Ambito distrettuale: 4,8 milioni dal PNRR, ma servono progettazioni sociali di qualità

4,8 milioni di euro per l'Ambito di Merate attraverso un bando del PNRR. È questo il peso del testimone che il presidente Filippo Galbiati, sindaco di Casatenovo, consegnerà al suo successore. Su oltre 80 Ambiti lombardi, quello di Merate è stato tra i 21 a risultare tra i beneficiari.

I progetti dovranno essere definiti nei dettagli nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Per il momento è risultata credibile la razionale impostazione metodologica con cui si è cercato di fare sistema tra i Comuni rientranti nell'Ambito distrettuale. "Ringrazio la dott.ssa Donatella Barberis e la dott.ssa Carla Dessi per l'impegno e per aver saputo proporre dei progetti sociali diffusi sul territorio e mirati al fabbisogno delle persone che vivono difficoltà. Ora la sfida è portare avanti questi percorsi con concretezza" ha commentato Galbiati.

Filippo Galbiati

I finanziamenti arriveranno dalla Missione 5 del PNRR (Inclusione e Coesione), per la componente "Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore". Tra gli obiettivi generali c'è il rafforzamento del ruolo dei servizi sociali territoriali, mirando alla definizione di modelli personalizzati per la cura delle famiglie, dei minorenni, degli adolescenti e degli anziani, così come dei disabili. Si punta anche a migliorare il sistema di protezione e le azioni di inclusione a favore di persone in condizioni di estrema emarginazione, come i senza fissa dimora o chi vive in condizioni di deprivazione abitativa attraverso una più ampia offerta di strutture e servizi anche temporanei. Ancora si vorrebbero rendere disponibili delle case pubbliche o private più accessibili e riconoscere il ruolo dello sport nell'inclusione sociale.

In particolare, a sostegno delle capacità genitoriali sono previsti 211.500 euro, per costruire delle azioni per quei nuclei famigliari in cui i genitori posseggono una bassa capacità di costruire delle condizioni sane per esercitare le funzioni genitoriali.

Per concedere maggiore autonomia agli anziani non autosufficienti, si prevedono ben 2.460.000 euro. Da una parte serviranno per creare degli "appartamenti solidali per le autonomie" potenziando delle strutture già esistenti attraverso dotazioni strumentali innovative. Per consentire agli anziani di conseguire e mantenere una vita indipendente, si potrebbero ad esempio installare dei dispositivi tecnologici che consentano un collegamento continuo degli utenti con centrali operative in grado di attivare interventi immediati in situazioni di necessità. I fondi serviranno altresì a promuovere la nascita di "poli abitativi" multifunzioni nell'ottica di innovare le sedi per i Centri diurni integrati, che serviranno anche a orientare le famiglie per l'attivazione dei servizi domiciliari.

330 mila euro saranno destinati ai servizi per la domiciliarità: percorsi socio-assistenziali a domicilio individualizzati. Si punta a un miglioramento quantitativo e qualitativo del personale impiegato a tale scopo con un lavoro di équipe.

715 mila euro sono pensati per rendere più autonomi i disabili nella conduzione della propria vita. Dovrà essere potenziato il servizio SAI e saranno recuperati degli alloggi per realizzare percorsi di sviluppo delle autonomie ed esperienze di convivenza. Gli alloggi saranno riadattati con anche degli adeguamenti per la domotica. Si prevede anche il potenziamento delle "case di quartiere", individuando i contesti più adeguati. Si miglioreranno le condizioni per favorire delle opportunità di lavoro per i disabili.

Infine per l'Housing temporaneo e le "stazioni di posta" per persone in condizioni di deprivazione materiale vengono dedicati 1.090.000 euro.

A questi fondi richiesti direttamente dall'Ambito si aggiungono altri 210 mila euro richiesti dal Distretto di Lecco per il rafforzamento dei servizi sociali e la prevenzione dello stress sul luogo di lavoro per i giovani operatori sociali.

La strada per la concretizzazione di tutti questi progetti è solo all'inizio e il tempo non è molto. Quindi entro i prossimi dieci giorni ogni Comune dovrà individuare un referente. Saranno così costituiti dei sottogruppi operativi a livello di Ambito entro fine luglio. Questi team dovranno costruire delle puntuali proposte progettuali entro ottobre-novembre.

L'Ambito dimostrerà di essere il luogo della programmazione, come più volte sostenuto da Galbiati. Non bastano però soltanto i fondi del PNRR. L'Ufficio di Piano dovrà trovare delle figure in grado di fare una vera progettazione sociale di qualità in vista di altri possibili finanziamenti.

M.P.
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