Secondo l'assessore provinciale Carlo Signorelli, in seno all'Ato vi sarebbe infatti l'orientamento unanime di proseguire in futuro con la gestione in house (ove ci siano condizioni giuridiche ed economiche adeguate) ma ad oggi non ci sarebbe un soggetto adeguato per questo tipo di affidamento: "Siamo felici che ci sia una ristrutturazione in atto. Se dovessimo procedere oggi con l'in house di fatto non avremmo un interlocutore: Idrolario non ha al suo interno tutte le capacità necessarie e LRH non è idonea per quelle particolarità che oggi si vanno chiarendo".
I sindaci soci, che hanno approvato a larga maggioranza la mozione, hanno tuttavia sottolineato due aspetti importanti, innanzitutto ribadendo che nella Holding non potranno entrare i privati e in secondo luogo chiedendo una verifica affinché il riassetto possa un domani essere compatibile con l'affidamento in house. A questo punto verrà indetta una nuova assemblea per la presentazione dei nuovi statuti oltre che del piano industriale.
In ogni caso, come ribadito dal sindaco di Lecco, "la scelta programmatica del modello gestionale dovrà essere fatta in sede di ATO (in cui vige il voto per testa e non per quote) per fare in modo di trovare soluzioni che siano compatibili con i risultati referendari in primo luogo e che abbiano elementi di forza economica e efficienza del servizio".
Se infatti in LRH è in corso una ristrutturazione, non si può certo dire che per quanto riguarda l'Ato non siano in corso nuovi assestamenti. Entro il 31 ottobre 2012 (scadenza del periodo transitorio), l'Ato dovrà infatti compiere una scelta importante affidando il servizio per i prossimi 10 anni. E non sono pochi gli ostacoli sul percorso, soprattutto dopo che una norma statale ha deciso di abolire gli Ato demandando alle regioni il compito di attribuire il potere ad altri soggetti. In Lombardia saranno le Province ad occuparsene ma con la clausola di costituire un'azienda speciale. "L'amministrazione provinciale ha già iniziato questo iter che terminerà nei prossimi due mesi e che prevede l'istituzione di un'azienda speciale e di una nuova conferenza dei sindaci con un presidente e demandata a fornire pareri" ha spiegato Signorelli. "I sindaci hanno già espresso l'idea che per l'anno successivo all'affidamento restino invariate le tariffe (il Piano d'Ambito prevedeva invece un incremento del 5%) quindi stiamo pianificando gli investimenti per mantenere questo impegno''.
La partita quindi secondo i sindaci è ancora tutta da giocare. L'Ato ha richiesto che vi sia un approfondimento sui modelli in ordine alla praticabilità di un affidamento in house, e a breve sarà istituito un tavolo tecnico e giuridico per verificarne la fattibilità.
ESITO DI VOTAZIONE DELLA MOZIONE:
46 comuni soci presenti (pari al 74,74%)
Favorevoli: 73,45%
Astenuti: 1,29%
Contrari: 0,00%