
Antonio Conrater
E’ difficile dire NO a un Referendum come quello che chiede maggior “autonomia” per la Lombardia. Abbiamo sempre invidiato Trento e Bolzano per i grandi risultati che ottengono grazie alla loro larghissima “autonomia” !
E ora che si presenta l’occasione per fare lo stesso in Lombardia dovremmo tirarci indietro ?
Ecco perché chi non è d’accordo con questo Referendum si limita a dire che costa troppo e che in fondo avremmo potuto fare come l’Emilia Romagna che la richiesta l’ha già fatta, senza spendere tanti soldi per sentire cosa ne pensano i cittadini.
A me non sembrano motivazioni convincenti.
Penso invece che simili argomentazioni nascondano piuttosto vece una “inconfessabile” paura di votare.
La paura cioè che andando a votare il “popolo sovrano” crei più problemi di quanti non ne risolva.
Come nel 2013 quando uscì dalle urne un risultato elettorale che non piaceva a molti e - vista l’impossibilità di formare un nuovo Governo – si preferì ricorrere a fantasiose manovre parlamentari piuttosto che tornare alle urne per avere nuove indicazioni dagli elettori. Io credo che in quel frangente sarebbe stato molto più “responsabile” tornare a votare.
Votare anche se costa è sempre un buon investimento in “democrazia” e rappresenta un utilissimo strumento di formazione sia per gli elettori che per gli eletti.
Per gli elettori perché più votano , più imparano a scegliere le persone giuste e a prendere decisioni responsabili. Ed anche per gli eletti perché più si vota e meno diventa possibile restare parlamentare a tempo indeterminato come succede ora. Tornando alla Lombardia io mi auguro che il Referendum – che si muove in completa sintonia con la nostra Costituzione – abbia il successo di voti che si merita.
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