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Scritto Giovedì 03 marzo 2011 alle 18:41

Lecco: il 5 marzo presentazione di ''Nomi, cognomi e infami''

Sabato 5 marzo alle 17:30 Giulio Cavalli presenterà a Lecco, presso la Libreria Cavour, il suo ultimo libro Nomi, cognomi e infami (Edizioni Verdenero, 2010). Un’occasione imperdibile per dialogare con l’autore e attore anti-mafia che da anni vive sotto scorta a causa delle minacce ricevute dopo l’allestimento nel 2008 di Do ut des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi realizzato in collaborazione con la casa della memoria “Felicia e Peppino Impastato” e il “Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato”. Nomi, cognomi e infami è il diario di un anno di storie incontrate nel corso di una tournée scesa dal palco per diventare la storia di Giulio; è un viaggio nel tempo e nello spazio che accompagna il lettore dall’attentato di via D’Amelio al sorriso di Bruno Caccia, dalle parole di Pippo Fava all’omicidio di don Peppe Diana passando attraverso il coraggio di Peppino Impastato, Rosario Crocetta e i ragazzi di Addiopizzo, fino a svelare la presenza della mafia al Nord che l’autore è stato tra i primi a denunciare. Ma è anche una storia corale dedicata alle 670 persone che oggi in Italia vivono sotto tutela. Nell’aprile 2010 Giulio Cavalli è stato eletto consigliere regionale di Italia dei valori in Lombardia e dal luglio dello stesso anno è coordinatore di Idv per Milano città. Come consigliere regionale è fortemente impegnato sui temi della legalità, della difesa dell’ambiente e della cultura con progetti di legge a sostegno dell’educazione alla legalità nelle scuole e del contenimento del consumo di suolo (Pdl promosso da Legambiente Lombardia), con l’ordine del giorno (approvato all’unanimità) per l’aumento di risorse da destinare al Fondo regionale per lo spettacolo. Sua è anche la mozione anti-Pezzano, il dirigente dell’Asl di Monza il cui nome compare nella maxi-inchiesta “Infinito” contro la ‘ndrangheta della Procura di Milano, sottoscritta anche da Udc, Sel, Pd e Pensionati e che non è passata per un solo voto. Perché candidarsi? si chiedeva Giulio Cavalli quando Italia dei valori gli propose circa un anno fa di scendere in campo. “Perché - è stata la risposta – non voglio la comodità di una sedia, che sia quella del palco dove posso ergermi a cantore del presente corrotto o la sedia del politico che architetta alleanze e strategie a beneficio di pochi. Voglio essere sul palco della quotidianità, sul palco del tempo in cui vivo, sul palco della società che dice: basta!”.
Coordinamento Provinciale Idv
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