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Scritto Venerdì 23 luglio 2010 alle 16:32

Signorelli: la Regione non centralizzi i servizi ATO

Lecco è tra le 23 ATO italiane su 92 dove non è stato ancora affidato il Servizio idrico integrato a distanza di ben 16 anni dalla legge Galli (36/1994). E' uno dei dati contenuti nella Relazione annuale del Parlamento sullo stato dei servizi idrici presentata oggi a Roma alla presenza del Vicepresidente della Camera Buttiglione e di numerose autorità dello Stato e di amministratori locali, tra cui l'Assessore all'Ambiente alla Provincia di Lecco Carlo Signorelli.
"Essere nella lista nera degli ATO italiani - sottolinea l'Assessore Signorelli - è un dato negativo al quale stiamo tentando di rimediare con un affidamento temporaneo a Idrolario che è ormai in fase conclusiva. Successivamente ci sarà tempo per correggere il nostro Piano d'ambito privilegiando i numerosi interventi sul servizio idrico urgenti che ci vengono sollecitati dai Comuni e che devono rispondere alle procedure di infrazione della Unione Europea".
"L'attenta lettura della relazione presentata in Parlamento - aggiunge l'Assessore Signorelli - è molto utile per non ripetere a Lecco errori nel quale sono incorse altre ATO: investimenti non programmati correttamente, equilibri economico-finanziari precari con difficoltà di finanziabilità dei piani, dati sul servizio idrico carenti, informazioni ai cittadini non sufficienti".
"In questo periodo - prosegue l'Assessore Signorelli - stiamo svolgendo riunioni settimanali con il Comitato ristretto dell'ATO, con Idrolario e con Lario Reti Holding per i problemi di avviamento del servizio unico e di tariffa, che devono essere risolti anche per tranquillizzare tutti i Sindaci prima che l'Assemblea d'ambito stabilisca la data di decorrenza del servizio".
"C'è un altro aspetto che oggi ci preoccupa - conclude l'Assessore Signorelli - ed è quello che la Regione Lombardia receda dall'idea di centralizzare le funzioni dell'ATO affidandole invece alle Province come richiesto da tutti i Presidenti; in caso contrario si rischia il caos nella gestione dei piani d'ambito, con investimenti idrici nei piccoli Comuni che verrebbero decisi tutti a Milano".
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