La decisione era nell’aria da settimane, attendendo la giornata di oggi per la definitiva conferma. “Il Sogno di Villa Gino”, l’allevamento di polli ornamentali di via delle Betulle a Garbagnate Monastero, non sarà realizzato. A rigettare il progetto avanzato dal giovane barzaghese e dall’architetto Mauri è infatti stata, nella mattinata di oggi, la Conferenza dei Servizi convocata in seconda seduta dopo il primo confronto del 30 ottobre scorso. Ascoltati i pareri dei tecnici comunali, dei responsabili di ASL, Arpa e del dipartimento veterinario il “pollaio” che da mesi divide il paese “non s’ha da fare”, in virtù dell’articolo D14 del PGT comunale che impone l’ormai nota fascia di rispetto di 200 metri tra il nucleo abitato e gli allevamenti zootecnici.
Da sinistra a destra: il geom. Tansini dell'Ufficio Tecnico, il dott. Valsecchi del dip. veterinario,
la responsabile dello sportello unico Elda Buzzi, l'architetto Sola, l'architetto Mauri affiancato dal proprio assistente,
la dott.ssa Landini e la dott.ssa Cattaneo del dip. Igiene Pubblica della AslUna questione ampiamente dibattuta, oggetto di un’interpretazione autentica della norma che ha equiparato l’allevamento del sig. Villa ad un qualunque allevamento zootecnico a fini commerciali, escludendo quindi ogni possibilità di realizzazione del progetto presentato nell’ormai “lontano” 2 marzo 2009.
La conferenza è stata aperta dal responsabile di sportello unico Elda Buzzi, introducendo ai presenti una missiva pervenuta dal cittadino Enzo Molteni, confinante del terreno oggetto del dibattito, contenente alcune perplessità di tipo igienico in merito alla ridotta distanza tra l’allevamento avicolo e la propria abitazione.
“Rispetto a questa tematica l’allevamento deve essere posto a 100 metri di distanza dal centro abitato, in quanto trattasi di area insalubre di prima classe – ha spiegato la dott.ssa Cattaneo del Dipartimento di Igiene Pubblica dell’ASL di Lecco –
prendiamo atto della diversa distanza contenuta nel PGT di Garbagnate che, tuttavia, non ha alcuna attinenza con la problematica igienico – sanitaria di nostra competenza. Per noi le condizioni di realizzazione dell’insediamento sono dettate dalla posizione, che deve essere esterna al tessuto urbano, e dalla distanza minima di 100 metri dalle abitazioni appartenenti a questo tessuto. La proprietà si è detta favorevole a rispettare questa distanza arretrando l’insediamento”.Ad evidenziare le criticità insite nel progetto è stato il geom. Tansini dell’ufficio tecnico:
“stando alle leggi in vigore, il progetto non si può sanare. L’accesso al sito avverrebbe non avverrebbe da via delle Betulle ma da via Firenze, che non possiede le caratteristiche di praticabilità”.Parere positivo è stato poi espresso dal dott. Valsecchi del dipartimento veterinario, sottolineando come nella propria sfera di competenza “al titolare vengono richiesti unicamente i requisiti del rispetto del benessere animale e della fattibilità del sito, senza entrare in altri meriti”.
Posizioni di disaccordo con i pareri esposti dai tecnici comunali sono state espresse dall’architetto Mauri, autore del progetto de “Il Sogno di Villa Gino”.
“L’unico discorso da considerare è quello relativo all’interpretazione della norma. Quando nel 2009 presentammo il progetto, la norma diceva una cosa. Ora quella stessa norma è stata cambiata, e faremo gli opportuni ricorsi per ripristinarla. Non si tratta di agricoltura intensiva né di allevamenti con migliaia di capi in batteria. Non vi sono problemi sanitarì né di impatto estetico, dal momento che il fabbricato sembrerà una villetta. L’unico scoglio è quello normativo, impostoci in netto contrasto con il progetto a suo tempo presentato e per il quale l’ufficio tecnico ci aveva rilasciato parere preventivo favorevole. Soltanto allora procedemmo all’acquisto del terreno.
Abbiamo fatto di tutto per non dare fastidio a nessuno, per non creare danni, per fare dell’allevamento un polo didattico per i ragazzi delle scuole. Nonostante tutto ci siamo trovati di fronte un muro, e per questo impugneremo l’interpretazione autentica davanti al TAR”.
Al centro l'architetto MauriEsaurita la via del dialogo, a Gino Villa non resta quindi che la strada del ricorso al tribunale della Lombardia, che si esprimerà in merito a questa complessa e delicata vicenda.