Una lezione sulle varie fonti di energia disponibili, sui pro e i contro del loro utilizzo: è stata questa la finalità della serata eMissione Zero, organizzata venerdì da sei giovani ingegneri del territorio, sensibili alle tematiche ambientali e impegnati nel movimento mondiale per limitare gli effetti del cambiamento climatico. Con il patrocinio del Comune di Bulciago e dell’associazione giovanile VAJ, l'iniziativa ha avuto una funzione eminentemente informativa, a partire dalle domande “da dove viene l’energia che consumiamo? È possibile un mondo a emissioni zero?” a cui i giovani ingegneri hanno cercato di dare delle risposte sulla base delle loro esperienze di studio e di lavoro.

“Tutto è partito a ottobre, entrando a far parte del cosiddetto “gruppo del venerdì”: giovani che si trovano ogni settimana qui in biblioteca, trattando vari argomenti, scambiando informazioni e cercando di informarci nel modo più obiettivo possibile” è la presentazione a inizio serata di Riccardo Zappa che, rivolgendosi alla sala piena, ha spiegato subito il senso degli incontri del venerdì e di questa prima uscita pubblica: “filtrare l’ignoranza che attraversa i social network, soprattutto”. Per la comune formazione nelle varie discipline ingegneristiche, per l’attenzione guadagnata dai temi ambientali grazie al movimento mondiale dei “Friday for Future” sull’esempio di Greta Thunberg e per gli effetti del cambiamento climatico, visibili anche sul territorio, il primo tema scelto è stato proprio l’ambiente e il surriscaldamento globale: “le temperature si continuano a alzare, per via dell’effetto serra che trattiene il calore nell’atmosfera terrestre. Ciò provoca un pericoloso cambiamento climatico di cui già abbiamo degli esempi disastrosi”. Responsabile principale è l’anidride carbonica, il gas serra per eccellenza, che viene prodotta per il 72% dal settore energetico, secondo i dati del 2013 del Center for climate and energy solutions.

Da ciò deriva il focus sull’energia elettrica e sulle sue diverse fonti su cu è stata impostata tutta la serata grazie al contributo dei giovani ingegneri. Dell’energia termo-elettrica se ne è occupato Tommaso Marzi che ha spiegato le principali caratteristiche del funzionamento delle tecnologie per la produzione di energia termoelettrica, presentandone i principali vantaggi (Flessibilità nella regolazione del carico, non dipendenza dalle condizioni climatiche, facilità di reperimento, tecnologie ben consolidate, ridotte emissioni grazie alle nuove tecnologie di trattamento gas di scarico, buon rapporto potenza installata/dimensioni) e svantaggi (maggiore responsabile di emissioni di gas serra, produzione di particolato, fonte di energia esauribile e in esaurimento).

Dell’energia nucleare invece, ne ha parlato Alessio Magni. “In Italia sono attivi solo reattori nucleari di piccola taglia per scopi di ricerca” ha detto, facendo riferimento all’esito antinucleare sia del referendum del novembre 1987 sia di quello del giugno 2011, in cui la maggioranza degli elettori italiani ha espresso la sua contrarietà alla tecnologia nucleare. “In Francia ne sono attive diciannove mentre in Germania l’uscita dal nucleare è prevista per il 2022” ha detto, inserendo la situazione italiana all’interno di un contesto europeo non univoco. E’ toccato sempre a Alessio Magni elencare i vantaggi (emissioni di anidride carbonica sono nulle, elevata densità di potenza, impianti “lenti ma potenti”, basso costo e alta reperibilità in natura del combustibile) e gli svantaggi del nucleare, elevato costo di realizzazione dell’impianto, emissione di radioattività nell’aria in caso di incidente grave e, soprattutto, l’irrisolto problema della produzione di rifiuti radioattivi. Non a caso, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) per l’individuazione delle aree dove stoccare i rifiuti nucleari è in attesa di essere pubblicata dal 2015. Nonostante per il futuro sia prevista l’adozione della tecnologia pulita e senza emissioni della fusione nucleare, “è ancora da dimostrare che funzioni alla perfezione”. Nella carrellata di venerdì sera si è passati alla produzione di energia idroelettrica, analizzata da Andrea Sanvito.

“E’ una delle forme di energie più antiche del mondo e in Italia gli impianti si trovano soprattutto a ridosso della zona alpina e sugli Appennini” ha detto, prima di elencarne i vantaggi ( Emissioni di CO2 nulle senza inquinamento atmosferico, economicità, tecnologia matura, fonte di energia più affidabile, fonte di energia sempre pronta, proiettata al futuro con gli impianti mini) e gli svantaggi (elevato impatto ambientale, sfruttamento dei bacini d’acqua elevato, bacini artificiali spendono energia (da altre fonti) per pompare l’acqua a monteanche di questa forma di energia). Ha poi affrontato l’energia eolica, spiiegando come sia una fonte di energia molto altalenante, essendo la produzione energetica degli impianti molto sensibile alla velocità del vento e alla sua costanza. Ha elencato i vantaggi (gratuità, emissioni di CO2 nulle e inquinamento atmosferico nullo, tecnologia recente ma consolidata, prezzi dell’energia competitivi, tecnologia offshore molto promettente, interesse per la generazione distribuita) e gli svantaggi (forte dipendenza dal sito di istallazione, energia attualmente non così efficiente, impatto visivo e ambientale, costo di investimento iniziale alto anche se decrescente). Da ultimo è stato Paolo Maggioni a parlare dell’energia solare e della sua crescita meno sostenuta in Italia, rispetto agli anni scorsi, vista la “fine degli incentivi”. Anche in questo caso ha elencato vantaggi (emissioni zero, abbondanza, disponibilità, costi di produzione dell’energia ormai competitivi con gli altri sistemi, possibilità di essere implementato in diverse applicazioni innovative, bassa manutenzione, tecnologia in continuo miglioramento, produzione distribuita) e svantaggi (Intermittente e altamente dipendente dalle variazioni climatiche stagionali e giornaliere, necessità di elementi per lo stoccaggio dell’energia, bassa densità di potenza, necessità di materiali rari).

Concluse le presentazioni di ogni ingegnere, è toccato a Riccardo Zappa riallacciare i fili di quanto detto in precedenza. “Il trend per il futuro non è roseo visto l’aumento delle emissioni che i governi dicono di cercare di limitare. Come visto, le fonti fossili e fonti rinnovabili hanno sia pro che contro: si deve cercare una sinergia tra le due fonti, puntando il più possibile sulle rinnovabili. Cosa possiamo fare per ridurre la CO2? Tutta la collettività deve essere consapevole di questa urgenza e siamo convinti che, se ognuno si informa nel modo corretto e cerca di cambiare la situazione, ci possono esserci dei vantaggi per tutti“.
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