C.B.
Egregio Direttore,
intendiamo esprimere totale disappunto per quanto pubblicato dalla vostra testata on line in merito alle prospettive di affidamento dei servizi alla persona sul territorio provinciale.
L'articolo fa riferimento a disegni politici e strategie inter-distrettuali chiamando più volte in causa, in modo improprio e a tratti offensivo, il consorzio di cooperative sociali Consolida, nostro associato.
Ci pare che dare informazioni non attendibili ed anche scorrette non offra ai lettori elementi per farsi un'opinione propria ed oltretutto alimenti un clima ostile in cui fatichiamo a riconoscerci.
Desidero precisare intanto che Consolida è un consorzio che rappresenta una pluralità di soggetti; sono infatti 28 le cooperative associate che fanno parte del contesto provinciale e che operano su diversi fronti occupando in forma stabile oltre 1500 lavoratori.
Quando si parla di "Cooperativa Consolida" dunque occorre tenere conto di questa complessità che non può essere semplificata o peggio ancora banalizzata.
La presenza di Consolida nel contesto provinciale deriva dalla volontà di un gruppo di imprese cooperative, ben radicate nel contesto territoriale, di offrire alla pubblica amministrazione non tanto un braccio operativo per la cura e la presa in carico delle persone più fragili ma un partner qualificato e responsabile per innovare il sistema di welfare, ritenuto da tutti in profonda crisi.
Tra le associate di Consolida vi sono anche cooperative di inserimento lavorativo per persone svantaggiate, realtà che lottano ogni giorno sul mercato pubblico e privato per fare impresa inserendo persone escluse dal mondo del lavoro e a rischio di emarginazione.
La funzione esercitata dalla cooperazione nel territorio, da considerarsi indispensabile per la costruzione di risposte sociali, scaturisce dalla capacità e responsabilità di utilizzare al meglio risorse di natura pubblica ma anche di implementarne il reperimento attraverso investimenti e ricerca di canali innovativi di finanziamento privato.
Detto questo, teniamo a precisare che la cooperazione opera sul territorio sulla base di affidamenti ad evidenza pubblica rimettendo le proprie competenze ed investimenti alle valutazioni rigorose delle diverse stazioni appaltanti tra cui non figurano solo Amministrazioni Pubbliche del contesto Lecchese e Bellanese ma anche quelle del distretto di Merate.
La stessa Retesalute in questi anni, per svolgere il proprio prezioso compito di servizio al territorio, ha individuato nella Co-progettazione lo strumento per condividere corresponsabilmente la gestione dei propri interventi con la cooperazione locale.
Restiamo dunque basiti nel leggere quanto riportato dal vostro giornale soprattutto quando si fa riferimento a strategie ed accordi politici costruiti per dare vantaggio al sistema cooperativo di questa o quella parte.
Non chiediamo che il consorzio Consolida sia considerato "buono a priori" solo perché associa imprese senza fini di lucro, ma nemmeno che sia chiamato in causa a sproposito considerato addirittura determinante nell'orientare le difficili scelte politiche che attendono le Amministrazioni pubbliche nei prossimi mesi.
Certamente come mondo della cooperazione sociale ci riteniamo sollecitati e chiamati in causa per dare il nostro contributo al presente e al futuro del sistema di welfare locale ma ci piacerebbe che questo scaturisse dall'essere riconosciuti per il lavoro che faticosamente ed appassionatamente ogni giorno le nostre associate svolgono per il bene delle nostre comunità locali.
Lecco, 9 marzo 2016
Confcooperative dell'Adda Il Presidente Gabriele Marinoni