
Immagine di repertorio
Una zecca clandestina - che coniava monete false - scoperta a Garbagnate Monastero. E' l'esito dell'indagine a cura dei carabinieri della Compagnia di Cantù, che stamani hanno dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Como, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 16 indagati, 15 dei quali destinatari di custodia in carcere e uno della misura degli arresti domiciliari.
Si tratta di persone di nazionalità italiana, residenti nella province di Como, Lecco (precisamente a Civate e La Valletta Brianza) e Monza Brianza.
Dieci sono accusati di detenzione di droga per fine di spaccio e di spaccio di cocaina per un totale di circa 10 chilogrammi. Cinque di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione e messa in circolazione di monete false. Sette di detenzione, acquisto e spendita di monete da due euro false.
Le indagini hanno preso il via il 30 agosto scorso, quando i militari canturini, nel corso di un servizio antidroga, hanno arrestato un uomo (finito nuovamente in carcere oggi) trovato in possesso di circa 432 grammi di cocaina e di 4.217 monete da 2 euro risultate false dai successivi accertamenti tecnici svolti dalla Zecca dello Stato.
Ulteriori 12 episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti sono stati accertati tramite intercettazione. Inoltre è stato effettuato il sequestro di una Pistola Revolver 357 magnum, di 468 monete da 2 euro false, identiche a quelle sequestrate il 30 agosto 2019, di circa 80 grammi di cocaina.
Le monete false venivano coniate in una zecca clandestina a Garbagnate Monastero ed erano vendute ad acquirenti (consapevoli della loro falsità) al costo del 30% circa del valore nominale delle monete prodotte. Alcune di queste monete false sono state spese anche in Liguria ed in Francia. Il gruppo aveva a disposizione diversi punzoni utili a coniare monete da due euro raffiguranti la Fiera di Milano, Piazza San Marco di Venezia, le effigi di letterati e personaggi storici.
Sono state effettuate numerose perquisizioni, nel corso delle quali sono stati sequestrati macchinari utilizzati per la falsificazione.
''Un grande sforzo investigativo ed organizzativo profuso, nonostante l'attuale emergenza sanitaria, dall'Arma dei Carabinieri nello svolgimento delle indagini, nella esecuzione dei provvedimenti cautelari e delle perquisizioni, nonché nell'assicurare puntuale adempimento alle deleghe di questa autorità giudiziaria'' le parole del procuratore della Repubblica di Como, Nicola Piacente.
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