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Scritto Venerdì 22 novembre 2019 alle 15:48

Missaglia: il CAI ricorda l'amico Giacomo con la ristampa di ''100 idee per respirare''

L'ultimo appuntamento del CAI di Missaglia prima del trasferimento nella nuova sede di Via Garibaldi non poteva che essere dedicato a uno dei suoi alpinisti più avventurosi e coraggiosi che in qualche modo ha segnato anche la storia del sodalizio stesso: Giacomo Scaccabarozzi.

I soci, gli amici e i simpatizzanti del CAI di Missaglia presenti alla serata di giovedì

Nella serata di giovedì 21 novembre infatti, il CAI ha organizzato un evento speciale per inaugurare la ristampa della prima edizione del libro scritto dall'alpinista scomparso: "100 Idee per respirare", scritto nel 1998 e pubblicato da Bellavite con un enorme successo editoriale. L'alpinista è mancato il 2 agosto 1998 a seguito di un tragico incidente in parapendio sulle montagne lecchesi e da allora i compagni del CAI e gli amici lo hanno ricordato ogni anno con una salita in Grigna in sua memoria nel giorno della ricorrenza della sua morte e ricordando, nella serata di ieri, l'impegno e la passione che hanno consentito di dare alle stampe il suo libro.

Paolo Bellavite e Luigi Brambilla. Nell'immagine sotto Franco Cazzaniga

Missagliese, 47 anni, marito e padre di una bambina, alpinista e profondo amante della montagna, Giacomo rimane ancora lucidamente impresso nei ricordi degli amici e dei parenti che hanno deciso di ristampare il suo libro anche per contribuire a finanziare le spese per la nuova sede dei CAI, che sarà inaugurata domenica 24 novembre.

Bellavite tra Walter Crippa e Claudio Ghezzi

All'interno di quella che è ormai la ex-sede CAI, i membri a turno, moderati dal presidente onorario Paolo Bellavite, hanno offerto al pubblico un pensiero o un ricordo di Giacomo, con il supporto di racconti documentati nei libri dell'alpinista, foto o semplici aneddoti. A turno sono intervenuti Walter Crippa, Franco Cazzaniga e Claudio Ghezzi, storici amici di Scaccabarozzi che ne hanno conosciuto il lato più personale e intimo, e che si sono fatti coinvolgere da lui in percorsi impegnativi e affascinanti. Insieme hanno condiviso esperienze e avventure in territori extraeuropei che ancora oggi fanno parte delle memorie più belle delle loro vite.

Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio

Il presidente Bellavite ha cominciato con un ricordo relativo ad una lettera che Giacomo gli aveva scritto durante il viaggio di ritorno in aereo dalla Bolivia in cui trapela il forte attaccamento dell'alpinista per la montagna, ma senza trascurare il rapporto di amicizia sviluppato con i compagni di spedizione e il senso di rispetto e ammirazione per gli ambienti con cui ha interagito. "Quando quel fatidico sabato di ormai 21 anni fa Giacomo mi ha invitato ad andare in Grigna con lui per fare una dimostrazione con il parapendio, per motivi di lavoro non ho potuto accompagnarlo'' ha raccontato Franco Cazzaniga, riferendosi al giorno della sua scomparsa. ''Quella che doveva essere una semplice discesa da una delle montagne che più amava è finita in una tragedia che non gli ha permesso di tornare. Con lui ho passato il periodo più bello della mia vita, abbiamo vissuto insieme tanti momenti belli e difficili, come la morte sotto i nostri occhi dell'amico Riccardo Verderio, sulla Punta Maria nel 1994, che perse l'equilibrio dalla cornice del monte su cui si era posizionato per fare una banalissima foto".

Al centro Sergio Longoni

Altre esperienze citate e raccontate ampiamente sono state poi quelle in Bolivia, in cui l'attraversamento di un campo minato e l'accampamento trovato di fortuna in luoghi sperduti di questo paese hanno permesso a Giacomo e ai suoi compagni di portare a termine la spedizione, e quelle in Pakistan e poi in Cina. Una delle esperienze più note e ancora oggi più emblematiche del temperamento audace e temerario di Giacomo Scaccabarozzi è sicuramente quella del Monte Rosa, quando l'alpinista è rimasto bloccato in cima a causa del brutto tempo che lo ha costretto a inventarsi un rifugio di fortuna in cui passare la prima notte e quella dopo in attesa dei soccorsi. Nonostante la previsione del maltempo, Giacomo aveva comunque voluto provare il percorso, convinto di poter tornare in tempo ma aveva poi rischiato di rimanere in quel buco in cui aveva trovato riparo per sempre se non fosse stato per la sua valorosa caparbietà.

Presenti all'evento anche Sergio Longoni, proprietario e fondatore dell'ex Longoni Sport ora Sport Specialist, che con Giacomo aveva intessuto anche un rapporto personale e di amicizia, non considerandolo più solo un semplice e affezionato cliente. A presenziare alla serata è anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio, il quale è stato reso partecipe della decisione del CAI nel 1996 di dedicare un percorso sulle Grigne all'amico scomparso e che nel 2001 si è concretizzato nella prima edizione del percorso delle Grigne di sky running. Il primo cittadino ha voluto ringraziare i membri del CAI anche per aver permesso con questo progetto di creare una relazione sistematica tra le diverse realtà alpinistiche sulla Grigna e anche un'occasione per conoscere i rifugi e i sentieri di quella zona che nella sua unicità merita di essere valorizzata.

Una frase che il sindaco Brivio ha voluto ricordare e contenuta nel libro di Giacomo è una delle più semplici e brevi, ma quella più in grado di racchiudere la sincera passione dell'alpinista per le "sue" montagne: "Si può andare in montagna ogni giorno dell'anno, anche solo per camminare e basta, l'unico limite che esiste è quello del rispetto dei tempi e dei ritmi imposti dalle stagioni e dalla natura". L'idea del riscoprire l'atto del camminare come gesto fisiologico dell'essere umano è una delle idee centrali del libro di Giacomo il quale assume la configurazione di una vera e propria guida alla montagna che offre sempre un inquadramento storico e culturale per ogni sentiero proposto sul territorio della penisola italiana.

Infine, l'ultimo a prendere la parola è stato il presidente del CAI Luigi Brambilla che ha ricordato l'importanza del Trofeo Sccabarozzi, in memoria di Giacomo, nell'aver creato una competizione di rilievo internazionale in grado di attirare alpinisti esperti e fare del percorso stesso una sfida leggendaria. "Questo libro, 100 idee per respirare ha permesso di coniugare la bellezza delle Grigne con la personalità di Giacomo, vero asso dell'alpinismo e grande amante della montagna" ha detto il presidente, chiudendo la serata e dando appuntamento all'inaugurazione della nuova sede prevista nella giornata di domenica.
Martina Besana
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