Paura, disperazione ma soprattutto impotenza di fronte ad una calamità naturale inaspettata e violenta che ha trasformato strade, garage e case in fiumi in piena e sconvolto la tranquilla realtà estiva di molti cittadini.

Il territorio tra Missaglia e Viganò è stato duramente colpito dalle abbondanti precipitazioni cadute tra il 12 e il 14 agosto, che hanno provocato l'esondazione del torrente Lavandaia in più punti con il danneggiamento di abitazioni e industrie. Venerdì 13 agosto il sindaco del comune di Missaglia Rosagnese Casiraghi ha fatto richiesta di riconoscimento di calamità naturale alla regione.
"Il grosso dei danni si è verificato nella frazione della Molinata e nella zona industriale di Via Primo Maggio, in prossimità di cascina Molino Cattaneo e Molino Frattino, in Valle Santa Croce dove piccoli rigagnoli hanno acquistato una furia mai vista prima". ha spiegato il sindaco.

Ora che è tornato il sole e cittadini e attività sono alle prese con la conta dei danni, le immagini di quei terribili momenti rimangono negli occhi di chi li ha vissuti.
"In tanti anni che abito qui non era mai successa una cosa del genere" sono le parole dei residenti di Viganò e Missaglia che hanno lottato per ore contro la forza del fango e dell'acqua.
"Il torrente ha invaso giardino e taverna danneggiando mobili, computer e la macchina non è più ripartita" ha raccontato un cittadino di Viganò che è stato assistito da una piccola ruspa inviata dal comune per liberare il cortile dal fango.

Vivono a stretto contatto con la Lavandaia i residenti della frazione missagliese della Molinata, ma nulla poteva prepararli agli venti della notte del 12 agosto.
"L'acqua quando piove molto entra in cortile ma poi si ritira senza fare danni, stavolta ha divelto la rete di protezione e invaso il cortile fino a un metro di altezza, i detriti hanno creato un "tappo" contro il cancello e un vero e proprio fiume è entrato in casa" hanno raccontato i residenti di una corte in cui molti garage e abitazioni sono stati allagati.

La corte della Molinata particolarmente colpita
"Mi sono ritrovata immersa nell'acqua fredda e fangosa e non riuscivo ad uscire di casa, grazie all'aiuto dei miei familiari sono riuscita a raggiungere la casa di mio figlio che si trova al piano superiore" ha spiegato una signora ancora impaurita dall'accaduto.

Sembra incredibile che quello che oggi sembra un tranquillo ruscello di campagna abbia potuto causare tanti danni, ma basta guardare i segni che l'acqua ha lasciato sui muri e nei giardini e gli oggetti pieni di fango (televisori, computer, materassi, tappeti, mobili e giocattoli) ammassati lungo le strade per capire quanti danni abbia provocato il maltempo, che in questa zona ha fatto molti danni soprattutto il 12 agosto.

Sono tuttora in corso i sopralluoghi da parte dei responsabili comunali per verificare i danni e ottenere lo stato di calamità naturale, un'eventualità che consentirebbe quantomeno di riparare i danni strutturali causati dalla piena.

Per quelli materiali e affettivi non c'è nulla da fare.
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