Si è celebrata oggi presso le piazze di alcuni comuni del casatese e dell’oggionese la ricorrenza del 4 novembre, anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale e giornata tradizionalmente dedicata alle Forze Armate e ai caduti dei conflitti bellici.
Una data storica per l’intera Nazione, riunita da ormai 92 anni a questa parte sotto un’unica bandiera conquistata a caro prezzo sui campi di battaglia, grazie al valore e al sacrificio di migliaia di soldati.
Un'immagine delle celebrazioni di Rogeno
Una ricorrenza che quest’anno cade in occasione di un altro importante anniversario, quello del 150° dell’Unità Nazionale, contribuendo a divulgare alle giovani generazioni il valore della Patria e dei diritti costituzionali conquistati a caro prezzo nel corso degli ultimi secoli.
Commemorazione a Sirtori
Ad aprire le celebrazioni sul territorio casatese è stato il comune di Sirtori, con un corteo di autorità, cittadini e studenti della scuola primaria “Modesto Negri” lungo via Pineta. Sventolando il vessillo tricolore racchiuso da tre cuori concentrici, i ragazzi hanno raggiunto piazza Brioschi e il monumento dei caduti per la tradizionale deposizione della corona floreale, collocata dal gruppo Alpini locale accanto al monumento dei cittadini sirtoresi periti in battaglia.
“La vittoria in quella lunga e sanguinosa guerra fu possibile solo alla luce dell’eroico sacrificio di oltre 700mila soldati italiani caduti, qualcosa come 230 paesi come Sirtori spazzati via in soli 41 mesi – ha esordito il primo cittadino Davide Maggioni – questa ricorrenza deve sempre riportarci la memoria di coloro che si sono sacrificati, contribuendo ad elevare l’Italia da territorio a Patria. Sta a noi rendere i diritti di uguaglianza, libertà e tutela dei diritti dei più deboli così faticosamente conquistati parte integrante della nostra quotidianità. Negli ultimi anni abbiamo invece assistito ad un progressivo imbarbarimento, anche la politica sembra aver distolto il proprio interesse dalla ricerca del bene comune allo scontro personale, alla ricerca del proprio interesse. Sta a tutti noi riportare nei binari del progresso la nostra collettività, onorando la memoria dei caduti e creando un posto migliore dove i nostri ragazzi qui presenti possano crescere e fiorire”.
A seguire don Claudio Perfetti ha impartito ai presenti e al monumento dei caduti la tradizionale benedizione, lasciando quindi spazio alle poesie e alle letture dei giovani alunni della scuola. A chiudere il momento di commemorazione è stato come di consueto l’Inno nazionale, intonato dai ragazzi e dalle autorità presenti alla cerimonia.
A Barzanò le celebrazioni per la ricorrenza del 4 Novembre si sono aperte alle 8 del mattino, con la messa officiata nella chiesa parrocchiale dal prevosto don Giuseppe Scattolin.
Al termine della funzione una delegazione comunale ha preso parte insieme al gruppo Alpini e agli studenti delle scuole alla commemorazione davanti al monumento dei caduti, sfilando lungo le vie del paese.
“Con questo corteo attraverso le vie del paese abbiamo voluto toccare i luoghi simbolo abitati dagli uomini e dalle donne che hanno contribuito a donare a tutti noi un Paese libero, ringraziandoli idealmente per questo grande sacrificio – ha affermato il sindaco Franca Colombo - l’anno prossimo festeggeremo i 150 anni dell’Unità d’Italia, dove Barzanò ricoprirà un ruolo speciale all’interno delle celebrazioni provinciali".
"Gli uomini che oggi ricordiamo ci hanno consegnato un Paese libero e unito, che dobbiamo essere pronti a valorizzare tenendo conto anche delle specificità legate a ogni zona e ad ogni paese. L’Italia di oggi è sufficientemente forte da riuscire ad amalgamare e promuovere le specificità di ogni territorio consegnatoci da chi ha duramente combattuto per conquistare la pace e la libertà”.
Per il territorio oggionese la ricorrenza del 4 Novembre è stata ricordata dalle amministrazioni di Garbagnate Monastero, Rogeno e Bosisio Parini. A Garbagnate un corteo di studenti, cittadini e amministratori si è mosso dalle scuole primarie di viale Brianza verso la chiesa parrocchiale di Brongio, dove alle ore 10 si è tenuta la celebrazione religiosa.
Al termine il corteo si è mosso in direzione del cimitero e del monumento ai caduti, dove il primo cittadino Angelo Cafagna ha ricordato il valore del sacrificio di militari e civili.
“Monumenti come questo devono servire da monito per tutti noi, devono ricordarci cosa vuol dire la guerra, cosa vuol dire veder morire migliaia di civili, donne e bambini, rovine e distruzioni nelle città e nei paesi. Le guerre sono follie che non devono ripetersi. Purtroppo anche in questo momento nel mondo queste follie si compiono, in virtù di ideologie e prevaricazioni che ancora oggi vengono portate avanti a discapito di milioni di persone innocenti”.
Successivamente i ragazzi delle scuole hanno letto alcune testimonianze sulle guerre dello scorso secolo, accompagnate dalle poesie del combattente Giuseppe Ungaretti.
Celebrazioni congiunte per i comuni di Rogeno e Bosisio Parini. La manifestazione si è aperta questa mattina alle 10.00 con il ritrovo di gruppi, cittadini, associazione combattenti e reduci nonché alunni di quarta e quinta elementare davanti all’atrio delle scuole primarie di Rogeno. Presenti il vicesindaco di Rogeno Ambrogio Ratti e alcuni membri dell’amministrazione comunale, il parroco don Gianni Dell’Oro e padre Angelo Zilioli nonché una delegazione del comune di Bosisio Parini:, formata dal sindaco Giuseppe Borgonovo e dagli assessori Franco Rigamonti e Gian Mauro Ciceri.
Il corteo ha raggiunto il monumento ai caduti di Casletto dove è avvenuta la deposizione della corona di fiori e la benedizione del parroco. “Oggi è un giorno importante per ricordare tutti coloro che hanno vissuto gli orrori delle guerre permettendoci di vivere una vita migliore” ha dichiarato il vice sindaco Ratti. Il sindaco di Bosisio ha quindi ripercorso le tappe di quello che è stato un conflitto “particolarmente doloroso”, che ha chiamato alle armi negli anni tra il 1915 e il 1918 5 milioni 200 mila uomini dei quali 600 mila sono morti e 500 mila mutilati. I
l sindaco di Bosisio ha voluto ricordare i 200 cittadini bosisiesi che hanno combattuto durante la prima guerra mondiale e in particolare, nominandoli uno a uno, i 37 caduti, dei quali uno solo sepolto nel paese natale. “Il ricordo della prima guerra mondiale non può diventare un racconto epico edulcorato, perché è costato sofferenze e sacrifici a molti uomini. Oggi i nostri militari sono impegnati in compiti diversi, questa giornata è l’occasione per ricordare tutti i caduti, di tutte le guerre e di tutte le missioni di pace” ha concluso il sindaco.
Il vicesindaco di Rogeno ha quindi ricordato singolarmente tutti i caduti di Casletto. Dopo l’intervento delle autorità è quindi seguita la recita di due poesie da parte degli alunni di quarta e quinta elementare: Se vuoi la pace di Giovanni Elba e Promemoria di Gianni Rodari.
Dopo la benedizione del monumento da parte del parroco don Gianni Dell’Oro le celebrazioni si sono quindi concluse presso le scuole elementari con la consegna da parte dell’amministrazione comunale di un piccolo ricordo a tutti gli alunni partecipanti.
Roberto Bonfatti - Marta Mazzolari
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