Con debiti - stando al contenuto dell'iniziale piano concordatario, poi revocato prima dell'omologa - per 185 milioni di euro a fronte di un attivo di 51, il fallimento di Filca Cooperative, schiaccia, quanto a peso, i nomi dell'elenco di cui fa idealmente da "coperchio", essendo l'ultimo sentenziato nel 2017.

Lavoratori di Filca Cooperative in presidio fuori del Tribunale di Lecco
55, complessivamente, le imprese di cui i giudici del Tribunale di Lecco hanno decretato la fine nell'arco dell'anno appena chiuso, aperto, ironia della sorte, con la pronuncia che ha sancito la morte proprio dell'altra realtà parte della galassia avente quale riferimento la società cooperativa guidata dal dr. Giacomo Fumeo: se infatti la "casa madre" il 22 dicembre ha chiuso il rosario di nominativi pubblicati al portale del Foro lariano, Modulo Zeta - il suo studio tecnico, attivo nel settore della progettazione - si era aggiudicato, già il 4 gennaio, il mesto numero 1. Superiore ai 5 milioni di euro l'esposizione debitoria, come si legge nella sentenza che precede di appena un mese l'analogo provvedimento preso anche in riferimento a un'altra srl afferente alla medesima capogruppo che, per anni, ha coniugato con partecipazioni e sponsorizzazioni il mondo del mattone con il mondo dell'informazione locale. E' di febbraio, infatti, il fallimento di Iniziative Editoriali (già in liquidazione), la società in mano a Monitor Tv a sua volta 100% controllata da Filca, che si è occupata del confezionamento della Gazzetta di Lecco, finché la stessa è andata in stampa.
Ma non è solo la "regina" delle cooperative edilizie - firmataria di oltre 800 interventi in poco più di trent'anni di vita - ad aver subito la coda lunga della crisi economica: il settore delle costruzioni, anche nel corso del 2017, ha pagato ancora dazio, perdendo ulteriori "pezzi", anche storici (il pensiero corre alla Fratelli Agostoni sas di Pasturo, fondata nel 1972) nonché trascinando nel baratro, seppur in misura minore rispetto agli anni più cupi appena lasciati alle spalle, anche imprese di modeste dimensioni afferenti al così detto "indotto" e dunque una società di carpenteria metallica, due di arredo (con un falegname con un passivo di oltre un milione di euro pur essendo una ditta individuale), un elettricista, tre realtà del settore degli impianti, siano essi elettrici, idraulici o di condizionamento...

La sede casatese della Galbusera Formaggi
In generale, come si può notare scorrendo anche solo velocemente la tabella a seguire, è comunque assolutamente "variegato" lo spettro di attività "andate all'aria" lo scorso anno: colpiscono, quanto a rappresentatività, le quattro società di trasporto merci conto terzi nonché le diverse imprese afferenti alla ristorazione (per la Ulivo srl di Oliveto Lario, avviata nel lontano 1981, il fallimento è stato chiesto addirittura da Equitalia in considerazione di pendenze erariali per poco più di 600.000 euro) o in generale del cibo con tanto di ditta individuale dedita alla vendita al dettaglio di frutta e verdura con base a Robbiate e la "doppia caduta" dello storico caseificio di Casatenovo, dichiarato fallito a gennaio con "l'etichetta originale" Galbusera F.ll. sas in liquidazione - nata nel 1972 - e a marzo come Galbusera Formaggi srl in liquidazione, spin-off avviato nel 2014. In questo secondo caso, nell'ultimo bilancio depositato, sono indicate perdite per 265.403 euro, mancati adempimenti verso i lavoratori ricorrenti per più di 100.000 euro e passività non rateizzate con lo Stato per altri 50.000 euro. Saltata poi - venendo ai "banconi" - la sas Bar ai Ponti (in attività per l'appunto tra l'Azzone Visconti e il Kennedy a Lecco) con indebitamento calcolato in poco meno di un milione di euro, la Chevrolet snc (dell'omonimo locale civatese) e la Cinque Birilli srl, su istanza - dettaglio curioso - del curatore fallimentare della Cesare Fumagalli, altra storica impresa del capoluogo sepolta dalla crisi nel 2016.
FALLIMENTI 2017
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Sempre per rimanere nel campo dei ricorsi "particolari", possiamo citare l'Autodromo di Monza che ha chiesto di staccare la spina alla Poket Project srl di Merate dalla quale doveva recuperare circa 150.000 euro (poca cosa rispetto a cartelle Equitalia inevase per 4.388.820 euro!) e le 3 domande presentate l'una dietro l'altra dal sostituto procuratore Nicola Preteroti per società ormai decotte - finite in un fascicolo d'inchiesta più ampio - aventi tutte e tre sede legale presso lo stesso civico in Piazza degli Affari a Lecco: sono state accolte a luglio, mese in cui complessivamente sono state chiarate fallite 8 società, numero identico a quello raggiunto a aprile. Gennaio, però, "primeggia", con 11 pronunce del collegio che, da novembre, ha visto l'ingresso del giudice Edmondo Tota, subentrato al collega Dario Colasanti quale responsabile della sezione e delle esecuzioni immobiliari. Rimanendo ancora nel campo delle "statiche", sono "saltate" 34 srl (di cui 10 erano già in stato di liquidazione), 7 sas (di cui due in liquidazione), 6 ditte individuali, 5 snc e 4 cooperative (di cui una in liquidazione). Mediamente, si è avuta una sentenza di fallimento ogni 6.5 giorni con la riga tirata "solo" dopo la numero 55: confermato dunque il trend positivo degli ultimi anni dopo i 100 fallimenti sanciti nel 2013, i 93 nel 2014, gli 88 nel 2015 e i 67 nel 2016.
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