Ammonta a 500mila euro la richiesta di contributo inoltrata dall'amministrazione comunale di Viganò per i danni causati dal maltempo dello scorso agosto.
In tale data infatti le abondanti precipitazioni cadute sul territorio casatese avevano fatto tracimare il torrente Roggia detta "Fiume" dalla popolazione locale, che a partire dalla Molinata cambia la propria denominazione in "Lavandaia" attraversando il territorio missagliese.

A causa delle intense piogge l'alveo del torrente è risultato seriamente compromesso, determinando il cedimento degli argini in più punti e causando allagamenti delle campagne e dei box di una palazzina al confine con Missaglia.
Una situazione non ulteriormente tollerabile, quella della Roggia, a detta del primo cittadino viganese Renato Ghezzi, che ci ha illustrato alcune perplessità circa la progettazione dell'attuale corso d'acqua e le successive modifiche apportate al suo corso negli anni.

"Il progetto originale del corso della Roggia detta "Fiume" non prevedeva di concedergli i dovuti spazi di sfogo. In alcuni tratti la Roggia è stata imbrigliata, interrata e cementata, osservando oggi il suo corso mi viene quasi da dire che, a questo punto, "ha ragione" di uscire. Non si devono spostare i fiumi: loro si muovono, le anse si spostano, i percorsi cambiano. Più un corso d'acqua lo si lega, più questo si ribella. I contadini, quando sistemavano le campagne e mantenevano puliti i boschi, consentivano ai corsi d'acqua di non intasarsi di ramaglie e detriti. Oggi questa pratica non c'è più, nei nostri boschi viene gettato materiale di ogni sorta e quando i torrenti esondano esce di tutto. Durante l'ultmo episodio, ad esempio, abbiamo raccolto dalle acque una marmitta di un autoveicolo, tanto per fare un esempio".Un esempio, quello della Roggia, da applicare all'intero territorio comunale oggetto negli ultimi decenni di un'intensa opera di urbanizzazione a discapito della "salute" degli spazi naturali.
"In tutti questi anni abbiamo distrutto fin troppo il nostro territorio - ha proseguito Ghezzi
- non possiamo, oggi, dare la colpa alle piogge per questi piccoli "disastri".

E' l'uomo che combina i guai, non la natura. Tutti gli anni come amministrazione organizziamo una giornata ecologica insieme ai volontari durante la quale raccogliamo grandi quantitativi di rifiuti, ma non basta. Servirebbe uno sforzo costante per mantenere puliti i nostri boschi che, purtroppo, nessun comune può permettersi di finanziare, dovendo così ricorrere ai pochi volontari disponibili e alle manifestazioni annuali.
Ora a Viganò ci troviamo con gli argini della Roggia compromessi in 3, 4 punti diversi. Dalla Regione stiamo aspettando la perizia tecnica, sulla base dei quali ci verranno concessi i finanziamenti per procedere ai lavori di recupero dell'alveo e delle sponde".La ricostruzione delle sponde e del letto del torrente richiederà alle casse dell'amministrazione comunale un ingente esborso economico, per il quale il sindaco si è già attivato nella richiesta di fondi alla Regione Lombardia. Reperiti i fondi necessari per l'avvio dei lavori, l'attenzione degli amministratori si concentrerà sul progetto di recupero del corso d'acqua, che dalle colline di Sirtori scende verso la Molinata arrivando a lambire l'abitato di Viganò e alcune abitazioni di via della Vittoria.

Progetto che, preannuncia il sindaco Ghezzi, rappresenterà per il corso d'acqua un autentico "ritorno al passato" all'insegna di quel rispetto un tempo dovuto dalla popolazione locale al territorio e ai suoi elementi distintivi.
"La nostra idea non è quella di rattoppare il corso d'acqua ma di procedere ad una progettazione diversa, volta a eliminare una volta per tutte il rischio di esondazioni e ricreando le condizioni "del passato" in corrsipondenza dei punti maggiormente problematici, evitando di imbrigliare ulteriormente il corso d'acqua attraverso canalizzazioni e percorsi artificiali. Ci stiamo lavorando, nei prossimi mesi elaboreremo un progetto".
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