“Non possiamo pagare per le colpe di altri”: è stato questo il messaggio che, al termine del consiglio comunale di Bulciago, l’assessore Tonino Filippone ha voluto trasmettere alle amministrazioni dei paesi limitrofi dove passa il torrente Rio Gambaione, responsabile dell’esondazione di lunedì 29 che ha costretto le autorità a far intervenire la Protezione Civile per deviare la circolazione dei mezzi privati. “In condizioni normali il torrente Bevera ha una portata d’acqua superiore a quella del Gambaione. In caso di eventi atmosferici come quelli di lunedì, però, la situazione si inverte: dopo aver attraversato Barzanò e Cremella, il flusso aumenta e arriva a Bulciago con proporzioni cinque o sei volte superiori a quello della Bevera con tutti i problemi che ne possono scaturire” ha spiegato l’amministratore.

Episodi simili sono già avvenuti nel corso degli anni precedenti: sia nel 2014 sia nel 2016, infatti, le piogge avevano provocato l’esondazione del torrente nella strada di fronte all’Hotel Arrigoni. Maggiori indiziati sono i parcheggi e gli edifici costruiti lungo il percorso del torrente che, col passare degli anni, hanno reso meno impermeabili i terreni. “E’ un problema aggravato anche dalle condotte nella cava che dovrebbero favorire il deflusso delle acque ma che al momento sono chiuse” ha rivelato l’assessore, specificando come questo aspetto del problema sia già stato segnalato per tempo nella commissione intercomunale Holcim. Dopo l’ultimo episodio di lunedì sera, gli amministratori di Bulciago hanno invitato i comuni limitrofi a prendere coscienza del carattere strutturale delle criticità poste dai torrenti Rio Gambaione e Bevera. Affrontarlo non dal solo Bulciago, ma secondo una logica e con interventi sovracomunali capaci di coinvolgere anche i privati con terreni lungo il suo corso sembra essere l’unica via per cercare di risolverlo.
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