Gli amministratori e i cittadini presenti in sala
La dottoressa Marzia Guerritore, il dottor Enrico Frisone dell’ASST di Lecco il consigliere Michele Negri e il sindaco di Oggiono Chiara Narciso
Un cittadino intervenuto all’inizio della serata
L'ipotesi di collaborare con le amministrazioni locali, delegando agli uffici comunali le procedure di cambio del medico di famiglia, ha incontrato la perplessità di molti sindaci e amministratori presenti. Fatta salva la sperimentazione positiva nel comune di Ello, che per numero ridotto di abitanti non può essere certo un metro di misura, viene da chiedersi quale carico di lavoro finirebbe per gravare sugli sportelli anagrafe dei municipi del territorio, con personale e orari ridotti all'osso. È toccato a Paolo Lanfranchi - sindaco di Dolzago e consigliere provinciale, intervenuto più volte durante la serata - ricordare ai dirigenti di Asst che alla carenza di risorse sanitarie corrisponde anche una carenza di risorse nelle amministrazioni comunali.
Il sindaco di Dolzago Paolo Lanfranchi
Lanfranchi non è parso per nulla convinto delle spiegazioni di Frisone e Guerritore in merito alle problematiche riscontrate. Ai dirigenti Asst, che hanno giustificato gli eccessivi tempi di attesa al poliambulatorio con la chiusura temporanea di sportelli in altre zone del territorio, con il blocco del sistema informatico a seguito di un aggiornamento e con la necessità di completare uno studio sui flussi di accesso degli utenti, il sindaco di Dolzago ha opposto una visione completamente differente sul modo di organizzare il lavoro: «I flussi di utenza agli sportelli - ha dichiarato - si studiano prima di attuare dei cambiamenti, non dopo» aggiungendo una nota simile anche sulle modalità con cui si è deciso di introdurre l'aggiornamento informatico che parrebbe aver messo in crisi il sistema.
Un utente rappresentante dei pensionati
Di fronte al tentativo - da parte dei dirigenti dell'Asst - di spiegare la situazione alla luce del più ampio contesto sanitario regionale e nazionale, i cittadini presenti in sala hanno più volte ricondotto i due rappresentanti dell'azienda alla dura realtà dei fatti: «stiamo parlando del poliambulatorio di Oggiono» è il messaggio pragmatico più volte giunto dal pubblico presente.
I nuovi "totem elettronici", in arrivo nei prossimi mesi, potrebbero portare delle migliorie. Ma, molto probabilmente, non ci saranno passi in avanti sostanziali. Cambierà l'aspetto più "esteriore" del servizio, ovvero il modo in cui un utente può accedere alle prestazioni. Non cambierà la sostanza. Sulle tempistiche non si intravedono soluzioni all'orizzonte. I tempi di attesa per le prestazioni sanitarie non vedranno radicali riduzioni nell'immediato. Così come i tempi per accedere allo sportello, non essendo possibile aumentare il personale in servizio.
L’ex assessore di Oggiono Antonio Cesana con il sindaco di Annone Patrizio Sidoti
Nessun cambiamento nemmeno in materia di pagamenti. Continuerà a vigere il divieto di utilizzo dei contanti, verrà accetta solo moneta elettronica. Secondo quando stabilito dalle normative nazionali e regionali, come ha chiarito la dottoressa Guerritore.
Un versante, quello della continua digitalizzazione delle procedure, dai" totem elettronici", ai servizi online, al pagamento elettronico che ha lasciato perplessi molti utenti. «Ho visto persone piangere di fronte ai totem» ha dichiarato un cittadino ricordando le difficoltà per i più anziani. «La sanità deve avere anche un volto umano» ha aggiunto un'altra persona presente in sala.
Germano Bosisio, cittadino oggionese
Due commenti che rispecchiano bene le perplessità, per nulla risolte, ancora presenti alla fine dell'incontro. In questa vicenda, il «volto umano» lo potrebbero mettere i volontari del comune di Oggiono. L'amministrazione ha contattato delle associazioni che potrebbero rendersi disponibili a presidiare la struttura aiutando gli utenti in accesso, in particolare con le procedure elettroniche e i nuovi "totem".
Al termine della serata diversi amministratori comunali sono rimasti piuttosto perplessi. Con loro molti cittadini. Rassegnata e, al tempo stesso, oltre modo realistica potrebbe apparire l'osservazione giunta in chiusura dal consigliere comunale di Oggiono Debora Acerbi - operatrice del settore sanitario - che ha invitato i presenti a rivolgersi al settore privato, quando possibile.
Marzia Guerritore e Enrico Frisone dell’ASST di Lecco
«Noi - aveva dichiarato pochi minuti prima il dottor Frisone - lavoriamo nel pubblico e crediamo nel pubblico. Ci dispiace ogni volta che sentiamo dire che c'è un maggiore accesso al privato. Noi cerchiamo di investire e ottimizzare le risorse che abbiamo, rispondendo ai bisogni degli utenti. Siamo qua perché per noi è importante capire come possiamo correggere la nostra organizzazione».
Il consigliere delegato alle politiche sociali Michele Negri e il sindaco di Oggiono Chiara Narciso
L'augurio è che ciò avvenga prima che sia troppo tardi. A tal riguardo è emblematico l'invito che un cittadino ha rivolto ai due dirigenti dell'Asst lecchese durante la serata quando, riferendosi alle problematiche emerse, ha dichiarando: «Dovreste farvi portatori di queste istanze presso la Regione».