Ma non sono solo pesanti rilievi in merito alla trasparenza quelle che il Comitato ha voluto esprimere. Anche nella gestione dei conti economici, secondo il gruppo a difesa dell'acqua pubblica, non mancherebbero criticità.
"Abbiamo più volte denunciato la situazione di totale antidemocrazia che sta caratterizzando questo processo di affidamento. Ma questa è una situazione che si riflette anche economicamente sui cittadini: non a caso la Provincia di Lecco è quella che ha subito i maggiori aumenti" ha spiegato Remo Valsecchi.
Ed è stato proprio lui a fare le pulci al bilancio di Lario Reti Holding che verrà presentato e - presumibilmente - approvato dai sindaci.
"Si tratta di un bilancio complesso da analizzare, perché ci sono le 6 partecipate direttamente e indirettamente da Lario Reti che si trasformano in scatole cinesi, celando cosi le cifre. Eppure fanno utili da paura perché applicano il massimo delle tariffe consentite dall'AEEGSI. Li nascondono ma li fanno, solo il consolidato consente la loro rilevazione. E sono utilizzati in modo improprio per essere un servizio pubblico".
Remo Valsecchi ha voluto in particolare ‘ricostruire' gli utili di Idroservice, la società che ora sta gestendo - in proroga - il servizio idrico in Provincia di Lecco.
"Da quanto risulta dalle carte, Idroservice ha chiuso con 4 milioni e mezzo di utili" ha spiegato. "Però occorre anche sommare 2,6 milioni di costi per servizi non ben precisati addebitati da Lario Reti e, quasi 4 milioni addebitati da Idrolario che, se l'idrico fosse gestito da una società unica, si ridurrebbero alla metà, il valore degli ammortamenti. Secondo i miei calcoli, dunque, il servizio idrico ha prodotto oltre 9 milioni di utili".
Utili che secondo il Comitato sarebbero eccessivi, "dal momento che non sono utilizzati per fare alcun investimento sostanziale", la cui riduzione permetterebbe di alleggerire la pressione tariffaria sui cittadini.
A sinistra Salvatore Krassowski
E si apre qui la fondamentale partita dei dividenti che Lario Reti corrisponde ai suoi soci, ovvero i Comuni, ma in base alle quote di partecipazione e non al numero di abitanti.
Cosi, secondo i dati elaborati da Valsecchi, succede che sui 2,5milioni di euro da dividere, il comune di Lecco ne otterrebbe la bellezza di circa 587mila mentre comuni come Santa Maria, Bulciago, Castello Brianza (solo per citarne alcuni) solo 250 miseri euro.
"Per questo - ha commentato con un velo di ironia Remo Valsecchi - quando sento dire che i Comuni non possono rinunciare ai dividenti mi vien da pensare che qualcuno qui è davvero confuso. Penso ad esempio a Colico che ha speso 50mila euro per entrare nella Holding, giustificandolo come investimento finanziario e che ogni anno riceve soltanto 1500 euro!". In assemblea si discuterà anche di questo.
Il Comitato intanto sta preparando un vero e proprio dossier-bomba: "Non possiamo anticipare nulla, ma c'è davvero da mettersi le mani nei capelli".
"E visto che notiamo una certa sudditanza da parte dei Sindaci e che Lario Reti rifiuta qualsiasi tipo di confronto pubblico, abbiamo organizzato una serata di incontri aperti ai cittadini per discutere del futuro della nostra acqua".
Si parte giovedì 6 maggio a Lecco, alle 21, presso il centro civico di Germanedo.