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Scritto Sabato 16 aprile 2011 alle 16:15

Le ragioni della mobilitazione spiegate da Walter Gaiardoni

Oltre 200 persone tra amici, soci e simpatizzanti del Moto Club Parini si sono dati appuntamento a partire dalle ore 20 sul piazzale di Villa Rosa, per testimoniare in modo civile e ordinato contro le continue "voci" di chiusura dell'impianto sportivo del Bordone.
"Ci troviamo evidentemente di fronte a una marcata polemica di tipo politico
- ci ha spiegato il presidente del Moto Club Walter Gaiardoni a pochi istanti dall'avvio del Consiglio - per il proseguimento delle nostre attività ci sono stati dati degli obblighi da rispettare e un cronoprogramma lavori da realizzare. Abbiamo rispettato tutto alla lettera, abbiamo ricevuto il via libera dalla Prefettura e da tutti gli altri Enti competenti in materia.

Walter Gaiardoni

Tutte le misurazioni acustiche richieste sono risultate al di sotto dei parametri consentiti, sono state contestate dal gruppo di De Capitani e pertanto le abbiamo ripetute, osservando valori ancora nella norma. Ancora contestate, le abbiamo rifatte per la terza volta, a costo di notevoli esborsi economici. In aggiunta sono stati condotti sopralluoghi da parte di Arpa che non hanno evidenziato criticità.
Dopo la riunione con i sindaci e i residenti di Molteno e Bosisio, si è convenuto di realizzare una collinetta fonoassorbente per ridurre ulteriormente il disturbo acustico, sempre a nostre spese per un totale di 4, 5 mila euro. Appena partiti con questo progetto, il gruppo di minoranza ha iniziato a rilasciare dichiarazioni, presentare esposti e segnalazioni sulla presunta non compatibilità dei lavori con gli attuali vincoli che caratterizzano la zona.

Troviamo tutta questa polemica semplicemente fuori luogo: nel bosco esiste soltanto una pista, non vi sono strutture, non ha senso mettere di mezzo condoni e cavilli burocratici.
Oltretutto De Capitani durante il suo mandato da sindaco ha avvallato 77 gare di cui 2 a carattere internazionale. Soltanto adesso si accorge che la pista non va bene? Dove sta la coerenza in tutto ciò?
La nostra pista serve 4 province, ospita competizioni di livello europeo, ci abbaimo messo 37 anni a costruirla con fatica e determinazione. Ci abbiamo dedicato una vita, è ingiusto che oggi poche persone si mettano in mente di volerla chiudere".

R.B.
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