La scuola dell'infanzia di Lomaniga
Oltre a questo si aggiunge il progetto intergenerazionale dei nonni "Qua la mano" proposto dalla scuola dell'infanzia di Lomaniga e finalizzato a dare supporto agli anziani della comunità. Un pensiero particolare va infatti alle nonne, le quali costituiscono quasi "un'altra classe"; queste ultime si sono date da fare, realizzando video per i bambini, raccontando favole dedicate ai più piccoli e svolgendo anche attività manuali che le mantengono unite compatte e motivate durante questo periodo in cui molte di loro si trovano in casa da sole. Ora si stanno occupando della creazione di alcuni quadrati di maglia, in modo che quando si tornerà a scuola si potranno preparare degli scaldacollo o qualche oggetto di uso comune.
"È un modo per noi e per i bambini di vivere la scuola senza vedersi" ha continuato Emanuela Gervasio, spiegando nei dettagli il progetto educativo ''a distanza''
Il rapporto ha avuto inizio il 4 marzo scorso e continua tutt'oggi praticamente ogni giorno, con protagoniste le cinque insegnanti della scuola: Francesca, Wilma, Sara, Aloha, Alessia e la stessa Emanuela. L'obiettivo è far sentire i bambini - dai 2 ai 6 anni di età - al centro del progetto, nonostante non siano fisicamente a scuola.
Una cinquantina di bambini con le loro famiglie hanno preso parte a questa iniziativa e da circa un paio di settimane le insegnanti hanno iniziato ad inviare materiale strettamente didattico, con schede da fare con i genitori. Tutto è calibrato a misura di bimbo e ai genitori è stato detto che avrebbero imparato a diventare un po' maestre. La solidarietà tra famiglie è stata davvero eccezionale; alcune infatti si sono offerte di fare delle donazioni non dovute alla scuola che è considerata come una famiglia ''e in famiglia ci si aiuta quando si è in difficoltà''.
Anche fra i genitori c'è particolare soddisfazione rispetto al progetto video messo a punto dalle insegnanti. "Ciò che apprezziamo noi mamme della scuola di Lomaniga è il fatto che non ci vengono date delle schede prestabilite e limitanti da compilare, bensì c'è proprio questo scambio di volti. Le maestre ci mettono la faccia, raccontando storie, cantando delle canzoni e questo ai bambini piace tantissimo, è proprio ossigeno per loro".
Quello che ha colpito in modo particolare sia i genitori che le maestre è stato il fatto che la voglia di rispondere con altrettanti video è arrivata tutta dai bambini, in maniera spontanea. "In questo momento in cui ci si poteva perdere, ci si trova ancora più uniti, ed è proprio la prerogativa della nostra scuola di Lomaniga. Nonostante le dimensioni della struttura, il clima è molto famigliare. E proprio in questo contesto di paura, di precarietà e angoscia siamo riusciti a creare una rete molto forte" il parere di mamma Roberta.
Incredibile anche lo sforzo creativo e di ricerca di alcune mamme, che hanno contribuito a creare questo clima positivo. Per Pasqua i bimbi hanno avuto indicazioni precise dalle maestre; in particolare è stata posta attenzione al simbolo della croce. I bambini hanno quindi preparato dei lavoretti ad hoc sul tema. "Ci fa piacere vedere come la scuola di Lomaniga non punti solo alla realizzazione del semplice lavoretto, ma anche alla comprensione del significato che si cela dietro le cose. Infatti come altra indicazione che abbiamo ricevuto è stata quella di prendere una bottiglia di acqua, che costituisce il nostro bene essenziale, e di incollare sopra dei disegni delle persone che in questo momento ci stanno aiutando: medici, infermieri, volontari e insegnanti. A Pasqua verranno poi portati a tavola".
Nessuno ha nascosto ai bambini che questo è un momento molto delicato, ma è stato anche detto che per ora siamo al sicuro e che seguendo le regole tutto passerà al più presto.