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Scritto Sabato 04 settembre 2010 alle 17:55

Garbagnate M.ro: scontro in consiglio sugli animali da cortile, 'vietati' in centro paese

Vivace scontro in consiglio comunale a Garbagnate Monastero tra i gruppi di maggioranza e opposizione sul tema degli "animali da cortile", nella fattispecie sull'interpretazione autentica dell'articolo D14 del piano di governo del territorio e inerente gli "ambiti destinati all'attività agricola".
Al centro della polemica tra i due gruppi consiliari l'interpretazione del concetto di allevamento degli "animali da cortile", diverso da quello di tipo zootecnico concesso dal piano di governo del territorio a non meno di 200 metri dal centro abitato. Ad alimentare la polemica, la richiesta avanzata da quasi un anno da un cittadino intenzionato ad avviare un allevamento di polli ad una distanza inferiore rispetto a quella prevista dal PGT. Lo scontro in aula si è focalizzato sul significato degli "animali da cortile", per il quale è stata richiesta l'interpretazione autentica del documento.

Una veduta della maggioranza

"Ci troviamo davanti a un tema particolarmente importante che avrà conseguenze altrettanto importanti - ha spiegato il capogruppo di maggioranza Ezio Contò - il tutto scaturisce da un problema sorto in seguito a una richiesta avanzata da un privato cittadino, intenzionato a costruire un allevamento di polli entro i famosi 200 metri di rispetto. La frase incriminata è la seguente: "è comunque vietata qualunque forma di allevamento zootecnico entro i 200 metri [...]". Pertanto sembrerebbe possibile allevare animali da cortile anche all'interno di questa fascia di 200 metri dal confine dell'abitato. Il punto è che siamo davanti ad un cittadino che ha già avanzato la richiesta da un anno e che ha già intrapreso l'iter in commissione paesistica, ottenendo gli opportuni permessi presso l'asl e gli enti competenti. L'attività produttiva in oggetto risulta essere già pronta, è doveroso a questo punto mediare per trovare una soluzione a questo grosso problema".

La minoranza

A spiegare la "genesi" del problema è stato lo stesso sindaco Angelo Cafagna: "l'ufficio tecnico non ha mai dato parere favorevole a questo progetto ma ha sempre richiesto integrazioni di documenti. Il 2 dicembre scorso ho saputo dell'esistenza di questa pratica, con il conseguente "parapiglia" occorso successivamente in seno alla maggioranza. Il trattamento che abbiamo riservato a questo signore è stato profondamente scorretto e me ne dispiaccio, ma non per questo possiamo permettere un'edificazione contraria al nostro PGT. Tornando al presente ordine del giorno, lo spirito del nostro Pgt è quello di non avere alcun tipo di animale all'interno dell'abitato. Si tratta di una questione di lana caprina per la quale si è verificata la crisi di maggioranza dello scorso 19 marzo. Non approvare questa interpretazione significa andare contro il nostro PGT, approvarla non comporta problemi di alcun tipo. Resta il fatto che dobbiamo cospargerci il capo di cenere per i nostri errori".

Al termine del dibattimento, caratterizzato da un vivace e acceso confronto con il pubblico, in sede di votazione la delibera è stata approvata nonostante i voti contrari del gruppo di minoranza e del consigliere di maggioranza Mauro Colombo. In quest'ultimo caso Colombo ha voluto puntualizzare le ragioni del suo voto, contrario rispetto a quello del gruppo consiliare di appartenenza: "si tratta di una decisione personale, dettata dalle possibili conseguenze derivanti dall'approvazione di una tale delibera, potenzialmente dannose per il nostro comune in caso di impugnazione del documento e conseguente ricorso al TAR".

Roberto Bonfatti
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