Frammenti video tratti dal film - ispirato al romanzo ''La spartizione'' di Piero Chiara - nei quali è possibile appurare lo stato di degrado in cui si trovava il convento prima che l'associazione degli Amici del Monastero si adoperasse con grande impegno ripulendo il suo interno, e portando avanti l'opera di valorizzazione dell'edificio, la cui costruzione risale alla fine del 1400. La pellicola è datata 1970, periodo di massimo declino per il convento, che proprio in quegli anni fu oggetto di demolizione di un'ala della struttura originaria, per lasciare spazio al vicino residence.
Solo negli anni successivi, con l'acquisizione dello stabile da parte dell'amministrazione comunale e l'opera meritoria del sodalizio guidato da Pietro Redaelli, il Monastero fu salvato da una morte (quasi) certa e oggetto successivamente di una lunga opera di restauro che si è completata in questi ultimi anni.
In particolare le scene girate a Missaglia riguardano due amanti che si rifugiano all'interno della chiesa per concedersi alcuni attimi di intimità, ma vengono sorpresi dal sacerdote. Seppure il film fosse stato ben recensito dalla critica dell'epoca, in molti puntarono il dito contro alcuni particolari ritenuti un po' troppo ''boccacceschi'', se così si possono definire.
La bravura di Tognazzi, unita a quella di Lattuada, regista di stile e di intelligenza, hanno saputo però conferire alla pellicola - vietata ai minori di 14 anni - quella giusta dose di divertimento, molto apprezzato dal pubblico.