Abbiamo compiuto, nell'articolo precedente, una panoramica sul meccanismo di funzionamento del sistema del soccorso a livello regionale. Ora andiamo ad approfondire nel dettaglio un'attività specifica in questo senso.
In Regione Lombardia infatti, sono presenti cinque elicotteri che operano al servizio di interventi sanitari: due, con sede a Como e Brescia, svolgono attività per 24 ore al giorno, mentre quelli di Sondrio, Milano e Bergamo lavorano solo in fascia diurna. Nel 2019 sono state registrate 453 missioni di elisoccorso (comprese le missioni di tutti i velovoli regionali) in tutta la provincia di Lecco.

Una squadra di equipaggio dell’elisoccorso
Quando nelle scorse settimane abbiamo compiuto questo percorso presso la base ubicata a Villa Guardia, ci ha guidati l'allora responsabile dell'elisoccorso di Como, dottor Maurizio Volontè. Abbiamo imparato a distinguere le due principali tipologie di intervento a cui è deputato il velivolo: interventi primari, ovvero emergenza urgenza direttamente sul luogo dell'evento e secondari, trasporto assistito inter ospedaliero, ovvero il trasferimento da un ospedale a un altro in grado di erogare l'assistenza necessaria al paziente, ordinariamente per patologie tempo dipendenti. In quest'ultimo caso si tratta di pazienti critici, a volte molto complessi, per i quali è presente a bordo un'attrezzatura sanitaria di alto profilo che permette di garantire un'assistenza assimilabile alla continuazione delle cure che stanno ricevendo nell'ospedale da cui si stanno allontanando.
L’elisoccorso all’opera con un’area lecchese sullo sfondo
Le richieste di intervento riguardano in prevalenza sia eventi di tipo traumatico (come incidenti stradali, infortuni sul lavoro, incidenti domestici, ecc), che non traumatico (come malori, sensazioni di malessere...): il punto di forza dell'elicottero consiste nel portare un'équipe sanitaria qualificata sul luogo dell'evento in un tempo che sia il più breve possibile e persino in località non raggiungibili o difficilmente raggiungibili da un mezzo di terra come possono essere, a titolo esemplificativo, la montagna o un luogo impervio. L'obiettivo è garantire il soccorso e l'assistenza più adeguati, trasportando il paziente direttamente all'ospedale più idoneo per le cure definitive: "L'elicottero opera in sinergia con le risorse già presenti sul territorio, integrandole".
Gli elisoccorsi sono coordinati a livello regionale: questo significa che un elicottero con base in un territorio può essere inviato in altre provincie per interventi laddove quello di competenza può essere già impegnato. Il velivolo di Como (AW 139) è uno dei più prestanti in campo sanitario e, nel giro di pochi minuti, può raggiungere una velocità di 300 chilometri all'ora.

Il dottor Maurizio Volontè
L'equipaggio è composto da due piloti (comandante e copilota), un tecnico di volo, un medico rianimatore, un infermiere e un tecnico del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) della XIX delegazione lariana. Una volta allertato per la missione, il velivolo è in grado di decollare entro cinque minuti in orario diurno e massimo entro 15 minuti durante la notte. Si tratta di una tempistica favorita "anche dalla correttezza e dalla completezza di informazioni che arrivano alla centrale operativa". Diventa in questo senso fondamentale che la richiesta segnalata al NUE 112 sia il più possibile precisa.
Dal 2018, l'elisoccorso di Como, primo in Italia, dispone di visori notturni (NGV - Night Google Vision), la cui disponibilità da parte dei piloti permette di alzarsi in volo di notte con una visibilità quasi pari a quella del giorno e di raggiungere anche aree non illuminate, consentendo di portare a termine diverse operazioni. É possibile, infatti, anche in assenza di luce atterrare o calare l'equipaggio dall'alto tramite verricello (una fune con una lunghezza massima di 92 metri adattata a sostenere un peso fino a 270 chili) oppure attuare una manovra di volo stazionario, chiamata hovering. In quest'ultimo caso, quando non l'elicottero non può atterrare a causa, per esempio, del terreno irregolare, rimane sollevato da terra di pochi metri, permettendo al personale soccorritore di scendere e risalire senza ricorrere al verricello, anche accompagnando il paziente correttamente barellato.

L'individuazione del punto in cui far sbarcare l'equipaggio è in capo al comandante del velivolo. "Nel volo notturno, avere punti di riferimento dove l'elicottero possa atterrare in modo pre censito, rende le operazioni più snelle e consente di evitare anche gli ostacoli più insidiosi come fili delle linee elettriche, piante, edifici alti o teleferiche - ha aggiunto Volonté - Il preventivo censimento di siti dove l'elisoccorso può operare, favorisce la predisposizione, anche da parte della sala operativa, di operazioni congiunte con i mezzi di terra come le ambulanze. L'individuazione dei siti dove l'elicottero può atterrare facilita le operazioni di soccorso, ma non è un requisito esclusivo".

Areu (agenzia regionale emergenza urgenza) è alla ricerca, su ciascun comune, di superfici sulle quali l'elicottero possa atterrare anche in orario notturno: si tratta di un lavoro attualmente in implementazione a livello regionale. In provincia di Lecco si contano più di 60 siti censiti dove il velivolo può operare (se un'area è valida per atterraggio notturno, lo è anche per il diurno), ma le ricerche stanno ancora proseguendo. Il fatto di avere più aree a disposizione permette una migliore gestione dell'intervento da parte della Soreu dei Laghi. L'individuazione dell'idoneità di un sito avviene tramite piloti della società elicotteristica che compiono le valutazioni: una volta completato il percorso valutativo - che coinvolge la direzione di AREU e la proprietà del sito - l'area viene inserita in un manuale di bordo ed estesa, in un elenco fruibile da tutte le basi di elisoccorso, a tutto il territorio regionale. "Esiste sempre la possibilità che, comunque, in un certo intervento il comandante, a suo giudizio e responsabilità, possa atterrare in un'area estemporaneamente idonea ma non preventivamente censita". Un'area di atterraggio è presente presso gli ospedali delle provincie di Como, Lecco e Varese.

La cabina di pilotaggio
"La priorità è il rispetto per la sicurezza in ogni fase del soccorso. Uno dei principali requisiti per l'idoneità di un'area alle operazioni dell'elisoccorso, è l'assenza di ostacoli aerei: i più pericolosi sono i fili non adeguatamente segnalati" ha specificato Volonté.
Il lavoro di censimento delle superfici adatte è cominciato dalle aree più disagiate, come le valli e le zone montagnose, fino ad arrivare alla pianura. "La nostra visione è quella di un sistema che si avvale di tutte le risorse che lo compongono. L'elicottero, tra le risorse, è quella di più alto profilo dal punto di vista di complessità dell'equipaggio per la presenza di figure di valenza tecnica, oltre a quella sanitaria". Tutti lavorano d'intesa nel rispetto delle proprie competenze e sono sottoposti a un addestramento continuo, basato su programmi regionali che garantiscono il mantenimento delle performance.
I posti a sedere per i soccorritori
L'equipaggiamento di un elicottero per il soccorso è di tipo sanitario con il classico materiale da rianimazione (monitor defibrillatore e multiparametrico, massaggiatore cardiaco, pompe a siringhe e ventilatore...). L'essenziale può essere caricato sulla spalla per l'intervento: nello zaino sono presenti farmaci per intubare, ventilare, stabilizzare il paziente. Ci sono poi un altro zaino con monitor, un massaggiatore cardiaco esterno, una barella per il trasporto del paziente, una "spinale" in carbonio che si monta all'occorrenza, oltre a tutto il materiale per la sicurezza dell'equipaggio sia a bordo dell'elicottero sia a terra, durante le operazioni di soccorso. C'è poi un'intera sezione dotata di materiale tecnico alpinistico per la montagna, come quello per le valanghe, una corda per la movimentazione sanitaria e triangoli di evacuazione, utilizzati per il recupero con verricello di persone senza lesioni significative. Dal punto di vista tecnico, l'elicottero, per le attività di soccorso e ricerca notturne, dispone di un faro di base e un altro supplementare, utilizzato per la ricerca.

A sinistra lo zaino con il contenuto (esempio materiale per l’intubazione) e a destra la barella (quella arancio è trasportabile)
Altre, infine, sono le caratteristiche uniche di cui è dotato l'elisoccorso di Como: è in grado di trasportare la termo culla in collaborazione con la terapia intensiva neo natale (Tin) dell'ospedale Manzoni di Lecco e di accogliere pazienti in circolazione extra corporea (Ecmo). Tale mezzo, insieme a quello di Milano, è impiegato anche per trasporto di équipe per gli espianti. Per concludere, è il solo velivolo su scala regionale a essere in grado di trasportare pazienti Covid in tutta Italia grazie alla separazione della cabina di pilotaggio rispetto a quella sanitaria e alla possibilità di impiego di una specifica barella di bio-contenimento. Numerose sono state le missioni per il trasferimento di pazienti anche in ospedali extra regionali nel periodo di saturazione dei posti letto critici in Regione Lombardia.

Il massaggiatore cardiaco
Attraverso questi due approfondimenti, abbiamo voluto far conoscere una parte del sistema del soccorso: auspichiamo di aver offerto un'idea ai lettori di cosa accade realmente quando si alza la cornetta per comporre tre semplici numeri: 112. È un'intera macchina quella che si muove, in tempi davvero rapidi, per venire in nostro soccorso. Ed è una macchina che, pur coordinando diverse risorse, ha saputo dare prova di grande efficacia.
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