Garbagnate: la cena benefica di ''Binario per l'Africa''

L'Associazione "Un Binario per l'Africa" ha organizzato la 19esima edizione della cena solidale per la raccolta fondi in favore dei villaggi, seguiti ormai dal 2008, in Kenya e in Etiopia.


La tradizionale cena offerta agli oltre settanta partecipanti è stata preceduta da un video di presentazione e da parole di ringraziamento da parte degli organizzatori, sempre entusiasti di avere a tavola un così considerevole numero di invitati. Il gruppo di volontari è nato dalla collettiva volontà di nove amici di donare le proprie energie a popolazioni prive dei mezzi necessari ed al limite delle risorse per la sopravvivenza; così, appoggiandosi alle missioni locali, collaborando con preti e suore in loco, i ragazzi sono ufficialmente scesi in campo raggiungendo con il prossimo anno il decennio di attività.

I numerosi interventi sono stati spesso ostacolati da vicende burocratiche o politiche, in Kenya ad esempio - hanno riportato gli associati attivi - si sono verificati scompigli a seguito delle elezioni, mentre in Etiopia lo stato d'emergenza annunciato nell'ottobre 2016 ha causato blocchi generali fino al mese di aprile. Nonostante le variabili a sfavore i giovani non si sono persi d'animo e stanno ad oggi lavorando per la costruzione di un mulino, nel villagio di Zizencho "Il progetto del mulino è nato perché abbiamo ascoltato la popolazione - ha spiegato il presidente Elisa Brambilla - spesso infatti vengono finanziate scuole o strutture sanitarie, difficilmente opere come questa. Ma noi abbiamo ritenuto fosse importante sia per consentire loro di consumare più prodotti sia per aiutare le donne dato che il mulino più vicino era decisamente troppo lontano e il continuo portare pesi provocava prolasso dell'utero e gravi problemi alla schiena".

L'aiuto offerto dai volontari è sicuramente percepito anche dalle popolazioni autoctone che entrano spesso in aiuto al fianco del gruppo superando la diffidenza iniziale "quando ci conosciamo e comprendono che non siamo lì come turisti ma per dare una mano, diventa un aiuto reciproco" ha concluso Brambilla.

Al termine della cena è stato offerto ai partecipanti un calendario con le fotografie scattate durante i viaggi nel continente africano, come riconoscimento per la presenza, confermando come il ricavato sarà interamente destinato per il progetto in itinere - che terminerà alla fine del prossimo anno - e quello in programma per il 2019, su cui, al momento, i volontari non si pronunciano.
Angelica Badoni
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.