Colle B.: si ripete l’adunata delle penne nere al San Genesio. Si ricordano gli Alpini ''andati avanti'' con la messa e il rancio
Assalto al San Genesio, 24°edizione, domenica mattina con il Gruppo Alpini Campanone di Colle Brianza. Un appuntamento tradizionale ma sempre bello, sul cucuzzolo che si staglia sopra la località Cagliano insieme ad autorità civili e militari, cittadini e ovviamente numerose "penne nere" della sezione di Lecco.
La festa è stata inaugurata come di consueto con l'alzabandiera, accanto alla baita, accompagnata dall'Inno d'Italia offerto al Coro A.N.A. dell'Adda di Olginate.
È partita poi una sfilata, aperta dal gagliardetto della Protezione Civile comunale di Colle, con al seguito sindaci e alpini. Presenti oltre al primo cittadino Marco Manzoni anche Virginio Colombo di Ello, il primo cittadino di Calco Stefano Motta e l'assessore Amabile Milani di Galbiati. Con loro anche il comandante dei Carabinieri di Oggiono, maresciallo Nicolino Ombrosi con il vice, maresciallo Daniele Codognotto, e il presidente della sezione A.N.A. degli Alpini di Lecco, Marco Magni, con il consigliere Marco Canali.
Arrivato ai piedi dell'eremo, il corteo ha preso parte alla messa celebrata come lo scorso anno da padre Antonio Bonanomi, sacerdote missionario originario della frazione Giovenzana.
"In Italia tanti sono abituati a lamentarsi, ma pochi fanno come voi alpini, che condividete lo stare insieme e il bene reciproco. Voi sapete cosa significa appartenere ad un gruppo, pensare a condividere un cuore, un'amicizia e la felicità di stare uniti in questo mondo. Non stancatevi mai di dare una mano con piacere agli altri nei momenti di difficoltà. Anche i comuni hanno bisogno di essere pungolati quando non compiono il loro dovere, ma animati nel fare il bene della comunità. Voi alpini siete l'esempio del vivere uniti nel modo che ha detto Gesù: amatevi gli uni gli altri. È questo che dà senso e gusto alla nostra vita" ha affermato il prete durante l'omelia.
Al termine della celebrazione, terminata la lettura della preghiera dell'alpino, il referente del gruppo "Campanone" di Colle Brianza Gianni Tavola ha preso la parola per ringraziare tutti i presenti portando anche i saluti della signora Andreina Rocca Bassetti, proprietaria del San Genesio e del Santuario, che non ha potuto prendere parte alla mattinata. A seguire il primo cittadino Marco Manzoni ha tributato un grazie speciale alle "penne nere". "Si ripete questa festa, ma soprattutto l'impegno che date sempre e continuativamente al territorio e a questa bella zona della nostra Brianza".
Nel ricordare il nubifragio che si è abbattuto venerdì notte sul territorio comunale e che ha provocato ingenti danni, con caduta di piante e chiusura di strade, Manzoni ha poi aggiunto: "Io veramente devo ringraziare oltre alle istituzioni e alla Protezione Civile, i volontari alpini. Venerdì sera ci avete ancora una volta dimostrato quanto è importante la collaborazione, intervenire per tutelare i cittadini e l'ambiente perché solo così si può garantire la sicurezza, la percorribilità del territorio. Quanto avete fatto in maniera silenziosa e senza troppi clamori! Continuate così. I vostri valori sono importanti - ha concluso il sindaco di Colle Brianza - dimostrano che siamo in una parte di Brianza operosa e non chiusa. È ancora più bello vedere persone che sono legate alle comunità".
A chiudere i saluti il presidente della sezione A.N.A. di Lecco Marco Magni. "Ringrazio gli alpini, i sindaci e le amministrazioni per l'impegno e la dedizione nel stare come noi in mezzo alla gente, il coro e i carabinieri che sono importantissimi e a cui siamo vicini. Ricordiamo oggi gli alpini andati avanti che pensavano durante la guerra ai loro avversari non come nemici, ma compagni di sventura. Oggi come Alpini siamo ancora vivi. Le nostre gerarchie non sono gli incarichi, ma valori come l'umiltà, l'umanità, il senso di appartenenza e di accoglienza, la concretezza e la schiettezza. Quando ci sono i problemi bisogna metterli sul tavolo, guardarsi negli occhi e parlarne".
Narrando la paradossale situazione di aiuto alle zone terremotate, in cui le "penne nere" potranno realizzare non il loro progetto a favore degli allevatori, ma solo delle opere complementari, Magni ha aggiunto: "gli alpini non hanno paura e non tornano indietro. I nostri giovani, che sono bravi, meritano di avere un'Italia bella, in pace e semplice. Tutti siamo chiamati ad abbandonare l'ipocrisia, a restare uniti nel ricordo degli alpini che non ci sono più e a lavorare per il bene comune".
Dopo una preghiera alla Madonna proposta da padre Antonio il coro A.N.A. dell'Adda, che ha animato con canti a cappella la funzione eucaristica, ha consegnato ai presenti l'immancabile e suggestivo "Signore delle Cime".
A concludere la giornata in allegria il tradizionale "rancio" alpino, presso il tendone accanto al rifugio e lungo tutto il versante, con piatti tipici della tradizione brianzola. Fondamentale il servizio dei volontari attivi tra cucina, cassa e preparazione delle pietanze.
Foto di gruppo per alpini e autorità intervenuti
La festa è stata inaugurata come di consueto con l'alzabandiera, accanto alla baita, accompagnata dall'Inno d'Italia offerto al Coro A.N.A. dell'Adda di Olginate.
VIDEO
È partita poi una sfilata, aperta dal gagliardetto della Protezione Civile comunale di Colle, con al seguito sindaci e alpini. Presenti oltre al primo cittadino Marco Manzoni anche Virginio Colombo di Ello, il primo cittadino di Calco Stefano Motta e l'assessore Amabile Milani di Galbiati. Con loro anche il comandante dei Carabinieri di Oggiono, maresciallo Nicolino Ombrosi con il vice, maresciallo Daniele Codognotto, e il presidente della sezione A.N.A. degli Alpini di Lecco, Marco Magni, con il consigliere Marco Canali.
Da sinistra Gianni Tavola, referente del Gruppo Alpini Campanone di Colle Brianza,
e Marco Magni, presidente della sezione A.N.A. di Lecco
e Marco Magni, presidente della sezione A.N.A. di Lecco
Arrivato ai piedi dell'eremo, il corteo ha preso parte alla messa celebrata come lo scorso anno da padre Antonio Bonanomi, sacerdote missionario originario della frazione Giovenzana.
"In Italia tanti sono abituati a lamentarsi, ma pochi fanno come voi alpini, che condividete lo stare insieme e il bene reciproco. Voi sapete cosa significa appartenere ad un gruppo, pensare a condividere un cuore, un'amicizia e la felicità di stare uniti in questo mondo. Non stancatevi mai di dare una mano con piacere agli altri nei momenti di difficoltà. Anche i comuni hanno bisogno di essere pungolati quando non compiono il loro dovere, ma animati nel fare il bene della comunità. Voi alpini siete l'esempio del vivere uniti nel modo che ha detto Gesù: amatevi gli uni gli altri. È questo che dà senso e gusto alla nostra vita" ha affermato il prete durante l'omelia.
Da sinistra il sindaco di Colle Marco Manzoni, l'assessore galbiatese Amabile Milani e il sindaco di Ello Virginio Colombo
Terzo da sinistra Stefano Motta, sindaco di Calco
Al termine della celebrazione, terminata la lettura della preghiera dell'alpino, il referente del gruppo "Campanone" di Colle Brianza Gianni Tavola ha preso la parola per ringraziare tutti i presenti portando anche i saluti della signora Andreina Rocca Bassetti, proprietaria del San Genesio e del Santuario, che non ha potuto prendere parte alla mattinata. A seguire il primo cittadino Marco Manzoni ha tributato un grazie speciale alle "penne nere". "Si ripete questa festa, ma soprattutto l'impegno che date sempre e continuativamente al territorio e a questa bella zona della nostra Brianza".
Da sinistra il maresciallo Ombrosi con Marco Magni e Gianni Tavola.
Alle loro spalle il maresciallo Daniele Codognotto
Nel ricordare il nubifragio che si è abbattuto venerdì notte sul territorio comunale e che ha provocato ingenti danni, con caduta di piante e chiusura di strade, Manzoni ha poi aggiunto: "Io veramente devo ringraziare oltre alle istituzioni e alla Protezione Civile, i volontari alpini. Venerdì sera ci avete ancora una volta dimostrato quanto è importante la collaborazione, intervenire per tutelare i cittadini e l'ambiente perché solo così si può garantire la sicurezza, la percorribilità del territorio. Quanto avete fatto in maniera silenziosa e senza troppi clamori! Continuate così. I vostri valori sono importanti - ha concluso il sindaco di Colle Brianza - dimostrano che siamo in una parte di Brianza operosa e non chiusa. È ancora più bello vedere persone che sono legate alle comunità".
Padre Antonio Bonanomi, che ha celebrato la messa all'eremo San Genesio
Il coro A.N.A. dell'Adda di Olginate
A chiudere i saluti il presidente della sezione A.N.A. di Lecco Marco Magni. "Ringrazio gli alpini, i sindaci e le amministrazioni per l'impegno e la dedizione nel stare come noi in mezzo alla gente, il coro e i carabinieri che sono importantissimi e a cui siamo vicini. Ricordiamo oggi gli alpini andati avanti che pensavano durante la guerra ai loro avversari non come nemici, ma compagni di sventura. Oggi come Alpini siamo ancora vivi. Le nostre gerarchie non sono gli incarichi, ma valori come l'umiltà, l'umanità, il senso di appartenenza e di accoglienza, la concretezza e la schiettezza. Quando ci sono i problemi bisogna metterli sul tavolo, guardarsi negli occhi e parlarne".
I volontari del "rancio" alpino
Narrando la paradossale situazione di aiuto alle zone terremotate, in cui le "penne nere" potranno realizzare non il loro progetto a favore degli allevatori, ma solo delle opere complementari, Magni ha aggiunto: "gli alpini non hanno paura e non tornano indietro. I nostri giovani, che sono bravi, meritano di avere un'Italia bella, in pace e semplice. Tutti siamo chiamati ad abbandonare l'ipocrisia, a restare uniti nel ricordo degli alpini che non ci sono più e a lavorare per il bene comune".
Dopo una preghiera alla Madonna proposta da padre Antonio il coro A.N.A. dell'Adda, che ha animato con canti a cappella la funzione eucaristica, ha consegnato ai presenti l'immancabile e suggestivo "Signore delle Cime".
A concludere la giornata in allegria il tradizionale "rancio" alpino, presso il tendone accanto al rifugio e lungo tutto il versante, con piatti tipici della tradizione brianzola. Fondamentale il servizio dei volontari attivi tra cucina, cassa e preparazione delle pietanze.
Simona Alagia