Hanno deciso di organizzare dei picchetti informativi per segnalare la situazione in cui si trovano, ma soprattutto il silenzio dell'azienda, che avrebbe sospeso con loro ogni contatto da oltre un anno. I dipendenti della ex Galbusera Formaggi, la storica ditta di Valaperta - poi trasferitasi a Cassina de' Bracchi - che per decenni aveva rappresentato un vero e proprio fiore all'occhiello per l'artigianato casatese, ''scendono in campo'' per rendere nota ai loro concittadini la condizione in cui si trovano.
Nonostante l'azienda abbia cessato l'attività nel dicembre 2015, alcuni dipendenti sono ancora in attesa del TFR e delle spettanze arretrate. Ad acuire una situazione già delicata dal punto di vista economico, sarebbe stato però l'atteggiamento dei ''vertici'' della società casatese, rimasti - a detta dei lavoratori - in silenzio, senza dare aggiornamenti ai propri ex dipendenti circa il pagamento delle spettanze, se non a fronte delle sollecitazioni ricevute.

Immagine di repertorio della sede della Galbusera Formaggi in Via degli Artigiani a Casatenovo
''L'obiettivo del picchetto non è quello di ottenere i soldi che ci spettano, perchè siamo consapevoli che le cose non potranno cambiare soltanto con questa iniziativa'' ci hanno spiegato alcuni ex lavoratori.
''Vogliamo soltanto portare alla luce questa situazione, che è a nostro avviso grave. In oltre un anno non siamo mai stati convocati una volta, come se non avessimo il diritto di sapere qual è lo stato delle cose. Ci piacerebbe sensibilizzare i cittadini di Casatenovo e non solo rispetto a quello che ci sta succedendo''.Il picchetto si terrà giovedì 8 dicembre nell'ambito del Mercatino di Natale organizzato dalla cooperativa Il Trifoglio presso l'area Fiera e poi venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 presso il parcheggio dell'asilo di Valaperta.
La Galbusera Formaggi era entrata in crisi un paio di anni fa. A fronte di questa situazione era stata costituita nell'estate 2014 una new-co, alla quale la storica società alimentare casatese aveva affittato un ramo d'azienda. In essa erano confluiti una decina di lavoratori, precedentemente occupati nel settore del commercio. La restante forza lavoro aveva perso definitivamente la propria occupazione a giugno 2014. Stiamo parlando delle maestranze occupate nella produzione del burro (operai e impiegati): per loro non si erano trovate alternative e a qualche mese di distanza dallo scadere della cassa integrazione in deroga sull'attività era calato il sipario. La stessa -amarissima - sorte era toccata ai colleghi alla fine del 2015.
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