Garbagnate: don Daniele Panzeri, messa per il suo 10° anniversario di ordinazione
Grande festa nella chiesa di San Bernardo a Brongio, dove domenica 25 ottobre la comunità ha accolto don Daniele Panzeri nel suo decimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
Originario del paese, il religioso è stato impegnato per sei anni come vice-parroco e responsabile della pastorale giovanile nella parrocchia San Pio X a Marghera, provincia di Venezia. Dal 2011 è responsabile nella direzione dell'Istituto Berna di Mestre, un vasto complesso scolastico.
Nella mattinata di domenica, hanno concelebrato la funzione eucaristica il vicario parrocchiale don Giovanni Bergami e don Paolo Clerici della congregazione di don Orione.
"Sono tantissimi i pensieri che passano per la mia testa. Cercherò però di fare un collegamento tra quello che stiamo vivendo come giornata missionaria mondiale e questa festa, più nostra, del rendere grazie al Signore per i dieci anni del mio sacerdozio" ha esordito don Daniele. "Vorrei che l'attenzione non fosse concentrata su di me, ma al Signore per tutte le meraviglie che fa nella nostra vita. Noi siamo più propensi a guardare le cose negative di quello che viviamo. Invece siamo chiamati a vedere la positività dei doni che Dio ha fatto perché chiama ciascuno di noi a essere missionari".
Riflettendo sul significato della parola missionario, il sacerdote ha aggiunto: "In questi dieci anni ho imparato che il Signore non guarda chi siamo, qual è la nostra vita passata. Il Signore ci chiama adesso, in qualsiasi momento a fare grandi cose. Non ero il migliore della classe, non il più bello e nemmeno quello più in salute, però il Signore ha scelto me. Lui guarda quello che abbiamo dentro, la disponibilità del nostro cuore. Noi uomini guardiamo le maschere che ci mettiamo addosso, ma lui no e a ciascuno di noi dice di andare in tutto il mondo per proclamare il Vangelo ad ogni creatura".
La missione, quindi, per don Daniele non significa solo andare in terre remote ma parlare al mondo vicino a noi. "Più andiamo lontano dal Signore, più l'umanità è persa e più scendiamo nel burrone da cui diventa difficile risalire. Tuttavia, la grazia di Dio è così grande che vuole salvi tutti gli uomini".
Un ultimo pensiero è andato proprio al suo ministero: "Ecco perchè mi sono fatto prete: nella vita chi non fa rinunce? Quando ci si sposa si sceglie un uomo o una donna per rinunciare agli altri. Se prendiamo nel nostro stato di vita il Signore, allora sì che lui farà cose grandi. La vita religiosa che io ho preso diventa un segno e bisogna che qualche bambino inizi a voler fare qualcosa per gli altri. Siamo qui a chiedere la grazia di nuovi sacerdoti che con gioia ci fanno andare sempre avanti. Come aveva detto don Giovanni in occasione del suo 60esimo anniversario di ordinazione, anch'io posso dirmi un sacerdote felice e contento: i problemi non mancano, ma con l'aiuto del Signore si sorpassano con un salto".
Dopo essere stato festosamente accolto sul sagrato della chiesa, don Daniele è stato accompagnato in oratorio per il pranzo.
Don Daniele Panzeri
Originario del paese, il religioso è stato impegnato per sei anni come vice-parroco e responsabile della pastorale giovanile nella parrocchia San Pio X a Marghera, provincia di Venezia. Dal 2011 è responsabile nella direzione dell'Istituto Berna di Mestre, un vasto complesso scolastico.
Nella mattinata di domenica, hanno concelebrato la funzione eucaristica il vicario parrocchiale don Giovanni Bergami e don Paolo Clerici della congregazione di don Orione.
"Sono tantissimi i pensieri che passano per la mia testa. Cercherò però di fare un collegamento tra quello che stiamo vivendo come giornata missionaria mondiale e questa festa, più nostra, del rendere grazie al Signore per i dieci anni del mio sacerdozio" ha esordito don Daniele. "Vorrei che l'attenzione non fosse concentrata su di me, ma al Signore per tutte le meraviglie che fa nella nostra vita. Noi siamo più propensi a guardare le cose negative di quello che viviamo. Invece siamo chiamati a vedere la positività dei doni che Dio ha fatto perché chiama ciascuno di noi a essere missionari".
Don Paolo Clerici
Riflettendo sul significato della parola missionario, il sacerdote ha aggiunto: "In questi dieci anni ho imparato che il Signore non guarda chi siamo, qual è la nostra vita passata. Il Signore ci chiama adesso, in qualsiasi momento a fare grandi cose. Non ero il migliore della classe, non il più bello e nemmeno quello più in salute, però il Signore ha scelto me. Lui guarda quello che abbiamo dentro, la disponibilità del nostro cuore. Noi uomini guardiamo le maschere che ci mettiamo addosso, ma lui no e a ciascuno di noi dice di andare in tutto il mondo per proclamare il Vangelo ad ogni creatura".
La missione, quindi, per don Daniele non significa solo andare in terre remote ma parlare al mondo vicino a noi. "Più andiamo lontano dal Signore, più l'umanità è persa e più scendiamo nel burrone da cui diventa difficile risalire. Tuttavia, la grazia di Dio è così grande che vuole salvi tutti gli uomini".
Un ultimo pensiero è andato proprio al suo ministero: "Ecco perchè mi sono fatto prete: nella vita chi non fa rinunce? Quando ci si sposa si sceglie un uomo o una donna per rinunciare agli altri. Se prendiamo nel nostro stato di vita il Signore, allora sì che lui farà cose grandi. La vita religiosa che io ho preso diventa un segno e bisogna che qualche bambino inizi a voler fare qualcosa per gli altri. Siamo qui a chiedere la grazia di nuovi sacerdoti che con gioia ci fanno andare sempre avanti. Come aveva detto don Giovanni in occasione del suo 60esimo anniversario di ordinazione, anch'io posso dirmi un sacerdote felice e contento: i problemi non mancano, ma con l'aiuto del Signore si sorpassano con un salto".
A destra don Giovanni Bergami
Dopo essere stato festosamente accolto sul sagrato della chiesa, don Daniele è stato accompagnato in oratorio per il pranzo.
M.Mau.