Buongiorno, sono un residente di via Piave a Viganò. Recentemente ho saputo dell’imminente abbattimento di 5,6 alti pini collocati al limitare del Parco del Curone, lungo la strada che conduce in località Gorizia al confine con Sirtori. Le piante verranno abbattute per fare posto ad altre case.
Dal momento che a Viganò si è arrivati a costruire fino al limite “fisico” del Parco, a pochi centimetri dalla linea che separa il territorio da questa “oasi” di natura in mezzo al territorio urbanizzato, mi chiedevo se non esistessero fasce di rispetto o normative particolari tese a tutelare quello che sembra ormai essere un progressivo consumo di territorio, apparentemente inarrestabile, che di giorno in giorno ruba alla nostra terra anche gli ultimi fazzoletti di verde rimasti a disposizione.
Fortuna che c’è il Parco, altrimenti saremmo davvero condannati a vivere in una “colata di cemento”.
Un lettore
Quanto riportato dal nostro lettore fa riemergere, ancora una volta, una discussione già affrontata in passato sulle pagine di questo giornale, vale a dire l’alto livello di urbanizzazione raggiunto negli ultimi anni dal piccolo paese brianzolo.
La strada che da via Piave conduce in località Gorizia.
Sullo sfondo alcuni dei pini che verranno abbattutiSecondo gli ultimi dati diffusi, Viganò evidenzia un indice di urbanizzazione del 52,2%. In parole povere, su un totale di 160 ettari di superficie comunale, oltre 83 sono destinati al tessuto urbano, tra aree residenziali, artigianali e industriali.
Un valore che, nell’intera Provincia di Lecco, è secondo soltanto a quello fatto registrare da Molteno (60,4%) e dalla vicina Barzanò (52,9%).Significativo anche l’andamento demografico recente, che ha visto la popolazione viganese crescere di oltre il 60% negli ultimi 27 anni, passando dai 750 abitanti del 1982 ai 1.217 del 2009.
Indice di urbanizzazione dei Comuni della Provincia di Lecco
Fare click per ingrandirePer rendersi conto del grado di urbanizzazione che negli ultimi decenni ha interessato Viganò è sufficiente una breve passeggiata per le vie di questo piccolo paese, dove le aree verdi e le campagne sono ormai perlopiù relegate all’interno dei confini del Parco del Curone, la cui estremità settentrionale si estende su circa un terzo della superficie comunale.
Pochi, oltre al parco Onissera e a quello di via Nobili, i “ritagli” di verde rimasti nell’abitato.
Tra questi figura, o meglio figurava sino a poche settimane fa, quello tra la via Piave e la località Gorizia, una fascia di terreno che costituiva una sorta di “zona cuscinetto” tra l’abitato e i confini del Parco.
In risposta ai quesiti sollevati dal lettore abbiamo interpellato i diversi soggetti interessati dalla questione, partendo proprio dal costruttore della nuova area residenziale, l’ex sindaco Valentino Pelucchi.
Il terreno in oggetto, a margine del quale sorgono le piante indicate dal nostro lettore, risulta edificabile da diversi anni a questa parte, prima ancora dell’edificazione delle villette sorte tra la via De Gasperi e la parte di via Piave che conduce in località Gorizia, nel comune di Sirtori.

Valentino Pelucchi
“Dovendo costruire alcune nuove unità abitative, parte dei pini presenti verranno tagliati per lasciare posto ai posteggi richiesti dal Comune - ha commentato Pelucchi –
non so ancora quanti ne verranno abbattuti, ad ogni modo alcune piante di quella zona negli anni scorsi hanno presentato diverse problematiche: una è caduta, una sta per cadere. Ad ogni modo si sta parlando di un terreno posto al di fuori del parco, perfettamente in regola con i permessi di costruzione”.Una posizione confermata dal presidente del Parco del Curone dott. Eugenio Mascheroni, espressosi riguardo alle eventuali “fasce di rispetto” indicate dal nostro lettore.
“Le indicazioni del PTCP provinciale riguardo le aree boscate non prevedono l’esistenza di vere e proprie fasce di rispetto – ha commentato Mascheroni –
il parere del Parco è richiesto solo quando la costruzione viene edificata a ridosso delle fasce boscate, ma non essendo questo il caso il Parco non può entrare nella questione”.Al nostro lettore non resta che prepararsi alla costruzione delle nuove abitazioni, da tempo previste con regolare permesso a costruire depositato presso l’ufficio tecnico comunale.
Nonostante la piena legittimità di questa operazione, l’edificazione a ridosso dei margini del Parco non ha mancato di riaccendere il dibattito sul futuro del territorio viganese, anche alla luce del prossimo Piano di Governo del Territorio in fase di redazione da parte dell’attuale amministrazione comunale.
“Non abbiamo ancora preventivato in sede di PGT i nuovi abitanti teorici per il comune di Viganò, anche se pensiamo ad un numero molto limitato – ha spiegato il sindaco Renato Ghezzi –
il fatto che negli ultimi anni a Viganò
Il sindaco Renato Ghezzi
si sia costruito un po’ovunque non è un mistero. Questa e tutte le altre questioni riguardanti l’edilizia hanno origine nel PRG approvato nel ’97, un PRG che consentiva un’edificazione “diffusa” su tutto il territorio. Lo spirito del nuovo PGT sarà molto diverso, privilegeremo le ristrutturazioni e gli ampliamenti contenuti delle volumetrie esistenti, andando a limitare il più possibile i nuovi insediamenti. Ad oggi abbiamo alcuni PL aperti in diverse aree del paese, dove i proprietari vorrebbero legittimamente costruire essendo in possesso di tutti i requisiti necessari. La nostra intenzione è quella di opporre un secco “no” ad ulteriori avanzamenti del tessuto urbano, opponendoci ai PL che non riterremo opportuni pur rischiando eventuali ricorsi e richieste di danni da parte dei costruttori, come accaduto con il PL in zona Molera. Pur di non ritrovarci cementificati, preferiamo correre questo rischio”.Previste nel PGT anche alcune zone “cuscinetto” tra l’area edificata e il confine del Parco, al fine di salvare le ultime aree del territorio non ancora soggette all’edificazione. “
Il terreno cui fa riferimento il lettore di Casateonline sarebbe rientrato in questa categoria – ha proseguito il sindaco –
purtroppo l’area risultava edificabile e abbiamo dovuto rilasciare il permesso a costruire, come previsto dal PRG del ‘97 e dalle normative vigenti. Il costruttore ha tutto il diritto di edificare. L’eventuale abbattimento delle piante sarà di sua facoltà.
Per quanto riguarda il terreno alle spalle di quest’area, sarà nostra premura creare una fascia di rispetto abbastanza estesa tra le case e il Parco, onde prevenire in futuro casi analoghi”.