Pierangelo Colombo e l'editore durante la chiacchierata
Le domande dell'editore hanno scandito schematicamente la presentazione del volume, che è quindi risultata scorrevole e incalzante. Colonna portante della conferenza è stata la riflessione sulla diversità, diffusamente trattata dall'autore: "L'unicità è un valore e ognuno, come individuo, è irripetibile. Se ne accorge molto Laura durante questa vacanza, perché c'è un tratto in cui pensa: "Ma se io Marco e Red li avessi conosciuti nel mio ambiente, cioè a casa mia, a scuola, come mi sarei comportata? Sarei diventata lo stesso loro amica oppure, essendo oramai in un branco e omologata in un gruppo, li avrei - forse non respinti, ma sarei rimasta nel mio gruppo canzonandoli o dando loro delle etichette?". Laura riesce a fare questa amicizia perché è isolata, si trova in un paesino di montagna in cui tutti e tre accantonano il cellulare - non perché non ci sia la rete, ma perché tra loro si trovano talmente bene da dimenticarsi di averlo, ma ma se fosse stata nel suo ambiente, in cuor suo sa che probabilmente non sarebbe riuscita ad accogliere e ad apprezzare questi spunti di diversità, dati dal modo di approcciarsi agli altri, di ascoltarsi, di porsi nei confronti della natura e delle proprie passioni, privo di aggressività e giudizio da parte di Marco e Red ma che probabilmente, nel suo gruppo di città, avrebbe respinto" ha spiegato, a questo proposito.
Nella vita di un adolescente, poi, oltre agli amici, hanno un ruolo predominante anche i genitori. "C'è un momento in particolare in cui Laura dice che in loro vede "tutto ciò che lei non vorrebbe essere": nell'età della fanciullezza, infatti, i genitori sono considerati punto focale e un esempio da seguire, ma quando poi si entra nell'adolescenza si inizia a cercare la propria personalità e quindi a staccarsi da loro. È per questo che Laura vede solo i lati negativi" ha infatti proseguito, introducendo l'altro tema importante affrontato nella narrazione. "Vero è anche, però, che inconsciamente la ragazza sente ancora il bisogno di loro. Quando una sera, riflettendo sul rapporto con Red e Marco, si rende conto della sua grandezza e profondità, sente la necessità di rendere partecipi anche i genitori di questa cosa. Lei sa, però, che sono persone particolarmente selettive, e sentendosi il top di gamma della specie umana, sicuramente avranno da ridire e giudicheranno negativamente i suoi due nuovi amici, e decide di non dire nulla. Si crea così un muro, una barriera difensiva contro di loro, per sfuggire alle loro aspettative" ha aggiunto.
La presentazione, poi, si è conclusa proprio con la spiegazione della citazione riportata a inizio libro, particolarmente indicata per il tema trattato: "Ci sono soltanto due lasciti durevoli che possiamo sperare di dare ai nostri figli, uno sono le radici, l'altro le ali". "Anche grazie all'esperienza con mia figlia, quando era adolescente, mi sono reso conto dei diversi metodi di approccio ai problemi che i ragazzi e gli adulti hanno nei confronti di questa età. Sembra che una volta usciti dall'adolescenza ci si ricordi solo del positivo e della gioventù andata, e ci si dimentichi invece della sofferenza e del travaglio emotivo e interiore che invece caratterizzano quel periodo, portando quindi a minimizzare ciò che invece un ragazzo vive. Per questo capirsi diventa difficile" racconta infatti Colombo, "Il mondo di un adolescente e quello di un adulto sono diversi, perché il primo ha l'energia, la positività e la voglia di mettersi in gioco, il secondo ha invece l'esperienza. Allora penso che questa frase voglia invitare proprio, nonostante la distanza, a fornire ai propri figli la conoscenza, ma anche le ali perché siano poi loro, grazie a ciò che abbiamo dato, a fare la loro vita e le loro esperienze".
L'esposizione si è quindi chiusa con uno spazio per le domande dei presenti, che hanno mostrato grande interesse e partecipazione. È stato inoltre possibile acquistare delle copie del libro, disponibile anche online e nella propria libreria di fiducia.