La discussione del fenomeno dell'immigrazione contestualizzato all'interno della realtà scolastica oscilla sostanzialmente tra due posizioni: la prima, che pensa alla scuola multietnica nei termini di risorsa e la seconda che preme invece sulle problematiche, culturali o linguistiche, che l'integrazione tra i banchi porta con sé. E' chiaro, tuttavia, che il dibattito non può prescindere dall'attenta valutazione dei numeri che interessano il fenomeno. A fare un po' di chiarezza sulla realtà scolastica straniera in Italia, a questo proposito, sono i dati rilasciati dal Miur relativi all'anno scolastico corrente e pubblicati quest'oggi sul Sole 24 Ore, i quali attestano al 9,49% la presenza di alunni "non italiani" nelle classi italiane, in alcune delle quali la presenza di figli di immigrati supererebbe addirittura il 50%. Un dato sensibilmente elevato, questo, che va considerato alla luce delle enormi disparità di concentrazione che interessano il Nord e il Sud del Paese, con le regioni settentrionali che vivono la scuola multietnica come una realtà ormai consolidata e quelle del meridione che conoscono il fenomeno solo marginalmente.

Interessante, a questo punto, è andare a monitorare la situazione nel lecchese e verificare se la nostra provincia segue il trend generalmente valido per il territorio nazionale. Quanti sono, insomma, gli alunni senza cittadinanza italiana sparsi per le aule della nostra provincia? L'elaborazione dei dati suddivisi per cicli scolastici restituisce i seguenti risultati: la media degli alunni stranieri si attesta attorno al 12% nella scuola primaria, nella scuola secondaria di I grado il valore scende invece al 10 % e giunge al 7 % nella scuola secondaria II grado. Come a dire, che al crescere del grado d'istruzione - e quindi dell'età del ragazzi - diminuisce la presenza di alunni stranieri in provincia.

Sommando inoltre i risultati ottenuti relativi ai tre diversi cicli scolastici, ecco che il valore medio di alunni stranieri arriva a toccare il 10 %, un dato al di sopra della media nazionale e quindi in linea con quanto sostenuto in apertura: la presenza scolastica straniera si fa sentire maggiormente nelle regioni del nord piuttosto che al sud e nelle Isole.
In particolare, per quanto riguarda la scuola primaria, i comuni lecchesi in cui gli studenti stranieri arrivano a sforare il tetto del 20% sono Malgrate, Airuno, Cernusco Lombardone, Lomagna e Olgiate Molgora. Di contro, i figli di immigrati rappresentano una percentuale inferiore al 5% a Premana, Cortenova, Torre De Busi, Valgreghentino e Imbersago. Emblematico in caso di Ello con 89 iscritti tutti italiani. Stessa situazione, ma alle medie, a Premana. In generale, per quanto attiene la scuola, secondaria di primo grado, il 15% è superato da paesi come Valmadrera, Malgrate, Olgiate Molgora, Vercurago, Merate, Cernusco Lombardone e Calolzio (dove si registra la concentrazione più alta) ma i valori non superano, in alcuna realtà, la soglia del 20%.

Panoramica tutta diversa, invece, quella che interessa le scuole superiori, dove i valori percentuali medi non superano il 7,35%, con picchi di presenze straniere solo all'istituto Fumagalli di Casatenovo (12,27%) e, al contrario, valori minimi al Rota di Calolziocorte (1,84%) e al Bachelet di Oggiono (3,23%).
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