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Scritto Lunedì 17 maggio 2021 alle 22:00

Retesalute: in vista dell'assemblea del 20 le ''ragioni'' della maggioranza dei comuni

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa condiviso dalla maggioranza dei comuni di meratese, casatese e oggionese aderenti a Retesalute. In vista dell'assemblea dei soci convocata per giovedì 20 maggio, durante la quale si delibererà a favore della liquidazione dell'azienda speciale, nella nota i sindaci fanno il punto rispetto agli obiettivi che li hanno spinti lungo questa strada, ritenuta la sola percorribile. ''Ci rendiamo conto che si tratta di un percorso difficile, ma è l'unico che garantisce la compattezza del territorio'' si legge nel documento, predisposto nelle scorse ore e siglato dai comuni che sino ad oggi hanno approvato in consiglio comunale la liquidazione di Retesalute; mancano quindi Airuno e Olgiate. E ancora: ''abbiamo grande attenzione e rispetto per i lavoratori di Retesalute, per i creditori dell’Azienda e siamo fortemente impegnati affinché non manchino servizi alla persona di qualità nel nostro territorio''.
Non è detto che alle firme poste in fondo al comunicato non se ne aggiungeranno altre nelle prossime ore, non appena il percorso in assise sarà completato. Stasera infatti la delibera era all'ordine del giorno delle sedute consiliari di Cassago, Ello e Sirone:
Abbiamo atteso di completare in queste settimane il confronto tra i Comuni soci di Retesalute, prima di comunicarne gli esiti e le prospettive che andremo ad assumere nell’Assemblea del 20 maggio pv.
Non vogliamo qui ritornare sulle cause dell’indebitamento dell’Azienda, degli errori relativi alla contabilità degli anni scorsi, dei bilanci non veritieri presentati ai Soci, ma definire la prospettiva futura.

Obiettivi
L’obiettivo politico principale condiviso dai Comuni è: salvaguardare la gestione associata dei servizi alla persona, nelle modalità gestionali del controllo pubblico (sperimentando innovazioni per il futuro).
Gli obiettivi gestionali che stanno dentro il percorso verso questo traguardo sono: continuare a garantire servizi di qualità ai cittadini utenti, salvaguardare l’occupazione dei lavoratori di Retesalute, garantire i creditori.

Unità del territorio  
La precondizione indispensabile di cui non possiamo fare a meno per ottenere questo obiettivo è perseguire l’unità del territorio meratese e dei Comuni che hanno scelto negli ultimi anni l’Azienda quale ente gestore di servizi.
Di fronte ad un problema così grave, senza l’unità del territorio, che è il valore primario, ogni soluzione, anche quella che può apparire più semplice e forse non lo è, non avrebbe le gambe per camminare e costituirebbe un fallimento a priori dell’intesa politica che sola può continuare a garantire la gestione associata, con l’autonomia che il territorio meratese merita ed intende mantenere.

Il percorso condiviso
Sono diversi i pareri giuridici che sono stati acquisiti e vagliati attentamente. Non vogliamo qui riprendere questi aspetti in quanto ora è il momento della sintesi e della scelta politica.
Il percorso condiviso, che tiene assieme i Comuni a larghissima maggioranza, salvaguarda l’unità del territorio meratese e ne garantisce per il futuro le scelte autonome, è la liquidazione volontaria . Percorso  certamente difficile, ma che auspichiamo faccia mergere in tempi brevi le condizioni per il ritorno in bonis dell’Azienda. Compito del liquidatori sarà quello di censire puntualmente i debiti ma, soprattutto, la loro natura, per gli opportuni e legittimi interventi di messa a disposizione di risorse da parte dei Soci (risorse già accantonate per questo obiettivo).

I Comuni, la stragrande maggioranza dei Comuni, hanno escluso le altre opzioni: la liquidazione coatta amministrativa ed il semplice ripianamento dei debiti.

La prima (liquidazione coatta) avrebbe comportato la chiusura di Retesalute senza; tra l’altro tutelare i creditori e i lavoratori, ed è stata esclusa.

La seconda è stata giudicata dalla maggioranza non perseguibile. Questo non certo per indisponibilità ad impegnare le risorse necessarie per Retesalute, cosa che tutti vorremmo fare al più presto. Ma per i rischi che comporta, da un punto di vista normativo: in particolare, il rischio di coinvolgimento di tanti Consigli comunali in atti potenzialmente giudicabili nulli da Enti di controllo e viziati da reati di danno erariale. La maggioranza dei Comuni ritiene non prudente esporre il territorio a questi rischi per il futuro, con tutto quello che comporterebbe, ma intende mettere in totale sicurezza le scelte per la salvaguardia della gestione associata.

In ogni caso, al di là dei dettagli tecnici delle varie ipotesi, queste due strade non hanno trovato ampia convergenza politica nei Comuni e per tale ragione non garantiscono comunque gli obiettivi di cui sopra.

La liquidazione volontaria, ci rendiamo conto, è un percorso difficile, ma che, unico, garantisce compattezza del territorio.
Non chiediamo fiducia preventiva per il percorso che andremo assieme a definire.
Abbiamo tuttavia dalla nostra parte alcuni elementi positivi per affrontare questa strada, ottenuti in questi mesi: gli accantonamenti che quasi tutti i Comuni hanno già deliberato (e che coprono la quasi totalità del debito dell’Azienda), un Bilancio 2020 che, operate le correzioni necessarie, è in attivo, la separazione dei Conti correnti in Retesalute circa le due funzioni (Capofila Ambito e Piano di Zona / Ente gestore di servizi), il regolamento dei rapporti economico-finanziari tra Retesalute ed Ambito di Merate.

L’Azienda ha quindi già oggi le condizioni di base per proseguire per il futuro con maggior forza e trasparenza, se, come speriamo e crediamo, la verifica della natura del debito consentirà ai soci l’impegno delle risorse accantonate.

Abbiamo grande attenzione e rispetto per i lavoratori di Retesalute, per i creditori dell’Azienda e siamo fortemente impegnati affinché non manchino servizi alla persona di qualità nel nostro territorio.

Il problema è nato da gravi errori del passato nella tenuta della contabilità, che hanno fatto paradossalmente risparmiare Comuni ed utenti ed indebitare l’Azienda. Non è mai mancata, invece, qualità nei tanti servizi erogati. Da questa consapevolezza vogliamo ripartire fiduciosi che lungo questa strada difficile avremo la possibilità di trovare assieme le soluzioni migliori per il meratese.

Siamo e saremo quindi impegnati a trovare tutte le soluzioni possibili per:
  • Stare uniti
  • Continuare a garantire agli utenti servizi di qualità, in modo associato
  • Promuovere il controllo pubblico
  • Salvaguardare l’occupazione dei lavoratori
  • Affrontare l’indebitamento dell’Azienda e garantire i creditori, impegnando le risorse necessarie dentro un percorso trasparente e chiaro, previsto dalla norma
  • Promuovere l’autonomia del nostro contesto territoriale
  • Sperimentare innovazioni in materia di politiche sociali

La strada che andremo ad intraprendere non è facile, è in salita, ma è quella che ci vede (maggiormente) uniti ed è quella, forse più difficile, ma che garantisce meglio il nostro territorio anche per il futuro.


Comuni di  Barzago, Barzanò, Casatenovo, Calco,  Cremella, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Montevecchia, Merate, Missaglia, Monticello Brianza, Nibionno, Osnago, Paderno D’Adda, Robbiate, Sirtori, Verderio, Viganò , Unione dei comuni di La Valletta


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