Missaglia, pillole di storia/2: quando c'era il Corona, albergo e ristorante in v.Cavour

  Quel che resta oggi dell'ex albergo Corona

Seppur chiuso da tempo, il ricordo dell'albergo Corona è ancora vivo nella memoria dei missagliesi. Sarà perchè per diversi anni è stato un solido punto di riferimento, o per la posizione centrale, nel cuore del paese...sta di fatto che un velo di tristezza ricopre l'animo di chi, passeggiando oggi lungo Via Cavour, ne scorge l'insegna, la suggestiva scalinata e quel che resta degli ormai vetusti - ma un tempo maestosi - tendaggi.
Aperto negli ultimi anni dell'Ottocento, l'albergo Corona era di proprietà  della famiglia Sirtori, che oltre all'attività  di albergatori conducevano quella di carrozzieri, cioè costruivano e riparavano le carrozze, tanto da essere soprannominati gli "Ostino".

Altre immagini scattate negli anni scorsi dello stabile di Via Cavour


La struttura era nata ex novo dopo la chiusura dell'albergo Umberto I° di Piazza Libertà  e in poco tempo divenne punto di riferimento della vita sociale missagliese. Disposto su tre piani accoglieva i clienti che giungevano dal milanese per godersi la tranquillità  della Brianza.
C'erano marescialli, medici, grossi industriali di passaggio a Missaglia per affari: l'albergo Corona era la testimonianza della serenità  di quegli anni. I clienti posavano sulle fotografie con aria spensierata a felice, soprattutto nelle calde domeniche di agosto. Fare uno sposalizio all'albergo Corona era un lusso negli anni Trenta, quando molti vivevano le ristrettezze economiche di quel tempo. Appesi alle pareti vi erano delle belle oleografie ottocentesche, una specchiera dorata mentre i profumi della cucina salivano su per le scale disperdendosi nella zona circostante.

Immagine di gruppo dei lavoratori cappellai della Società di Mutuo Soccorso di Monza immortalati al Corona

Come dicevamo, al Corona arrivavano tanti clienti anche da fuori Missaglia, che spesso prima di ripartire, si facevano fotografare, lasciando alla famiglia Sirtori la propria immagine come ricordo. L'albergo fungeva anche da ristorante, dove spesso si organizzavano pranzi sociali da parte delle associazioni o delle aziende.
Negli anni Venti le feste danzanti del sabato grasso erano memorabili. Il grande salone della carrozzeria diventava il ritrovo e la sala da ballo per i ricchi signori che se lo potevano permettere. Dell'esercizio pubblico rimasto nella memoria di molti, si è recentemente parlato durante la discussione sulla variante al Piano di Governo del Territorio; l'ex albergo Corona, così come il vicino collegio San Carlo di Via Cavour, è infatti interessato da un piano particolareggiato d'ambito che ne definisce gli aspetti fondamentali sia in termini di viabilità che di servizi, anche per la ristrutturazione di tutta la zona, oggi in parte fatiscente.

L'albergo Corona in una bella foto dei primi del Novecento

Tornando invece alla storia, l'apertura dell'albergo Corona supplì alla cessata attività dell'albergo Umberto I°, situato tra le attuali Via Merlini e Via Roma, a pochi passi dalla basilica, nell'area attualmente denominata Gussoni, che ospita alcuni esercizi commerciali che si affacciano su un'ampia piazzetta.
L'esercizio aveva chiuso i battenti a fine Ottocento.

Ospiti sulla terrazza dell'albergo nel 1913 e accanto una foto risalente al 1920

A destra l'edificio che ospitava l'albergo Umberto I° nell'attuale Piazza Libertà

Al suo posto si insediarono negli anni successivi la prima sede della Stipel, società  di telefonia, mentre al primo piano la Sala della Pretura, tanto che ancora oggi sul balcone c'è infisso lo scudo con l'insegna.

Fotografie e notizie tratte dal libro ''Missaglia. Immagini, storia, sogni e realtà'' di Giulio Fumagalli.
G. C.
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