
Un'immagine della Rambla dopo l'attentato
Il risveglio a Barcellona ha un sapore amaro. Sono ancora sotto gli occhi di tutti le immagini della Rambla, dove sedici ore fa un furgone ha travolto e ucciso tredici persone. Oltre un centinaio i feriti dell'attacco terroristico, per il quale sono stati tratti in arresto due uomini mentre un terzo è stato ucciso dalla polizia catalana dopo la fuga.
Quella che poteva essere una serata di svago e spensieratezza si è trasformata in ore interminabili di panico e terrore. Nell'ultimo giorno di vacanza hanno temuto il peggio Lucia e il fidanzato Nicola, bulciaghese d'origine ma da qualche anno ricercatore ad Amsterdam.
"Noi eravamo lontano dalla zona dell'attentato. Ci trovavamo a Parc Guell e stavamo tornando all'appartamento che è proprio nella zona Ramblas, alla fermata della metro Licei. A Lesseps ci è stato detto che non potevamo usare i mezzi a causa di un attentato appena avvenuto a Placa Catalunya" ci hanno raccontato spaventati.
Erano le 17.40: tempo di attivare la connessione dati e i giovani sono sommersi da messaggi whatssapp e chiamate da famigliari ed amici.
"Hanno iniziato a raccontarci ciò che avevano appreso dai tg. Siamo rimasti increduli. Solo qualche giorno fa la gente in vacanza ci diceva che quest'estate la Spagna era più piena del solito per via degli attentati in Europa ed ora ci siamo ritrovati dentro" ha aggiunto Lucia.
Scattano subito le ricerche su Internet per capire come muoversi:
"Volevamo capire cosa fare e dove andare. Ci siamo spostati verso la zona Gracia e lì abbiamo aspettato qualche ora, poi abbiamo deciso di avvicinarci alla Rambla. Sulla strada abbiamo incrociato i furgoni delle onoranze funebri della città di Barcellona e tutto ci è sembrato più concreto. Subito dopo abbiamo incrociato la polizia e abbiamo chiesto se potevamo rientrare nell'appartamento. Ci hanno detto che la Rambla era bloccata e che non potevamo attraversarla. Ci hanno mandato verso il porto e così siamo passati dall'altra parte" hanno riferito.
Lucia e Nicola sono riaccasati solo nella tarda serata, ancora scioccati e increduli per quanto accaduto. Per fortuna non hanno avuto conseguenze per quanto accaduto e nella giornata odierna lasceranno la Spagna secondo quanto già preventivato.
Una notte di fuoco per la Spagna: a poche ore da Barcellona un altro attentato è stato messo a segno dai terroristi a Cambrilis, 120 chilometri a sud dal capoluogo catalano.
Il secondo attentato a Cambrilis, a 120 chilometri da Barcellona
Secondo la versione fornita dal governo ufficiale, intorno alle 2 un altro veicolo Audi A3 si è scagliato contro la folla con un bilancio fortunatamente meno pesante di quello di Barcellona: sei civili e un agente sono rimasti feriti, mentre cinque terroristi sono stati uccisi a seguito di una sparatoria iniziata dopo lo schianto dell'Audi contro un veicolo dei Mossos d'Esquadra.
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