I COMMENTI DEI RAGAZZI
I ragazzi presenti alla tavola rotonda hanno apprezzato l'iniziativa. Sono stati colpiti e allo stesso tempo si sono sentiti desiderosi di continuare ad approfondire aspetti storici ed economici che non conoscevano o che avevano letto sui social. Hanno capito che a volte una informazione superficiale può essere fuorviante e che lo studio della storia e dell'economia ci dà strumenti di comprensione del mondo. In alcuni corsi di studio non si insegna la geografia o l'economia e i ragazzi hanno così avuto la possibilità di sentire da voci diverse un approfondimento della questione da un punto di vista a loro non usuale. Dicono di essere informati prettamente dai social, ma oggi si sono resi conto che è fondamentale avere fonti attendibili ed anche spiegazioni chiare, input su cui riflettere. Molti di loro si dicono colpiti dalla domanda fondamentale, che è all'origine del problema: che cosa spinge un uomo ad attaccare un altro uomo? Quale mostro è dentro di noi e combatte per uscire? In questo l'arte ha cercato nei secoli la risposta, ma noi sappiamo che risposta non c'è, che fischia nel vento del nord e che ciò che conta è continuare a cercare.
"Personalmente sono molto contenta che sia stato fatto un incontro del genere a scuola, soprattutto dato che le scuole preferiscono quasi sempre "lavarsi le mani" di certe questioni, sebbene importanti. Sono contenta soprattutto perché ci sono state spiegate cose anche molto specifiche riguardanti le motivazioni geopolitiche e culturali; oltre alla spiegazione dei provvedimenti economici che sono stati presi per fermare (o almeno provare a farlo) la Russia. Anche la velocità degli insegnanti che sono stati coinvolti con pochi giorni di preavviso, è molto ammirevole: sono riusciti a spiegarci a grosse linee cose che altrimenti, dai social media o da altri sistemi di telecomunicazione più tradizionali, non saremmo stati in grado di capire. Dato che il mio indirizzo scolastico non prevede lo studio della geografia o di economia, è stato due volte più utile e apprezzabile" (Alice).
"Uno degli accadimenti che più mi ha colpito è il fatto che questa guerra sia in realtà viva da ben 7 anni e sia una guerra a bassa intensità, passata sotto agli occhi di tutti e posta solamente ora sotto ai riflettori; mi hanno fatto riflettere anche le manifestazioni del 2013 chiamate Euromaidan durate mesi che hanno portato addirittura il presidente Yanukovych a scappare, in particolare perché mostrano la volontà e unione del popolo ucraino" (Federico).
"Questo incontro è stato utile e necessario in un momento così delicato, specialmente mirato a raggiungere giovani studenti, che da ormai tre anni stanno affrontando un periodo difficile, prima a causa del Covid e successivamente da questa guerra. Per noi il futuro appare sempre più incerto e sempre più difficile, con una crisi costante che sembrava dovesse finire, ma che invece continuerà a causa di decisioni prese senza alcun senno, che sono sfociate in migliaia di morti e profughi. Credo sia stata fondamentale questa conferenza e che la continua sensibilizzazione verso questi argomenti porterà sicuramente i propri frutti per le generazioni a venire" (Luca).
"E' stato bello affrontare non solo come classe, ma come scuola, una tematica così tanto importante, affinché venissero sensibilizzati maggiormente sull'argomento anche coloro che non hanno avuto modo, o voglia, di informarsi a riguardo" (Lucia).
"L'incontro di oggi ha sicuramente contribuito anche a informare correttamente, in quanto un nostro comune errore è quello di attingere a fonti inattendibili. Abbiamo scoperto come tale tema possa essere osservato da una molteplicità di prospettive. I docenti d'istituto, focalizzandosi sulle proprie competenze, ci hanno fornito un ampio quadro generale tramite un complesso di nozioni, considerazioni ed esperienze, mirando dunque a formare in noi ragazzi una mentalità riflessiva e meno approssimativa possibile" (Andrea, Erika e Lisa).
"Abbiamo capito come la guerra oltre a provocare problemi dal punto di vista sociale e politico, sia influente dal punto di vista economico. Tutto ciò rappresenta un enorme effetto a catena che ha conseguenze negative sia per la Russia ma anche per l'Unione Europea. E' necessario fare sacrifici per poter tutelare la pace e l'incolumità dei civili. (classe 5B)
"la cosa che mi ha colpito molto, oltre all'organizzazione in così poco tempo da quello che ci è stato riferito, è stato il fatto che sono stati toccati tutti gli argomenti fondamentali che secondo me c'è bisogno di conoscere se si vuole capire ciò che sta succedendo in questo periodo. Un esempio sono gli aspetti economici e quelli storici del conflitto, ma soprattutto è stata esposta la disinformazione che si sta diffondendo a macchia d'olio a causa appunto delle indicazioni sbagliate pubblicate dalle varie piattaforme online, che siano giornali o social." (Giuseppe).
"Personalmente ho apprezzato molto l'incontro di questa mattina in quanto tematica che tocca, o almeno dovrebbe toccare, tutti in qualche modo. Purtroppo dopo tanti anni trascorsi per cercare di superare il vuoto lasciato dalle guerre dei secoli scorsi, si pensava che l'uomo finalmente era stato in grado di migliorarsi all'interno di un contesto sociale dove per sopravvivere bisogna imparare a convivere; e invece ci troviamo davanti una catastrofe del genere che tuttora stento a realizzare e trovo impensabile" (Giulia).
"Attualmente ci ritroviamo in mezzo ad un grande complicazione, è come se fossimo in un mondo parallelo perché noi ragazzi la guerra l'abbiamo vissuta sempre e solo attraverso i libri ma mai nella vita reale. Detto questo spero che si possano fare altri incontri del genere" (Arianna).
"Non pensavo si potesse arrivare alla situazione attuale dell'Ucraina; le persone stanno evacuando per sopravvivere a questo orrore e le notizie di ogni giorno rendono la cosa anche più surreale, il mondo di certo non si aspettava questo nel 2022.
È stato quindi molto utile e interessante per noi studenti avere la possibilità di essere più informati su quello che sta succedendo.
Mi sono piaciuti tutti gli interventi fatti oggi e mi sono ritrovata d'accordo con le opinioni espresse dai vari professori.
Mi preoccupa il pensiero di ciò che possiamo fare noi come individui per aiutare, la risposta è che non possiamo fare niente se non provare a essere meglio di ciò che siamo per impedire a situazioni simili di ricapitare nel futuro" (Maddalena).
"Fino ad oggi sentivo questa guerra molto lontana da me e se devo essere onesto non ci davo molto peso ma anche grazie a questo incontro ho capito la gravità è l'importanza di quello che sta succedendo" (Francesco).