Acceso confronto in sala consiliare a Molteno sulla scottante tematica del crossodromo del Bordone, sollevata dal gruppo consiliare “Progetto per Molteno” tramite apposita interrogazione posta all’ordine del giorno.
Come si ricorderà infatti l'impianto sportivo del motocross aveva riaperto i battenti lo scorso 1° agosto in occasione della prima giornata del Trofeo Barzaghi. Una gara concessa in via del tutto eccezionale grazie al temporaneo nulla osta delle amministrazioni comunali di Bosisio e Molteno, allo scopo di far ripartire le manifestazioni sportive per poter così finanziare il completamento dei lavori di adeguamento dell'impianto motociclistico.

Immagini del trofeo Barzaghi disputato al BordoneIn data 10 settembre un nutrito gruppo di residenti di Coroldo, Luzzana, Garbagnate Rota e Bosisio aveva successivamente dato vita a una raccolta firme per denunciare nuovamente il notevole inquinamento acustico prodotto dal crossodromo, fonte di un disturbo “infernale” durante le giornate di gara.
Da sinistra a destra gli assessori Petrollini e Villa, il segretario comunale, il sindaco Proserpio e gli assessori Chiarella e Corti “Criticità dal punto di vista fonometrico sono state rilevate nella giornata di gare del 5 settembre 2010 – ha spiegato il consigliere Giusi Corti di Progetto per Molteno –
la decisione di quest’amministrazione di concedere sanatorie e deroghe per riaprire l’impianto antepone all’interesse dei cittadini quello del crossodromo e del Moto Club di Bosisio. Un’affermazione che trova conferma nel fatto che la struttura, chiusa nel maggio 2009, non aveva a nostro avviso, ragione di essere riaperta all’interno di una zona fortemente urbanizzata nel corso degli anni”.
I consiglieri di maggioranzaPronta la risposta del primo cittadino Mauro Proserpio:
“la domanda che bisogna porsi non è “perché si è voluto riaprire il crossodromo”, quanto piuttosto “quale possibilità aveva il comune di Molteno per farlo chiudere”. Per circa 25 anni la struttura è rimasta in attività, sino al 2009 quando un decreto prefettizio ne dispose la chiusura. Nel 2009 la commissione Pubblici Spettacoli si pronunciò sulla questione, evidenziando come le problematicità legate alla sicurezza fossero state risolte sebbene rimanessero le criticità igienico sanitarie a suo tempo evidenziate dalla Asl, come ad esempio la mancanza di un allacciamento fognario.
Il rumore rispetta i parametri di legge, come testimoniato dalle indagini acustiche portate avanti dall’università della Bicocca. Ciò non vuol dire che non vi sia un disagio per le persone che abitano in zona, ma qualora il crossodromo dovesse sanare le sue criticità nulla gli potrà impedire di riaprire. A questo punto l’unica cosa che possiamo fare è cercare di contenere il rumore prodotto dall’impianto, grazie alla realizzazione di una collina piantumata fono assorbente e all’impiego dei DB killer “silenziatori” sugli scarichi delle moto.
L’obiettivo è quindi quello di far coesistere gli abitanti con l’impianto sportivo, chiedendo ai gestori di quest’ultimo di adottare accorgimenti a tutela della popolazione residente nei dintorni”.
Da sinistra i consiglieri di minoranza De Capitani, Corti, Amati e MuscettiUna posizione non condivisa dal capogruppo di minoranza Ferdinando De Capitani, che ha individuato nella regolarizzazione del crossodromo
“un intervento che non giova alla popolazione di Molteno, dal momento che la struttura era stata chiusa e non c’era alcuna ragione di riaprirla”.“I Comuni ad oggi non hanno nessuna forza per poter decidere la chiusura del crossodromo – ha concluso il sindaco Proserpio –
dobbiamo solo lavorare per poter convivere con la struttura nel miglior modo possibile, ottenendo garanzie per la popolazione che vadano oltre le prescrizioni di legge”.