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Scritto Domenica 14 novembre 2010 alle 09:59

Missaglia: Strada consortile tra Via Vespucci e la strada Provinciale

Vivo all'estero (a Teheran in Iran) da alcuni mesi ma ho sempre le orecchie rivolte alla mia Patria ed, in particolare, al mio paese - Missaglia - di cui, grazie a Casateonline, posso seguire le vicende.
Ho letto con un po' di ritardo, a causa delle difficoltà di comunicazione che ancora ci sono in questa parte del mondo, l'articolo riguardante la strada consortile che collega via Vespucci con la provinciale in località Rengione.
Ebbene, desidero fare il punto sulla vicenda affinché chi legge possa decidere quale è il vero "interesse diffuso per la popolazione", come è stato detto.
Molti abitanti di Missagliola sicuramente ricordano ancora bene la strada di campagna che corre lungo il muro di villa Cioja e che, essendo di circa 4 metri di larghezza (come si evince inequivocabilmente dalle mappe), era persino carrabile e permetteva loro di evitare l'incrocio di Casamassimo.
In particolare, io rammento che, non di rado, incontravo lungo la strada il signor Pirovano che, seppur anziano, con la tipica tenacia brianzola, la percorreva con sua cigolante carriola e col quale barattavo volentieri un saluto.
Poi, un bel giorno (siamo più o meno nel 1992-3), in concomitanza con l'apertura dell'azienda florovivaistica, la stradina venne letteralmente fagocitata da una recinzione, tuttora esistente, che la restrinse a meno di 2 metri (ora persino un metro o poco più in alcuni punti), senza comunque contare i contrafforti del muro che sporgono per 50 centimetri.
La cittadinanza, tuttavia, reagì e presentò nel 1993 una petizione con parecchie decine di firme, con la quale si chiedeva all'allora Sindaco di far ripristinare la strada nella sua ampiezza originaria; visto il silenzio delle istituzioni, fu presentata una seconda petizione (che io posseggo in fotocopia) nell'aprile del 1994 con la medesima richiesta e circa una quarantina di firmatari: anch'essa però non fu degnata di risposta; fu allora ripresentata da una quarantina di cittadini una terza petizione nel gennaio del 1996 (che pure posseggo in fotocopia) che fece la fine delle precedenti, cioè fu ignorata.
E' poi cambiata l'amministrazione ma non sono cambiate di molto le cose: infatti, nonostante molte richieste verbali e informali e due richieste ufficiali (protocollate) di intervento e di chiarimenti, una del novembre 2005 e una dell'agosto 2009, la stradina si trova ancora nella medesima condizione.
Chiarito ciò, desidero puntualizzare altri due particolari:
il sentiero non è "stato abbandonato" ma ne è stato impedito l'utilizzo a causa della sua restrizione;
il breve tratto muro di cui si parla è crollato solamente pochi mesi fa e quindi la necessità (che sembra aver cambiato tutte le carte in tavola) di ricostruire (quanto sia oneroso il suo ripristino, da impedire al Comune di farlo per proprio conto, lo vorrei sapere) il muro è nata solo di recente.
Infine, una ultima considerazione di carattere etico, sempreché tale parola abbia ancora un significato nelle nostre coscienze.
E' giusto sottoscrivere una convenzione con chi per tanti e tanti anni si è impunemente e ingiustamente appropriato di un "bene" che apparteneva ai cittadini, e cioè a tutti, e permettergli, dunque, di ottenere per sempre proprio ciò che da sempre gli è contestato a buon diritto da altri cittadini?
E' possibile che in Italia, e purtroppo anche a Missaglia, i furbi abbiano sempre ragione?
Ettore Bruni
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