Non avrebbe retto alle pesanti difficoltà economiche. Una serie di affari andati mali, uniti al peso di non potercela fare a riparare agli errori che forse aveva commesso. Così l'unico rimedio uscire da quella spirale di guai dev'essergli sembrato quello di porre fine alla propria esistenza. E' questa l'ipotesi seguita dai carabinieri della Compagnia di Merate per giustificare la morte del 45enne di Dolzago che lo scorso lunedì si è gettato nel lago di Pusiano scomparendo in breve fra le gelide acque. Molto conosciuto nel territorio, l'uomo era impiegato in un'agenzia assicurativa del’oggionese. Sembra sia stato il lavoro la causa dell'estremo gesto, compiuto in circostanze assai tragiche. Il 45enne, residente con la moglie e i tre figli a Dolzago, prima di uscire di casa aveva lasciato un bigliettino preannunciando l'intenzione di farla finita. Si presume che la causa sia da ricercare nelle difficoltà finanziarie che avrebbero generato debiti ormai insostenibili. Quando i familiari hanno rinvenuto la lettera, ormai era troppo tardi.

L'uomo aveva già raggiunto il lido di Casletto a Rogeno, e dopo aver abbandonato l'auto a pochi passi dalla riva del lago, era salito sul pontile e si era immerso nelle gelide acque. Quando poco dopo a mezzogiorno, i carabinieri di Costa Masnaga hanno rinvenuto il suo cadavere galleggiare a circa venti metri dalla sponda, ormai non c'era più nulla da fare. Sulla terra ferma il 45enne aveva lasciato i suoi vestiti, il portafogli e il cellulare. Un telefono che squillava però a vuoto. Vani i tentativi di moglie e forze dell'ordine di contattarlo. Secondo le voci che circolano in paese, all'indomani della morte dell’impiegato gli ispettori avrebbero fatto visita all'agenzia assicurativa per la quale lavorava per verificare l'operato dell'uomo che secondo una prima ricostruzione, avrebbe prelevato parte del denaro versato dai clienti per ripianare il proprio debito, ammontante a diverse migliaia di euro.
Ma al momento sono solo voci prive di elementi probatori. Sono comunque in corso le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Merate, per accertarsi della veridicità di questa ipotesi e per verificare la destinazione del denaro eventualmente prelevato.
L'uomo, come dicevamo, risiedeva a Dolzago con la famiglia. Una vicenda che non ha scosso solo l'oggionese ma l'intero territorio. La moglie è infatti un'insegnante della scuola primaria di Perego. Sembra si trovasse proprio nel plesso quando ha appreso la tragica notizia.
I funerali si sono svolti giovedì scorso nella chiesa parrocchiale gremita di amici e conoscenti della vittima.
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