverà la vicenda del rinnovo dei vertici di Retesalute per poi trarre qualche conclusione. Diciamo per ora soltanto che una “vittima” in senso politico, perché presidente di una cooperativa non aderente al Consorzio, già c’è: è Rocco Briganti, sindaco di Olginate tagliato fuori dalla corsa alla nomina a presidente della Provincia di Lecco a tutto vantaggio di Flavio Polano, sindaco di Malgrate, uomo di sicura fede “valmadrerese”, fiduciario di Virginio Brivio.
Matrix
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