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Scritto Venerdì 19 giugno 2020 alle 13:37

Coldiretti: più made in Italy sulle tavole di Como e Lecco

E’ svolta patriottica a tavola con le importazioni di cibi e bevande stranieri che crollano del 16% mentre tengono sostanzialmente le esportazioni alimentari Made in Italy che fanno segnare un calo di appena l’1%: un quadro che si riflette anche nelle nostre province, dove nelle settimane di lockdown, grazie in primis all’impegno delle imprese agricole che hanno garantito rifornimenti e consegne, i consumatori hanno scelto di “mangiare italiano”. Il quadro emerge da un analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel mese di aprile 2020. Certo, sull’agroalimentare nazionale pesa la chiusura di bar, ristoranti e agriturismi che ha inciso sul fatturato registrando perdite fino a oltre 8 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020.
Un dato positivo si registra anche con la riapertura delle frontiere: dopo le settimane di divieto, anche gli svizzeri sono tornati a “comprare italiano” negli store a ridosso della frontiera, un segmento dove l’alimentare ha un peso considerevole.
L’emergenza coronavirus ha spinto l’82% dei consumatori a privilegiare nel carrello prodotti tricolori per sostenere l’occupazione e l’economia nazionale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Non è un caso che il mercato dei cibi patriottici in grande espansione abbia raggiunto il valore record di 7,1 miliardi e interessa ormai il 25% di tutti gli alimenti sugli scaffali dei supermercati con bandiere, simboli, scritte e denominazioni che richiamano il Belpaese, secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen.
“Ad influire su questa tendenza sicuramente anche la mobilitazione #MangiaItaliano, promossa da Coldiretti insieme all’alleanza salva spesa creata insieme a Filiera Italia e a grandi gruppi della Gdo, proprio per favorire la nostra economia” spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco. “Certo con il lockdown abbiamo registrato un drastico calo dei consumi che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari made in Lario, ma abbiamo avuto anche forti richieste di prodotti a filiera corta che le imprese di Campagna Amica hanno consegnato direttamente a domicilio ai cittadini, grazie a una rete che di delivery a domicilio che si è sviluppata immediatamente nelle settimana dell’emergenza”. Ora la nuova tendenza dei consumatori a prediligere prodotti di origine nazionale “è un fenomeno importante per il rilancio del mercato interno che va sostenuto mettendo finalmente in trasparenza l’origine di tutti i prodotti in commercio oltre a sostenere anche le esportazioni sui mercati esteri con  un piano straordinario di internazionalizzazione attivando nuovi canali e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy”.
Uno sforzo importante della filiera che è riuscita a garantire le forniture nonostante le difficoltà vissute dalle imprese agricole: “Nelle settimane dell’emergenza, le nostre imprese sono state strategiche per assicurare il made in Lario di qualità in tutti i canali di distribuzione: responsabilmente, l’agricoltura ha fatto e  sta facendo la sua parte, affrontando veri e propri salti mortali per superare le difficoltà imposte dall’emergenza: in primis, la carenza di manodopera stagionale e le problematicità nel reperimento di quanto necessario alle operazioni colturali, dati gli intoppi della logistica e il fermo del comparto agromeccanico. Ma questo sforzo immane deve essere riconosciuto in futuro: non vogliamo più vedere gli scaffali dei supermercati invasi da prodotti stranieri… che magari costano uno o due centesimi meno rispetto a un prodotto nazionale di qualità incomparabilmente maggiore. L’emergenza Covid ha insegnato a tutti quanto sia importante e strategica l’autosufficienza produttiva nei molti comparti del nostro Paese, quello agricolo in primis”.
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