Fortemente criticata dai consiglieri di minoranza la decisione dell'amministrazione comunale di affidare all'azienda lombarda per l'edilizia residenziale (Aler) la gestione degli appartamenti popolari. Con la delibera portata in consiglio a Garbagnate Monastero lo scorso giovedì 5 luglio, l'amministrazione ha scelto di lasciare in carico ad Aler il governo di 21 appartamenti, dei quali solo la metà oggi occupati e altrettanti autobox nel complesso ex Valli.

Il gruppo di maggioranza. Terzo da destra il sindaco Sergio Ravasi
Così il sindaco Sergio Ravasi ha giustificato la decisione assunta dal suo gruppo:
"E' un affidamento che è figlio della difficoltà di stare al passo con le nuove normative: gli uffici vanno in sovraccarico a gestire anche questo compito. Tramite Aler, inoltre, potremo accedere a finanziamenti e contributi che difficilmente potremo ottenere da soli". Al comune rimarrà la competenza per l'assegnazione degli alloggi, l'istruttoria del procedimento e la decadenza dell'assegnazione, mentre ad Aler spetterà la comunicazione al comune della disponibilità di immobili, la gestione in nome e per conto del comune della riscossione dei canoni (non sono previsti aumenti di canone in quanto quelli attuali sono già in linea con le tariffe regionali) e alle esecuzioni di opere di manutenzione ordinaria. A questo scopo in particolare è previsto l'utilizzo da parte dell'azienda regionale del 37% del canone incassato.
Secondo la convenzione approvata, poi, l'eventuale economia sul 37% che non dovesse essere utilizzata per la manutenzione ordinaria, non dovrà finire nelle casse di Aler, ma confluirà nel 33% del canone incassato che il comune destina alla manutenzione straordinaria.
Aler percepirà il 30% dei canoni incassati, ovvero pari a circa 3.500 euro su una somma complessiva di entrate di quasi 13.000 euro.
"L'idea è di incominciare a ristrutturare tre appartamenti che oggi sono ammalorati attraverso contributi che Aler potrà riuscire ad ottenere" ha aggiunto il primo cittadino.
La convenzione entrerà in vigore da settembre e scadrà il 31 dicembre 2020. L'amministrazione si riserva anche di valutare i primi mesi di gestione del servizio.
Come anticipato in apertura, le minoranze consiliari hanno manifestato perplessità su tale incarico: "Se l'edilizia popolare fosse realtà fortemente diffusa sul nostro territorio giustificherei l'appoggio di un'azienda esterna come Aler per la gestione e il governo degli appartamenti. Stiamo però parlando di totali 21 unità abitative in stabili che hanno più di trent'anni" ha commentato Ilaria Villa per Tradizione e futuro. "Tra i compiti di Aler, non vedo nulla che non possano fare i funzionari in comune: persino un tecnico comunale interessato al patrimonio potrebbe consultare i finanziamenti degli enti sovra comunali".
I consiglieri di minoranza
Il gruppo ha poi fornito un'altra considerazione sul rapporto tra comune e cittadino che rischia di allontanarsi a causa della presenza di un ente intermedio: "Ci sono 21 famiglie che si distanziano dalla realtà comunale. E' come se questo comune volesse allontanare ancora di più i cittadini".
Critico sull'affidamento degli appartamenti anche il consigliere di minoranza Maurizio Fumagalli che non ha condiviso la scelta di pagare un ente esterno per gestire appartamenti. I due gruppi di opposizione hanno votato contro la delibera.
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