Probabilmente si ridiscuterà tra circa un mese del futuro del campo di motocross del Bordone e della sua eventuale riapertura. Come si ricorderà infatti il circuito è chiuso da oltre un anno perchà© ritenuto non a norma. Risale inoltre a fine gennaio scorso la relazione della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di pubblico spettacolo che ha evidenziato le numerose criticità del crossodromo sotto i profili acustico, elettrico, statico, igienico-sanitario, di ordine e sicurezza pubblica e antincendio.
Una situazione che non ha mancato di suscitare polemiche, la raccolta di circa 8mila firme da parte del Moto Club Parini nonchà© l'intervento di alcune figure di spicco del motociclismo che hanno espresso la loro solidarietà data la storia ormai trentennale della pista del Bordone. In particolare il presidente Walter Gaiardoni aveva sottolineato la progressiva insostenibilità dei costi di gestione del crossodromo, in mancanza dell'unica fonte di sostentamento, la possibilità di organizzare gare: "Quella del Moto Club di Parini è una realtà importante, che riunisce 250 soci e negli anni ha ospitato 300 piloti e 23 nazioni mettendo in moto per ogni gara un giro economico di circa 50-80 mila euro. Sono molte le ditte che gravitano attorno all'indotto del motocross e questo stop forzato per noi non è più sostenibile".
Disponibilità era stata espressa dal sindaco di Bosisio Giuseppe Borgonovo che però si era dimostrato fermo in merito alla necessità del rispetto delle regole per poter parlare di riapertura dell'impianto.
Su sollecitazione del Moto Club Parini, ieri mattina si è tenuto un incontro con il prefetto di Lecco Nicola Prete, a cui hanno partecipato anche il presidente della Federazione Motociclistica Italiana Paolo Sesti, giunto appositamente da Roma, nonchà© l'assessore provinciale allo sport Antonio Rossi.
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 "Abbiamo fatto un'ora e mezza di colloquio e pare che abbiano recepito la difficoltà della nostra situazione" ha spiegato il presidente Gaiardoni "nella precedente relazione la commissione ci richiedeva ad esempio la realizzazione degli spogliatoi, ma questi, come ha spiegato il presidente Sesti, non sono previsti per un campo di motocross. La Prefettura ci ha comunicato che attenderà da Roma una relazione che attesti che alcuni interventi non sono richiesti mentre i lavori più impellenti, vale a dire l'impianto anti incendio e il controllo della staticità delle strutture, devono essere fatti. Speriamo di ultimarli entro trenta giorni, di modo che tra circa un mese e mezzo possa riunirsi una nuova commissione per verificare la situazione".
Più problematica invece potrebbe risultare la questione relativa ai due condoni presentati dal Moto Club al comune di Molteno e non ancora approvati: "Per questi condoni potrebbe volerci almeno un anno e per noi aspettare tutto questo tempo sarebbe problematico. Tuttavia la Prefettura ha dimostrato la propria disponibilità . La nostra speranza è dunque, una volta sistemati gli interventi non derogabili cioè anti incendio e staticità , quella di una riapertura delle gare con un cronoprogramma, di modo che entro l'anno possiamo ultimare i lavori restanti riavviando però nel frattempo il circuito delle gare".