
Sergio Pini
Caro Direttore Brambilla,
ti chiedo un piccolo spazio per una rapida riflessione sul caso Retesalute. Premetto che sono consigliere di opposizione al Comune di Cassago Brianza e che il nostro Sindaco, almeno fino ad ora, si è ben guardato di informare il consiglio comunale, e non è una novità. Dico subito che sono d'accordo con la Tua libera opinione che Retesalute vada salvata e aiutata, anche dai Comuni, per rimetterla sui binari di un riequilibrio economico e finanziario strutturale atto a garantirne la continuità aziendale. Anche a me pare una grande sciocchezza mettere in liquidazione l'attuale azienda per farne una nuova ovvero Retesalute 2.0. Per due semplici ragioni. La prima ha a che fare con la serietà. I debiti ( accidenti 4 milioni o più ) quando si fanno si pagano e soprattutto si onorano. Non si mette in liquidazione coatta amministrativa una società pubblica sapendo già che a qualcuno d'altro non verrà pagato il dovuto, a prescindere che si tratti di soggetti privati o pubblici. E' un malcostume che nel nostro paese gira da troppo tempo quello di scaricare i propri debiti, i propri errori, sugli altri. La seconda ragione è quella che accennavi Tu, ovvero che i tempi e i costi tecnico-amministrativi necessari per trasferire personale e servizi da una società all'altra sarebbero inutilmente troppo elevati. Concludo con una nota politica. Retesalute è sempre stata fin dalla sua nascita, a ragione, motivo di orgoglio politico per il centro-sinistra di governo del territorio casatese-meratese ma purtroppo, come stiamo vedendo, alla qualità dei servizi messi in campo non ha corrisposto una saggia correlazione costi-ricavi. Ergo l'Assemblea dei Sindaci dove il centro-sinistra è ancora maggioranza deve, con il più ampio consenso politico, subito correre ai ripari, fare una operazione verità come sta facendo, richiedere ai Comuni quello che non hanno versato prima e proseguire con Retesalute 1.0. Si tratta, in buona sostanza, di una scelta obbligata evitando comunque qualsiasi contraccolpo per i cittadini. Il territorio e il centro-sinistra di governo non possono permetterselo.
Sergio Pini, consigliere comunale gruppo Progetto Cassago Democratica
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