
Matteo Canali
Fino a pochi giorni fa non erano state poche le voci che si erano dimostrate fortemente critiche nei confronti della cosiddetta operazione di spin off. A destare preoccupazioni in particolare era il problema del cosiddetto controllo analogo (la nuova società di scopo Idroservice di fatto non sarebbe più soggetta a un controllo diretto da parte dei comuni bensì controllata da una Holding che opera anche sul mercato: chi garantisce che il controllo resterà in mani pubbliche?).
L'assemblea di ieri sera sembrerebbe aver spazzato via i timori di molti, con la garanzia innanzitutto che la nuova società di scopo si doterà di sistemi di controllo analogo al fine di poter proporre la propria candidatura come gestore in house. E in secondo luogo ribadendo che a decidere il modello gestionale del servizio idrico provinciale resterà l'Ato (in cui vige un sistema di voto per testa e non per quota).
La mozione di via libera allo spin off, presentata da Virginio Brivio e controfirmata con messaggio politico evidente da Carlo Signorelli, ha quindi raccolto un'adesione pressoché totale. Con la creazione di un asse PD-PDL favorevole al riassetto societario che non soltanto ha visto una convergenza dei più, ma che ha anche compattato casatese, meratese e lecchese in un'ottica di trasversalità. (Più defilata la Lega Nord, che ha visto l'assenza all'assemblea di ieri dei sindaci di Merate - che ha deciso di non prendere parte al voto in quanto le sue quote sarebbero congelate dopo la decisione di uscire da LRH - di Oggiono e di Missaglia).
Non sono mancate tuttavia voci fuori dal coro e a optare per una presa di posizione netta in favore dell'astensione sono stati i sindaci dell'oggionese: "La nostra astensione è legata a una questione di metodo - ha spiegato il presidente della conferenza dei sindaci dell'oggionese Matteo Canali - prima l'Ato avrebbe dovuto decidere il modello gestionale da adottare in provincia di Lecco e poi si sarebbe dovuto discutere delle strategie da adottare all'interno delle varie società e non viceversa. Necessariamente lo spin off andava fatto per il settore gas, ma per quanto riguarda il servizio idrico secondo noi sarebbe stato meglio attendere".
Una linea comune già discussa in sede di conferenza dei sindaci ma che ha visto una "defezione" degli esponenti del Carroccio: Oggiono e Castello Brianza assenti, Ello e Nibionno favorevoli, mentre Cesana è uscito prima della votazione insieme a Costa Masnaga. "A seguito di due incontri di approfondimento avevamo avanzato un'ipotesi di astensione su una scelta che tuttavia non era ancora stata anticipata: all'ordine del giorno non c'era infatti nessuna proposta di delibera bensì la mera presentazione dei sei modelli" ha spiegato Canali. "C'era il sentore di una linea comune per l'astensione ma nessun vincolo, la conferenza non vuole essere un'imposizione bensì un momento di riflessione. Un fronte comune sarebbe stato auspicabile ma evidentemente è intervenuto qualcos'altro che ha fatto cambiare opinione ad alcuni sindaci. Del resto ognuno è responsabile per il suo".
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